Capitolo 3

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"La mia vita era sempre stata il pensiero di qualcun altro"

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Mancavano pochi giorni alla fine delle vacanze, l'inizio dell'Università mi metteva ansia e insicurezza.
Non avevo nessuna voglia di continuare gli studi, ma non avevo libera scelta, frequentare la facoltà di economia era un desiderio di mio padre ed io avevo il compito di realizzarlo.

Praticavo l'arte marziale della scherma, mi piaceva e quando ebbi l'idea d'iscrivermi, mio padre non poté rifiutare poiché gli affascinava il combattimento leale di questo sport.

Quando arrivai nella palestra, indossai il giubbetto conduttivo e presi il fioretto.
L'allenatore mi aveva fatto posizionare difronte ad un ragazzo che non avevo mai visto, evidentemente si era appena iscritto, aveva i capelli color menta ed era più basso di me di qualche centimetro.

<<Allora Jungkook, lui è Yoongi, fate un allenamento>> disse l'allenatore.
Annuii per poi mettermi nella posizione giusta.
<<Hanno detto che sei il migliore qui dentro>> parlò Yoongi.
<<Ah...dicono questo?>>

Dentro di me ero leggermente soddisfatto, ma quando dicevano che ero il migliore in qualcosa andavo sempre in ansia per paura di deludere qualcuno.
Perciò cercai di fare il finto tonto con quel ragazzo.

<<Si, perciò ho paura di fare questo allenamento con te Jungkook, a me scherma fa schifo>>

Le sue parole mi fecero ridere.
Lo aveva detto con tono simpatico, ma allo stesso tempo spaventato.

<<Come mai ti fa schifo?>> gli chiesi.

Iniziammo a combattere lentamente, era solo un riscaldamento, quindi riuscivamo a praticare lo sport mentre parlavamo.

<<Perché è uno sport che mi mette ansia, ci vuole astuzia ed intelligenza>>stava cercando di evitare il fioretto che gli puntavo contro <<E giusto per dire io non sono né astuto né intelligente>>proprio quando finì di parlare, toccai il suo giubbotto conduttore.

<<Non sminuirti>>sorrisi per poi sedermi su una panchina<<Sei bravo a combattere, forse non riesci a concentrarti>>
<<Forse>>si sedette accanto a me.

Era una disciplina elegante, ma allo stesso tempo complicata poiché richiedeva la massima attenzione ed almeno un po' di astuzia come aveva detto Yoongi.

<<Fai l'università?>>domandai.
<<Si>>
<<Delle belle arti?>>
<<Come hai fatto a capirlo?>>
<<Dai capelli>>risi<<Mi hanno ispirato>>
<<Ah andiamo! Questo pensiero è della preistoria! "quelli frequentanti l'artistico,hanno i capelli tinti">>
<<La penso ancora così, perdonami capo>>

Ridemmo per poi toglierci le divise.
L'allenatore mi aveva anche chiesto se quest'anno avessi avuto voglia d'iscrivermi a qualche gara, gli risposi che fossi ancora indeciso, poiché avrei avuto vari impegni tra università e studio.

Stavo sistemando il borsone, quando Yoongi mi toccò la spalla per chiedermi qualcosa.

<<Vuoi per caso un passaggio Jungkook? C'è il mio amico che sfrutto per i passaggi>>
<<Oh, grazie mille Yoongi, ma non vorrei disturbare>>
<<Non sei di certo di disturbo, sennò non te lo avrei mica chiesto no? E poi mi farebbe piacere avere un amico di scherma>>

Non sapevo se rifiutare o meno, non volevo che lui pensasse qualcosa di sbagliato.

<<Min Yoongi ma che cazzo fai, è da un quarto d'ora che ti sto aspettando!>> esclamò una voce alle mie spalle.

𝑨𝒑𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒛𝒆 𝑴𝒚 𝑳𝒐𝒗𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora