Capitolo 26

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"Darkside"


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Niente andava bene.

Avevo smesso finalmente di andare all'università, anche se era quasi l'unico luogo in cui avrei potuto incontrare Taehyung.

Quella mattina feci quasi da segretario a mio padre, andai in azienda con lui, mi fece sistemare, archiviare alcuni documenti e in più mi diede l'ordine di organizzare diverse riunioni.
Non ero stanco, forse mi ero un po' annoiato, ma mi era piaciuta quell'esperienza lavorativa.

Il pomeriggio mi diressi a scherma, ma feci tutto tranne che fare la disciplina.

Con le nuove iscrizioni e gli allenamenti che si dovevano fare per il mondiale, dovevo solo attendere in panchina e al massimo aiutare qualche principiante.

Ero seduto sul pavimento pulito della palestra, fissavo il vuoto e mi torturavo le unghie le mani.
Mi accorsi che Yoongi si fosse seduto accanto a me, ma per qualche motivazione ,che nemmeno io sapevo, non lo salutai.

<<A Taehyung è stato finalmente dato il permesso di uscire>> mi disse.

Sorrisi.
Ero felice.
Poi, pensai al fatto che Taehyung usciva però odiava me.

Non dovevo darci peso, l'importante era salvare Taehyung da quell'inferno che stava passando e il permesso di uscire era un buon inizio.

<<Sta bene?>>
<<No, è costantemente triste per te...tu invece, come stai Jungkook?>>
<<Sto bene ora che so che può ritornare a non vivere come un animale>>
<<Jungkook, avresti dovuto dire direttamente le tue intenzioni a Taehyung, avreste finto di non essere fidanzati in pubblico>>
<<Lo abbiamo già fatto Yoon e guardaci ora>>
<<Mi dispiace, volevo solo...aiutarvi>>
<<Lo so Yoon, lo so>> sospirai.

-

Per tre giorni di fila feci la stessa routine, lavoro, casa, pianto, riposo, lavoro, casa,pianto, riposo, lavoro, casa, pianto, riposo.
Più pensavo a Taehyung, più mi veniva da vomitare.

Pensavo allo schifo che stavo cercando di affrontare, la nostra lontananza che non riuscivo a superare, la sua mancanza che non riuscivo a colmare.

Forse era brutto dipendere da qualcuno, perché una volta che quel qualcuno non c'era più ti sentivi sparire anche tu.
Ed io mi sentivo morire, volevo urlare, volevo piangere, volevo ridere fino a farmi mancare l'aria, poi volevo dormire fino ad andare in coma.

Ero in bilico tra quello che era il bene di Taehyung e l'amore che provavo io per lui, ma facendo prendere il sopravvento all'amore poi saremmo tornati punto d'accapo e non volevo che Taehyung soffrisse di nuovo.

La sua mancanza era un'agonia che non riuscivo a scavalcare, un'agonia che mi stava prosciugando la vita e che mi riempiva di angoscia.

Forse stavo iniziando a peccare d'accidia, forse stavo sbagliando tutto, forse invece stavo facendo la cosa giusta.

Ero stato cullato fra le braccia del mio amico Jimin, mi aveva asciugato tutte le lacrime che avevo versato per Taehyung.
Aveva cercato di starmi vicino, di risollevarmi il morale, ma non volevo ritornare a stare bene perché io non potevo stare bene senza Taehyung.

Lui era la mia fonte di vita era il mio posto felice, l'unico luogo in cui risplendeva l'amore vero.

<<Usciamo>> propose Jimin.
Lo guardai, non gli risposi tanto sapeva già cosa gli avrei detto.
<<Va bene...allora Jungkook>>continuò<<Non posso vederti in questo stato, lo so che non puoi andare avanti senza Taehyung ma tu l'hai fatto per il suo bene ok? Però non puoi passare una vita a piangere in un letto che puzza di patatine e lacrime>>

<<Jimin, tu esci, io non voglio>>
<<Io non esco senza te>>disse<<Andiamo, non ti sto chiedendo di andare in discoteca, ma almeno una passeggiata?>>
<<D'accordo>> sbuffai.

Da una parte aveva ragione, dall'altra non volevo dargliela.
Uscimmo subito, passeggiammo per le strade della nostra cittadina, non parlai, solo Jimin parlava e rideva.
Apprezzavo quello che stava cercando di fare per tirarmi su col morale, ma non riuscivo nemmeno mentalmente a riprendermi.

Forse perché volevo stare male, perché ero io che m'imponevo di soffrire finché Taehyung non ritornava mio.

Ma la verità era che lui continuava ad essere mio anche se non era lì con me ed io continuavo ad essere suo e sarei continuato ad esserlo.

<<Uh! C'è Yoon!>> urlò Jimin correndo verso il menta.

Spostai anche io lo sguardo verso quella figura, poi vidi anche Taehyung e mi bloccai di scatto.

Non sapevo se raggiungere Jimin, salutare Yoongi e vedere gli sguardi d'indifferenza di Taehyung che mi avrebbero ucciso.

Forse, pensai, che la sua indifferenza nei miei confronti mi avesse fatto più male della sua mancanza.

Mi avvicinai, salutai Yoongi e guardai Taehyung ingoiando a vuoto.

<<Dove stavate andando?>> chiese il menta.
<<Al cinema! Voi?>> sorrise Jimin.
<<Anche noi, ci andiamo insieme?>> chiese Yoongi.
<<Io ho cambiato idea>> rispose con freddezza Taehyung.
<<Ma...abbiamo finito due secondi fa il film da vedere>> controbatté Yoongi.
<<Io torno a casa, vedete voi il film>> intervenni.

<<Ah giusto, ora siamo arrivati a fare se ci sono io tu te ne vai e viceversa?>> si alterò Taehyung.
<<Hai iniziato tu>> gli risposi.
<<Io? Ora vorresti pure darmi la colpa? Quando il primo a sbagliare sei stato tu?>>

<<Taehyung, calmati>> sussurrò Yoongi.

L'unico sbaglio che avevo fatto nella mente di Taehyung era il finto "Tradimento" di cui gli avevo raccontato.
Aveva uno sguardo pieno di rancore, la vedevo nei suoi occhi quella rabbia che non si era potuta sfogare del tutto.

<<Parlami allora, dammi tutta la colpa, giudicami, offendi, sfogati Taehyung!>> gli dissi contro.
<<Sei solo un immaturo incosciente che se la fa con tutti Jungkook e non sai quanto cazzo mi fai schifo>>mi disse senza preoccuparsi<<Credevo fossi diverso, invece sei una botta e via come tutti...io invece sai cosa sono? Un coglione che si era innamorato della persona sbagliata, per te ci stavo mettendo la mia vita>>

Volevo piangere, quindi piansi.
Stavo male, non riuscivo a trattenere i singhiozzi delle lacrime, poi mi voltai e me ne andai via seguito da Jimin.

𝑨𝒑𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒛𝒆 𝑴𝒚 𝑳𝒐𝒗𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora