Capitolo 20

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"Youn know I can't fight the feeling, and every night I feel it"

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Spesso avevo la sensazione di annegare anche se non ero sott'acqua.

Mi sentivo sottopressione, avevo paura perché riuscivo a vedere la tensione che stava provando anche mia madre.

Come aveva previsto Taehyung, la famiglia Kim ci aveva invitato a pranzo dandoci l'onore di conoscere la signora Leila, la zia di Taehyung.

Non sapevo perché mia madre era così ansiosa, non aveva spiccicato parola, ma la sua agitazione si poteva notare.

Era la zia di Taehyung il problema?

Smisi di cercare di darmi delle risposte ai strani comportamenti di mia madre e bussai alla porta dei signori Kim.

Ad aprire la porta fu Kyong che ci accolse con un fantastico sorriso, Taehyung aveva preso tutto da lei.

<<Accomodatevi prego>> subentrò il signor Kim.

Ci sedemmo subito a tavola, incontrai rapidamente lo sguardo attento della zia di Taehyung, aveva dei capelli bianchi raccolti in un codino basso, labbra fine leggermente rosee.

Stava salutando i miei genitori, poi si soffermò sulla mia figura, io le accennai un sorriso e lei ricambiò.
Sembrava gentile.

<<Non ho mai avuto l'occasione di vedere come sei cresciuto Jungkook, ti ricordo ancora come un piccolino appena nato che piangeva>> disse la donna<<Fortunatamente c'era tua madre che ogni tanto si degnava di mandare qualche foto, anche se erano sfocate>>
<<Leila lo sai che non sono pratica di scatti>> sorrise imbarazzata mia madre.

Pensai che non fossero state solo compagne di università, per essere stata presente alla mia nascita significava che fossero amiche strette.

<<Un piccolo appena nato che piangeva>> replicò Taehyung ridendo.

<<Vedi che piangevi anche tu da piccolo>> lo richiamò la zia<<Tutti i bimbi piangono>>

<<Visto TaeTae, non prendermi in giro>> gli feci la linguaccia provocando una leggera risata al mio ragazzo.

Erano arrivati i primi piatti, era un pasto che non conoscevo, ma lo mangiai lo stesso.
Sembravano degli involtini di riso, ma che avevano un sapore in contrasto tra di loro.

<<Da quand'è che avete fatto rincontrare i due ragazzi?>> chiese Leila continuando a mangiare.

La guardai confuso, c'è l'aveva con me e Tae?

<<Oh, da qualche mese credo>> rispose il signor Doyun.
<<Rincontrare?>> replicò dubbioso Taehyung.
<<Oh si, ecco da piccoli stavate sempre insieme ed eravate sempre sott'occhio di Leila, poi per questioni lavorative ci siamo trasferiti in un'altra regione>> spiegò la signora Kim.

<<Nonostante la lontananza però vi siete legati subito>> s'intromise Leila.
<<Taehyung e Jungkook, sono compagni di università e quindi sono amici>> rispose mia madre ingoiando a vuoto.

Potevo vedere le sue ciglia smettere di battere per un po', sembrava essersi persa in se stessa, guardai Tae che stava osservando mia madre e sua zia, poi posò lo sguardo su di me e mi sorrise.

Era così bello, in quel momento avrei voluto fargli una foto.

<<Quindi l'università prosegue bene?>> continuò la zia di Tae.
<<Mh si>> le risposi.
<<Bugiardo>> iniziò a ridere Taehyung.

Gli pizzicai il braccio e il castano sussultò coprendosi la bocca cercando di smettere di ridere.

<<Perché? Cos'è successo?>> domandò curioso mio padre.
<<Jungkook si è fatto cacciare dalla classe>> rispose continuando a ridere Taehyung.

<<Ou ma ti stai zitto? Poi è colpa tua se mi hanno cacciato!>> mi giustificai.
<<Oh peccato, povero piccolo>> fece un finto labruccio Taehyung.

Smettemmo di provocarci a vicenda per via degli sguardi confusi dei genitori di Taehyung e dell'attenzione che stava avendo Leila sulla nostra vicinanza.

Dovevamo fingere di essere amici e amanti in privato,era questa la regola, ma come potevamo fingere di non amarci? Come potevamo essere indifferenti a noi?

Forse dovevamo evitare di parlare in pubblico, forse dovevamo comportarci come due semplici conoscenti, ma come saremmo riusciti a farlo?

🌓

Eravamo usciti da quella casa con la scusa che dovevamo uscire con i nostri amici, invece, avevamo voglia di passare del tempo da soli.

Anche se faceva freddo eravamo andati al mare.
Ci eravamo sdraiati sulla spiaggia, stavamo guardando il cielo mentre sentivamo il fruscio emanato dalle onde del mare.

<<Tae>>
<<Mh>>
<<Quindi da piccoli eravamo amici?>> chiesi retoricamente.
<<Da come ha detto mia zia si>>
<<Non mi ricordo>>

<<Avevamo minimo qualche mese, oppure massimo due anni, perché a tre anni io mi sono trasferito a Incheon>>
<<Mh...e quando sei tornato?>>
<<Due anni fa>>

<<Vorrei ricordarti>> poggiai la mia testa sul suo petto.
<<Eri fin troppo piccolo, non potresti mai ricordare Kookie>> mi lasciò un bacio sulla fronte.

<<Ma non è giusto>> misi il broncio<<Mi farai vedere una tuo foto da piccolo?>>
<<No>>
<<Dai TaeTae>>
<<No, non ci pensare>>
<<Ma perché?>>
<<Perché sembro una polpetta pelata>>

Scoppiai a ridere per poi posizionarmi sopra di lui.
Lo guardai negli occhi e lui strinse le sue mani sulla mia vita.

<<Da quando le polpette hanno i capelli o sono pelate?>> gli chiesi.
<<Da quando lo dico io>> mi rispose.

Unii le nostre labbra.
Ogni volta che lo facevo sentivo i nostri cuori battere a ritmo sincronizzato, sentivo i suoi sentimenti mescolarsi con i miei e quella era la sensazione che avrei voluto sempre vivere.

<<Ti amo>> mi soffiò sulle labbra.
<<Io no>> risposi ridendo.

Mi allontanai da lui scappando in acqua, mi seguì ed io m'immersi totalmente nonostante ci fossero pochi gradi.
Sentivo la mia pelle gelare, ma non mi dava fastidio.

<<Sei un pazzo!>> esclamò Taehyung avvicinandosi a me.
Mi tirò a sé e mi baciò di nuovo.

<<Ti amo>> gli dissi io questa volta.
<<Io no>> mi rispose.

Ridemmo entrambi, poi iniziammo a schizzarci l'acqua addosso, a tuffarci e a nuotare come due cretini.
L'estate era finita, ma per me era ancora in corso.

𝑨𝒑𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒛𝒆 𝑴𝒚 𝑳𝒐𝒗𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora