Capitolo 8

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"Where my pain lies, let me take a breath"

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Jimin mi diceva sempre che fossi un
combina guai, che per via del mio modo di agire istintivamente avrei prima o poi fatto un pasticcio.

E ci ragionavo su, perché sapevo che in realtà lui avesse ragione ma volevo comunque tentare di giustificarmi.

Eravamo all'università, la professoressa ci stava spiegando alcune cose sui diritti e doveri, la stavo sentendo, non ascoltando poiché pensavo sempre ad altro.

<<Jin mi ha scritto che ci sta aspettando fuori l'università>>mi sussurrò Jimin.

Quella mattina sarebbe venuto lui a prenderci,poiché aveva bisogno di una mano per sistemare il locale e per controllare le prevendite della serata.

Una volta finita la lezione, io e Jimin uscimmo rapidamente dall'aula.
Non sapevo il perché, ma per qualche motivo, speravo di incontrare Taehyung.
Non volevo parlargli o salutarlo, avevo solo la necessità di guardarlo e di osservarlo con occhi diversi, ma purtroppo non lo vidi.

<<Com'è andata a scuola?>>ci chiese Jin non appena entrammo in macchina con lui.
<<Bene>>rispose Jimin guardando fuori dal finestrino.

Era col cuore nello zucchero e con la mente piena di piccole lettere che indicavano "Y"
Mi faceva ridere, ma allo stesso mi sembrava molto tenero.

<<Hyung, Jimin ormai ha preso il treno dell'amore>>dissi ridendo.
<<Oddio, chi è il fortunato?!>>
<<Aish state zitti! Non sono innamorato di nessuno>> intervenne Jimin, ma io scoppiai a ridere.

Rivelai il nome della persona che piacesse al mio migliore amico all'orecchio di Jin e quest'ultimo non poteva non urlare un "lo sapevo"
Perché in effetti, la vicinanza che avevano avuto Yoongi e Jimin era evidente, non riuscivo solo a capire come Jimin potesse essere riuscito ad innamorarsi di una persona che aveva incontrato solo due volte.

Ma come potevo biasimarlo? Avevo iniziato ad avere occhi per Taehyung sin dalla prima volta che lo avevo visto.

-

Una volta arrivati al locale, Jimin iniziò a controllare le prevendite, Jin a sistemare la location ed io a lavare e ad asciugare i bicchieri dietro al bancone.

Eravamo in silenzio poiché ognuno di noi era concentrato a fare il proprio lavoro, ma a distrarci fu l'entrata di un ragazzo all'interno del locale.
Era lo stesso ragazzo dai capelli rossi che mi aveva fissato la serata scorsa.

<<Jin, mio padre ha detto che devi dimezzare le prevendite>>parlò quel ragazzo.

Dedussi che fosse il figlio del proprietario di questo locale, ma cercai di farmi gli affari mie e continuai ad asciugare i bicchieri.

<<Cosa?Ma abbiamo già centocinquanta prevendite, non posso dimezzarle, come facciamo poi a rimborsare i clienti?>> protestò Jin.
<<Ed io cosa ne so, avevo solo il compito di riferirtelo, non di dirti come fare>>
<<Sempre gentile, grazie Joon>>

Il ragazzo dai capelli rossi, non pensò alle parole di Jin, quando notò la mia presenza si avvicinò a me.
Avevo lo sguardo basso, mi vergognavo di essere osservato da qualcuno che non mi facesse una buona impressione.

<<Ciao>>disse<<Da quanto lavori qui?>>
<<Ciao...in realtà do' solo una mano a Jin>>risposi.

<<Mh,quel matto svitato non merita una mano>> continuò lui.

𝑨𝒑𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒛𝒆 𝑴𝒚 𝑳𝒐𝒗𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora