55 - compito a Cricca

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1 Febbraio 2023

Stiamo vedendo il video di una ballerina di latino nuova a cui Raimondo ha deciso di dare la maglia.
Non so che dire. Perché portare lei e non Eleonora?
<Per me è tosta però magari ci sorprende>
Mormora Megan mentre Isobel quanti allievi ha Raimondo.
<Con te lavorerà per forza, perché balli in coppia>
Dico a Mattia guardandolo.
<Anche perché tutti avete avuto modo di far vedere il vostro, io no>
Risponde lui per poi alzarsi e andarsene.
Successivamente tutti torniamo a farci i cavolo nostri ma, dopo poche ore, veniamo richiamati in gradinata dato che c'è un compito per Cricca.
È da parte di Arisa che gli dice che non ha un'identità artistica, gli da quindi il compito di scrivere delle barre sue su una canzone che lo ispiri.
Poi ci fanno sentire la canzone.
<È quella dell'aeroplanino>
Dice subito Gianmarco guardando Cricca.
<Quella che hai ballato te?>
Chiede lui sorridendogli e Giamma annuisce:
<Si>
Successivamente Gio inizia a lamentarsi per il compito, non è d'accordo per quello che ha detto Arisa. Secondo me non dovrebbe lamentarsi perché comunque è un compito e deve accettarlo.
<Giova ma perché ti lamenti, Santo Dio>
Esprimo i miei pensieri dopo un po' al ragazzo guardando un attimo in alto.
<Isabella perché t'intrometti se non c'entri un cazzo?>
Sbotta lui guardandomi. Così lo guardo anche io.
Ci sono attimi di silenzio in cui ci guardiamo e basta.
Gianmarco al mio fianco ha lo sguardo basso, imbarazzato da quella situazione.
Mi alzo infuriata da quelle gradinate e scendo.
<Aspetta>
Giovanni prova a prendermi il braccio, ma in fretta lo scanso ed esco da quella stanza.
<Isa>
Mi chiama ancora mentre io ho già attraversato la stanza blu e sono in camera mia. Nel mio letto a dare le spalle alla porta.
Delle lacrime solcano il mio viso che provo a togliere in fretta, ma ne sopraggiungono altre e altre ancora.
Non mi aveva mai risposto così e non avrei mai pensato che prima o poi l'avrebbe fatto.
Si è comportato da stronzo. Con me.
Io voglio solo fargli capire che non può sempre lamentarsi.
Dopo un po' di tempo la sua voce riecheggia nella stanza mentre chiama il mio nome.
<Non voglio parlarti>
Rispondo in fretta senza neanche farlo parlare.
Ma lui in poco tempo prende posto al mio fianco e mi abbraccia senza dire niente.
Quel contatto mi provoca un brivido mentre mi da un piccolo bacio sul collo.
<Io voglio parlare con te e chiarire un attimo>
Mi sussurra convincendomi poi a girarmi e guardarlo negli occhi:
<Lo so che tu pensi che sia sbagliato scrivere barre nei testi, che non ti piace e neanche a me piace. Ma non puoi andargli contro per tutta la settimana, risulterai antipatico e come una persona che non vuole fare i compiti>
<Ma io il compito lo voglio fare>
<Eh, allora? Qual'è il problema?>
<Solo che non mi piace questa cosa>
Restiamo poi in silenzio, solo a guardarci.
<Scusami per come ti ho risposto oggi, sono stato uno stronzo>
Dice dopo un po' scusandosi per come si è comportato. Questa cosa mi rasserena.
<No eri solo nervoso, tranquillo>
Rispondo accarezzandogli i capelli mentre lui mi tiene ancora abbracciata a lui.
<No invece, sono stato uno stronzo>
Alzo lo sguardo e faccio finta di pensarci:
<Forse un po'>
Rispondo facendolo scoppiare a ridere ed io rido con lui. In fretta mi bacia il collo e poi mi tiene stretta a lui.

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