36 - Ci ho perso le speranze

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19 Dicembre 2022

Dopo essere stata a lezione e essermi fatta un pranzo con i fiocchi, mi dirigo in casetta.
Appena entro, nessuno sta in cucina.
<Eccola>
Sento la voce del Piccolo alla mia sinistra. Così mi giro e li ritrovò tutti in gradinata.
<Che ci fate lì?>
Chiedo confusa chiudendo la porta.
<Posa il borsone e vieni qui, aspettavamo te>
Mi risponde Gianmarco facendomi preoccupare ancora di più.
Così vado in camera, metto giù il borsone e mi tolgo il giubbotto lasciandolo sul letto, lo sistemerò dopo.
Raggiungo quindi gli altri in gradinata e mi siedo di fianco a Samu.
La televisione parte e ci fanno vedere poi la prima lezione di Aurora con Todaro. È brava, nel suo, se la cava.
<È abbastanza preparata, si vede che ha studiato>
Dice Megan guardando la televisione.
<Puoi tranquillamente prendere un banco perché per me lo meriti più di gente che ce l'ha>
Dice Raimondo ad Aurora ed io sbuffo.
<Secondo me è brava però non è che se lo merita di più>
Dice Samu, quando il video si conclude, a Ramon soprattutto mentre io tengo lo sguardo basso.
<Lui è molto interessato... sembra>
Aggiunge Ramon avendo degli acconsentimenti da alcuni dei miei compagni. Poi parla anche Samuel sul suo conto.
<Io purtroppo non sono mai d'accordo con quest'uomo. Non mi ci ritrovo proprio>
Prende parola anche Gianmarco.
<Ma non perché mi riguarda, in generale. Più che altro mi dispiace per Samuel>
Poi alcuni guardano me, come se dovessi dire qualcosa.
<Anche a me dispiace per Samuelino, ma non ho niente da dire adesso>
Rispondo facendo ricalare il silenzio, poi mi alzo e mi allontano per prima da quella stanza, sotto gli occhi di tutti.
Mi chiudo nel bagno, consapevole che qualcuno verrà a cercarmi ma non m'interessa. Voglio stare un attimo da sola e cercare di non pensare a tutto quello che sta capitando.
Era stata una giornata decente, rovinata così.
<No non voglio parlare con nessuno, scusate>
Rispondo quando sento bussare mentre sono davanti allo specchio, con le mani ai fianchi intenta a fare grandi respiri profondi.
<Esci un attimo?>
Dice la voce calma di Rita da fuori.
Faccio gli ultimi respiri e poi apro la porta. Noto che davanti a questa ci sono Rita appunto, Maddalena e Ramon.
Li sorpasso, andando in stanza. Li sento muoversi e seguirmi mentre mi siedo nel mio letto successivamente.
<Ciò perso le speranze! Io a lui non piaccio>
Sbotto poi ad un certo punto quando Ramon prende posto di fianco a me ed istintivamente scoppio a piangere.
<Sfogati, ti fa bene>
Mi consola il ragazzo poggiando una mano sulla mia gamba per consolarmi.
<L'emotività del cazzo. Mi sto impegnando tantissimo e i ragazzi in sala puntualmente mi dicono che sto migliorando sotto quest'effetto.
È lui che non vuole vedere. Io non ci credo che in tutte le esibizioni che ho fatto io non ho trasmesso niente. Non ci credo>
Continuo a parlare mentre Maddalena si mette sulle ginocchia davanti a me e mi guarda:
<Ma tu hai trasmesso sempre qualcosa, stai tranquilla>
<No, basta. Non ce la faccio più, voglio andarmene>
Dico mentre anche Giovanni entra in stanza. Proprio mentre dico quelle parole.
<Tu non vai da nessuna parte. Mettitelo in testa>
Prende parola infatti proprio lui mentre io lo guardo non sapendo che dire. Quindi restiamo in silenzio.
<Lasciamola parlare con Gio, dai>
Dice Rita guardando gli altri due ballerini.
Ramon mi lascia un bacio sulla guancia per poi alzarsi dal letto. I tre quindi escono e ci lasciano soli. Ancora. Di nuovo.
<Io non voglio farmi un percorso intero con queste critiche che non sono giuste!>
<Le critiche ci saranno sempre, Isa. Sempre. Devi solo abituarti>
Dice lui sedendosi al mio fianco e guardandomi.
<Ma questa per me non è giusta!>
Sbotto guardandolo anch'io per poi abbassare gli occhi e sdraiarmi un po' nel letto.
<Allora, facciamo così.>
Giovanni mi fa rialzare gli occhi verso di lui, pronto a scendere ad un patto.
<Ora ci facciamo una bella merenda e poi chiacchieriamo meglio a mente aperta e pulita>
Scuoto la testa.
<Non ho fame, poi ingrasso e non piaccio neanche alla Celentano e prendo la via della Tiburtina in cinque secondi>
Lui mi guarda sconvolto da quella cosa che ho appena detto. È incredulo a quelle parole.
<Ma che stai dicendo Isa>
<Non sono a mio agio col mio corpo in questo periodo>
Ammetto dopo un po' asciugando una lacrima che stava cadendo dai miei occhi.
<Ma sei perfetta anche così, lo sai?>
Ammette lui dopo il silenzio che è calato.Lo guardo fisso negli occhi. Il cuore tra un po' mi esplode.
Non è quello che ha detto, ma come lo ha detto.
Ci tiene a me, mi vuole bene.
Faccio un piccolo sorriso imbarazzata e anche lui sorride, tanto da prendere poi e abbracciarmi forte.

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