Capitolo 35

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"Inside your eyes"

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Avevo visto un bambino che stava litigando con suo padre, poi l'adulto sbuffò e il figlio replicò la sua azione; perciò, mi ritrovai a pensare che in realtà fosse istintivo mettere in atto quello che i propri genitori avevano già fatto.

Eppure pensai che in realtà con mio padre non avevo mai avuto un bel rapporto, più che altro tra di noi c'era indifferenza.
Ma non mi lamentavo, ero stato abituato così perciò anche la lontananza dei miei genitori a livello affettivo, non mi faceva soffrire, anzi, ne ero impassibile.

Io e Taehyung tornammo in Corea, alla normalità straziante di tutti i giorni, continuavo a sentire l'ansia, ritornava quella paura di perdere Taehyung di nuovo ed io non volevo.

<<Sembri preoccupato>> mi disse Taehyung.

Stavamo passeggiando mano nella mano mentre il vento ci accarezzava il volto e il sole scottava sulla pelle.
Il rumore delle macchina riusciva a far sparire tutta la calma che Seul faceva trasparire.

<<Sto bene>>
<<Kookie, io ti amo, amo allo stesso tempo le tue insicurezze>>fece una risata<<Però voglio che tu stia tranquillo, perché ho bisogno che tu stia bene per far si che stia bene anch'io>>

Poggiò le mani sulla mia vita e mi tirò a sé.
Gli sorrisi a trentadue denti per poi baciarlo.

<<Il mio mondo è cominciato in te e finirà con te>> mi sorrise.
<<Già l'ho sentita questa frase>> lo baciai di nuovo<<Ma detta da te, resta originale>>
<<Sono molto sentimentale>>
<<Sei molto romantico>>

🌓

Stranamente le mie insicurezze erano sbagliate; Taehyung mi aveva raccontato che appena era tornato a casa sua, nessuno gli chiese o disse nulla.

Compreso sua zia che -da come mi aveva descritto Tae- aveva un sorrisetto stampato in volto.

Se Taehyung aveva preso questa reazione con calma e tranquillità, io l'avevo presa con preoccupazione.

Mi sembrava strano, nemmeno una parola contro di lui equivaleva al fatto che ci fosse sicuramente qualcosa sotto ed inutile dire, che i miei dubbi si trasformarono in realtà.

Tre sere dopo il nostro ritorno a casa, la famiglia Kim, invitò la mia a cena.

Mia madre aveva insistito di non andarci, dopo il litigio avuto con i Kim non voleva averci a che fare.
Mio padre sembrò d'accordo con lei per venti minuti circa, poi, qualcosa in lui scattò, prendendo così la decisione di andarci. Ma io l'avevo capito, lui voleva vedere Doyun, mio padre ne aveva bisogno, anche se tra di loro non era successo nulla, sapevo che mio padre lo amasse ancora.

Non ci impiegammo molto ad arrivare a casa Kim.
La signora Kyong ci accolse sorridente, lo stesso la zia di Taehyung, che purtroppo capii, che il sorriso di ella fosse falso.

Vidi Taehyung arrivare in salotto, aveva una faccia sorpresa, intuii che lui non sapesse che saremmo venuti a casa sua.

Salutò educatamente i miei genitori, poi mi fece l'occhiolino e si sedette accanto a me sul divano.
Tra i cinque adulti c'era silenzio, mi accorsi che Taehyung fosse emozionato, poi mi sussurrò all'orecchio "Forse hanno accettato la nostra relazione Kookie, perciò hanno organizzato questa cena"

Gli sorrisi. Da una parte lo speravo anch'io, dall'altra invece sapevo che fosse una mossa troppo facile e che ci fosse qualcos'altro sotto.

<<Sapete>>si sistemò i capelli la zia di Tae<<Questa sera credo che sarà molto importante, perciò ci sembrava giusto invitare anche voi Jeon>>
<<Devo scusarmi con te Yongho>>continuò il padre di Tae verso il mio<<Ho esagerato, sopratutto per la nostra azienda non è stato un bene separarci>>
<<Non preoccuparti, sono cose che capitano vecchio mio>> sorrise mio padre.

Non avevo mai notato che i loro occhi brillavano quando si parlavano, ma allo stesso tempo negli occhi di Doyun c'era la paura, quella che aveva sempre provato.

Sentii bussare al campanello, la zia di Taehyung corse ad aprire entusiasta.

Subentrarono tre persone nella stanza, una ragazza e i suoi genitori.
Da lì non capii più nulla, mi concentrai sull'eccessiva confidenza che aveva la zia di Tae con quella ragazza, ma il peggio arrivò quando ci trovammo a tavola.

Tremavo e Taehyung mi stringeva la mano sotto la tavola.
Tremava anche lui perché infondo aveva capito quello che stava per succedere.

<<Prima che iniziamo la cena, sarei molto contenta di annunciarvi qualcosa d'importante>> sorrise la donna<<Sana e Taehyung si sposeranno, facciamo un brindisi per favore>>

I miei genitori fecero uno sguardo confuso, ma per educazione alzarono il bicchiere, anche quella Sana, lo capivo dal suo sguardo che non avesse voluto tutto quello, ma che fosse sott'obbligo dei suoi genitori che le incitarono ad alzare il bicchiere per il brindare.

Io e Taehyung fummo gli unici a non partecipare, Taehyung mi strinse di più la mano, sentivo la sua rabbia prendere il sopravvento.

<<Non sapevo di essere stato promesso sposo>> disse a denti stretti Taehyung.
<<Nemmeno io->> venne bloccata la ragazza dai suoi genitori.
<<Bene, noi non ci sposeremo, non potete obbligarci>> continuò il mio ragazzo.
<<Ormai è stato già tutto deciso, voi vi sposerete e non potete decidere un bel niente>> rise la zia sorseggiando un po' di vino bianco.
<<Non sposerò una persona che non amo per un vostro capriccio!>> esclamò Taehyung per poi alzarsi dalla tavola.
<<Taci Taehyung, è stato deciso tutto e sta seduto!>>controbatté la zia.

Ma Taehyung non le diede ascolto perciò mi prese per mano e mi trascinò via da quella casa.
Entrammo di corsa in macchina di Taehyung e quest'ultimo sfrecciò via, il più lontano dall'abitazione.

<<Ti pare normale?! Un matrimonio combinato?! Ci voleva solo questo ora come ora>> accelerò.
<<Tae ti prego rallenta>>
<<Non è giusto, non è giusto, non posso amare chi voglio, non posso stare con chi voglio, devono decidere per me, sono pur sempre loro figlio perché mi trattano così!>>
<<Lo so, lo so amore, però ti prego rallenta>>

Avevo la voce spaventata, ci mancava solo che avessimo fatto un incidente quella sera.
Taehyung mi diede ascolto, l'ultima cosa che voleva era vedermi impaurito.
Mi prese la mano sinistra e se la portò alle labbra, lasciandoci un bacio.

<<Mi dispiace>>

Gli sorrisi, lo guardai negli occhi e gli diedi un bacio sulla guancia.
Era il mio tutto e di certo non potevo vivere la mia vita col nulla.

𝑨𝒑𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒛𝒆 𝑴𝒚 𝑳𝒐𝒗𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora