Epilogo

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•Lost•

"They don't deserve you"

Taehyung era morto tra le mie braccia, si era tolto la vita ed io non avevo fatto nulla per impedirlo.

Al funerale piansero tutti, compreso Leila, la madre di Taehyung urlò contro suo marito dandogli le colpe, ma dopotutto era vero, la morte di Taehyung era colpa sua e di sua sorella, le loro lacrime in quel momento non erano abbastanza per riportare indietro Taehyung.

Io invece avevo smesso di parlare, mi sentivo un nodo alla gola e ogni volta che piangevo sentivo le mie forze abbandonarmi sempre di più.

Ero da solo, senza Taehyung.

I mei amici tentarono di fare qualcosa per me, Jimin e Jin rimasero a dormire per qualche sera con me, cercando di farmi addormentare, Yoongi e Namjoon venivano spesso a trovarmi, invece Hoseok non lo avevo più visto dal funerale, Jimin mi diceva che Hoseok stava molto male e che quando andavano a trovarlo non apriva mai la porta.
Sapevo quanto ci tenesse a Taehyung, sapevo cosa stesse provando.

I miei genitori rimasero sconvolti, cercavano di starmi vicino e girarmi attorno di continuo pensando che io potessi fare qualcosa di grave come l'aveva fatto Taehyung.
Sapevo che non volevano perdermi, ma io avevo perso la mia unica felicità, la mia unica ragione di vita.

Quella mattina mi ricordai dei momenti vissuti col mio amore, mi ritrovai a pensare che nulla addolorava maggiormente che ripensare ai momenti felici quando si era nella parte più profonda del dolore.
Mi venne in mente la scommessa che facemmo io e Taehyung, per questo motivo scoppiai di nuovo a piangere.
Sapeva che non avessi mai e poi mai ballato sulla sua tomba e sapevo anche io che nemmeno lui l'avesse mai fatto.

Cercai di asciugarmi le lacrime e uscii dalla mia stanza, in casa non c'era nessuno, perciò presi un coltello e le lettere scritte da Doyun per mio padre; uscii e mi diressi a casa di Taehyung.

Ad aprirmi la porta fu Kyong la quale aveva gli occhi lucidi e appena mi vide, mi abbracciò.
Non si accorse del coltello poiché lo nascosi dietro la mia schiena.
Erano passati pochi giorni, stavamo male, infatti non riuscii a trattenere le lacrime.

<<Kyong chi- oh,ciao Jungkook>> disse Doyun.

Lo guardai senza ricambiare il suo saluto, mi staccai da Kyong e mi avvicinai all'uomo.
In un attimo gettai davanti ai suoi piedi tutte le lettere che da giovane aveva scritto a mio padre.

<<Sai>>dissi<<Mi fai proprio schifo, saresti dovuto morire tu, non Taehyung>>

Doyun restò in silenzio col capo chinato a guardare le lettere, sapevo che le avesse riconosciute.

<<Nonostante tutto Taehyung ti voleva bene>> continuai <<Tu invece lo hai condotto a morire, sarai soddisfatto>>
<<È mio figlio Jungkook, non dire cose del genere>>
<<No Doyun, non lo hai mai trattato come un figlio>>

Si rese conto del coltello che avevo alla mano sinistra, aveva quasi spalancato gli occhi pensando a chissà cosa avrei potuto fargli.

<<Tranquillo, non è per te>>gli dissi facendo una risata amara.

Furono le mie ultime parole, dopodiché me ne andai da quella casa sotto lo sguardo disperato della madre di Taehyung.
Odiavo quell'uomo con tutto me stesso, mi aveva portato via l'unica persona che dava un senso alla mia vita, l'unica persona che amavo, il mio unico e solo in tutto.

Arrivai dopo quindici minuti al cimitero in cui si trovava Taehyung, mi avvicinai alla sua tomba e guardai la sua foto in lacrime.

<<Mi manchi>>sussurrai.
Mi sdraiai sulla sua tomba e continuai a piangere.
<<M-Mi hai ab-abbandonato>> singhiozzai.

Arrivai a capire che amavo da morire Taehyung nel vero senso della parola. Dalla sua morte mi sentivo come un vegetale;dalla sua morte aveva smesso di vivere anche la mia anima... per questo motivo non aveva più senso vivere.

Presi il coltello e lo poggiai sul mio petto, al lato del cuore con l'intento di pugnalarlo poiché era la parte che soffriva di più per la morte di Taehyung, la parte che mi faceva ricordare a quando quella sera diceva di amarmi mentre mi stava abbandonando e quello si che era stato un ti amo che mi aveva ucciso dentro.

L'amavo, tanto da morire per lui, tanto da voler far incontrare le nostre anime anche nell'aldilà,la verità era che lui mi aveva amato, potevo sentirlo perché lo avevo amato anche io e non avrei mai potuto cancellare l'amore che ci aveva legato, perciò avrei dovuto renderlo eterno.
Lui si era ucciso perché non poteva amarmi, io perché volevo continuare ad amarlo, in questo modo saremmo davvero riusciti a raggiungere il nostro felici e contenti.

Fine.

𝑨𝒑𝒐𝒍𝒐𝒈𝒊𝒛𝒆 𝑴𝒚 𝑳𝒐𝒗𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora