21 - Adesso è il tuo turno

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8 Novembre 2022

Mentre tutta la casa è indaffarata, ad un certo punto suona il telefono.
Ramon risponde e poi inizia ad urlare per tutta la casa che tutti i cantanti sono stati chiamati per andare in studio urgentemente.
Così inizia un piccolo via vai in casetta per poi chiudersi definitivamente quando i cantanti escono tutti.
<Qualche cazzata?>
Prova a ipotizzare Rita mentre è poggiata con la schiena al muro della gradinata superiore.
<Può essere>
Risponde Maddalena al mio fianco. Siamo vicino allo specchio che c'è posizionato tra il salone e la stanza delle gradinate.
<Wow che novità>
Commento io ironica facendole scoppiare a ridere.
Poi io e la bionda torniamo a fare la sfida delle piroette che stavamo facendo prima.
In qualche modo devi passarti il tempo qua dentro quando non sei a lezione.
<Non è giusto però. Tu hai fatto più anni di classico di me>
Commenta Maddalena dopo essersi fermata mentre io continuo a girare e ridere.
Poi mi fermo mentre le due ragazze mi guardano sconvolte.
<Scusate, prendo troppo seriamente le competizioni>
Loro scoppiano a ridere e in fretta Maddalena mi mette un braccio intorno alle spalle e mi abbraccia mentre ci dirigiamo verso Ritina.
Dopo un po' veniamo raggiunti dai cantanti stessi.
<Che è successo?>
Chiedo in fretta guardandoli mentre ci passano alcuni davanti. Cricca e Niveo si fermano e ci guardano.
<Qualche problemino dai>
Risponde Niveo mentre noi li guardiamo curiosi.
<No praticamente siamo entrati e, dopo esserci seduti, entrano Rudy e il maestro>
Inizia Giovanni a raccontare mentre noi li ascoltiamo.
<Rudy legge quindi le cose negative di Nicolò, Tommy e Giovanni mentre sono a lezione e cose così, poi ci hanno fatto vedere anche un video e subito dopo c'è stata quindi una verifica immediata>
<Minchia>
Commento guardandolo un po' stupita. Per tre hanno pagato tutti. Che ansia questa cosa.
<Vabbè, andiamo avanti. Quanto hai preso?>
Chiede in fretta Rita al suo innamorato facendomi ridere.
<Siamo andati tutti bene, tranne Nicolò, Tommy e un po' Giova. Per i primi due Rudy ha chiesto un provvedimento dalla produzione>
Risponde al suo posto Giovanni e Rita emette qualche suono strano con la voce per poi abbracciarsi il suo ragazzo, mentre noi restanti scoppiamo a ridere.
<Andiamo fuori?>
Mi chiede Cricca guardandomi ed io annuisco.
<Si, certo>
Scendo dalla gradinata e lo seguo. Posa prima il borsone nella sua stanza e poi ci dirigiamo nel giardino interno.
<Il produttore dei Pinguini>
Mormora mentre si siede ed io chiudo la porta.
<Cosa?>
Chiedo andandomi a sedere in fretta al suo fianco e guardandolo stranita.
<Vuole produrre Supereroi>
Spalanco la bocca stupita. Supereroi è il suo pezzo, che è veramente carino e ti fa ballare anche.
<Davvero?>
<Si!>
Emetto un piccolo urletto per poi attirarlo di un abbraccio. Queste sono belle notizie!
<C'est magnifique, Gio!>
<Non ciò capito niente ad un certo punto>
Scoppio a ridere mentre mi stacco da lui.
Poi mi poggio per bene nel divano e guardo, come sempre, il cielo di Roma.
<L'altro giorno hai voluto sapere più cose di me>
Prende parte ad un'altro discorso il ragazzo al mio fianco ed io lo guardo.
<Adesso è il mio turno fare lo psicologo>
Mi guarda anche lui con un sorrisetto in faccia.
<No>
Rispondo secca ridendo un po' mentre lui continua a guardarmi e intanto si fuma la sua sigaretta.
<Dai Isa su>
Mi sprona poggiandomi la mano sulla gamba, come a spingermi un po'.
Tanto fa, fino a quando non mi fa iniziare a parlare.
<Già lo sai da dove vengo e anche quanti anni ho>
<Si, sei più piccola di me perciò devi ubbidire sempre a me>
Lo guardo di nuovo e lo indico:
<La differenza è di un anno. E scordatelo, connard>
Mi guarda confuso da quella parola e scoppia a ridere, poi riprendo a parlare.
<Diciamo che ho avuto un'infanzia decente, tra la scoperta del ballo, i nuovi amichetti, i fidanzatini. Ci sono stati anche quelli, prima che mi prendi in giro>
Ride ancora dopo quello che gli ho detto.
<Cosa dovrei dirti in più?>
<come ad esempio: perché guardi le sigarette in quel modo?>
Sento il suo sguardo addosso. Sospiro e mi giro a guardarlo con una faccia non tanto bella.
<Ovviamente se ne vuoi parlare>
Mi dice subito dopo adocchiando un piccolo sorriso.
<È il motivo per cui mio nonno se n'è andato>
Ammetto dopo semplici secondi guardandolo. Anche il suo sguardo cambia. Sembra rattristarsi.
<Gli è venuto un tumore ai polmoni che se l'è portato via in poco meno di un mese>
<Da parte di tuo padre?>
Annuisco mentre butta la sigaretta e si mette come me, poggiato sullo schienale del divano con la testa.
<Ricordo che amava vedermi ballare. Quando andavo a trovarlo in ospedale, ogni scusa era buona per vedermi ballare. Quindi pretendeva che gli facessi vedere i video che magari avevo girato durante le lezioni di quei giorni>
Ridacchio un po'. Mi piace a volte tornare e perdermi nei vecchi ricordi che mi hanno accompagnato in questa vita.
<Lui era il primo ogni volta ai miei spettacoli. Era il primo a sapere tutto... Forse è per questo che ho voluto lasciare Marsiglia per un po'>
<Non avevi detto che eri cresciuta Milano?>
<Si, ma nell'ultimo periodo abbiamo abitato lì. Lui poi si è ammalato, è morto ed io mi sono completamente persa.
Io sono scappata dalla mia città perché non la sentivo più mia dopo la sua morte>
Finisco lì di parlare. Lui non fiata. Anzi mi guarda e guarda ogni mio movimento che faccio.
<Ci tornerai, quando finirà tutto?>
Mi chiede dopo un po' e subito scuoto la testa.
<Non penso. Non lo so... bisogna vedere anche come finisce qui>
<Questo è vero. Ma mi prometti che ci vai?>
Lo guardo. Non ho mai mantenuto le promesse. Molto probabilmente non porterei al termine neanche questa...
Così comunque decido di annuire e lui mi sorride. Poi torna il silenzio, ma in fretta Giovanni lo interrompe:
<Vuoi ridere?>
Mi chiede guardandomi. Io lo guardo in modo interrogativo e poi annuisco, confusa.
<Ho fatto la lezione Marlù e ho fatto Hip-Hop cantando Fra Martino campanaro>
Scoppiò a ridere nell'immaginarlo a fare qualche passo di hip hop cantando quella canzone.
Lui ride con me e continua a guardarmi.
Almeno mi ha fatto tornare il sorriso.
Lui splende, come sempre.

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