3 - Alessandra Celentano

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09 Ottobre 2022

Proprio mentre sto cenando quello che Cricca ha preparato e ascolto lui, Wax e Rita parlare, la voce di Aaron arriva alle nostre orecchie:
<Isabella in studio, Celentano in sala 10>
Lo guardo un po' sconcertata da quella notizia.
<Io che mi volevo sistemare con calma la valigia>
Mi lamento ironica facendo ridere Wax al mio fianco.
<Ti tocca>
Mi dice Rita guardandomi e facendomi un sorriso. Ridacchio e mi alzo da quella sedia.
Prendo il mio giubbotto e la mascherina per poi uscire di casa e dirigermi in studio.
In fretta vado verso la sala 10. Sono emozionatissima. Sto per incontrare la mia professoressa di rilievo.
Quando varco quella porta, il plexiglas che separa una stanza all'altra prende subito la mia attenzione e dall'altro lato c'è la maestra che mi aspetta. Appena mi vede mi fa un sorriso.
<Ciao!>
Mi saluta allegramente mentre entro e mi dirigo al centro. Ovviamente ricambio con un sorriso grande e tanta emozione addosso.
<Allora, inizia col parlarmi un po' di te e poi ti dico qualcosa io>
Annuisco e inizio a raccontarmi a lei.
<Ho 18 anni e sono nata a Marsiglia, ma sono cresciuta completamente qui a Milano>
<A Marsiglia?>
<Si, mio padre è francese. Ho origini francesi da parte sua, poi ci siamo trasferiti a Milano.
Ho iniziato ad intraprendere questo percorso, quello della danza, da quando avevo quattro anni>
Mi viene quasi da ridere. Penso ai video che mi hanno fatto i miei mentre muovevo i primi passi nella danza, ero un po' impacciata ma sempre con la voglia di provare.
<Ho iniziato col classico>
<Ah si?>
Mi chiede estremamente esterrefatta da quella mia espressione ed io annuisco.
<Si, ho tecnica di classico. Quando sono cresciuta ho deciso di non abbandonare quella strada, di continuarla e di espandermi in altri stili>
<Il tuo stile preferito però qual'è?>
<L'Hip-Hop>
Lei annuisce. Mi guarda ed io faccio intendere che non ho altro da dire.
<Va bene, adesso parlo io>
Continuo a sorriderle. Non posso crederci di avercela proprio qui, di fronte. L'icona di questa scuola.
<Io ti ho voluto qui dentro perché ho visto come ti sei esibita. Si vede che hai molto da dire, da comunicare>
Annuisco a quello che dice. Sono contenta che qualcosa sia arrivato e che lei mi abbia preso nella sua squadra.
<Non ti assicuro che sarà un percorso facile, soprattutto con me, ma sarà bello se riuscirai a capirne il senso.
Lavoreremo tanto, infondo sei in questa scuola per questo.
Non voglio delusioni, Isabella. Sei qui dentro perché l'ho voluto io, ma anche io posso prendere e mandarti a casa al minimo sbaglio>
Mi spaventa un po'. Sono consapevole che potrebbe farlo anche tra una settimana, vedendo il mio andamento, ma non devo scoraggiarmi.
<Va bene>
<Adesso fila a letto che domani sveglia presto>
Mi indica la porta con fare da duro, ma subito si scioglie scoppiando a ridere con me.
<D'accordo. Grazie ancora>
La saluto andando verso la porta, la sento ricambiare e appena chiudo la porta dietro di me, faccio un lungo respiro profondo chiudendo gli occhi.
Quando li riapro inizio a saltellare per il corridoio che porta all'uscita.
Adesso inizia ufficialmente la mia avventura qui dentro.

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