May, 31st

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Un forte rumore e uno strano tremolio dopo, Izuku caccia un piccolo urlo e si alza a sedere di scatto sulla propria sedia, le palpebre quasi incollate per la stanchezza e il sonno ancora lì, nascosto dall'improvviso spavento.

Cavolo, doveva essersi addormentato proprio poco dopo l'inizio dell'interrogazione di recupero di Eijiro... e lui che aveva promesso di supportarlo...

Di fatto, di fronte a lui, sostavano in piedi Eijiro, con espressione preoccupata, e Katsuki, con espressione arrabbiata.

È arrabbiato dalla sera prima, quando Eijiro non si è presentato in camera sua. La sua ira è divampata ulteriormente, però, di ritorno dalla sua corsetta mattutina svariate ore dopo, quando ha beccato Eijiro uscire dalla stanza di Izuku con i vestiti stropicciati.

In quel momento erano rimasti a fissarsi per, tipo, trenta secondi buoni, tutti e tre, senza dire una parola. Poi Izuku aveva alzato una mano per salutarlo, e la magliettina che indossava aveva lasciato esposto un segno sul suo braccio che corrispondeva al morso di Eijiro, ottenuto per sbaglio nel sonno.

Dopo essersi quasi scazzottati in corridoio, avevano continuato a tenersi il muso durante la giornata scolastica.

Fino a quel momento, perlomeno...

    — Midobro, ma sei sicuro di aver dormito ieri? — mormora Eijiro, abbassandosi fino a poter stare rannicchiato e col mento posato sulla superficie del banco, guardandolo con un adorabile sguardo cuccioloso.

Izuku gli sorride addolcito, quasi tentato di lasciargli una dolce carezza tra i capelli. — Sì... ho dormito, giuro. Ho solo... problemi con il mio riposo.

Katsuki batte nuovamente la mano sul banco di Izuku, facendo per parlare.

    — Ragazzi, vi ricordo che siete ancora in classe e che dovreste fare silenzio. — li rimprovera il professor Aizawa, appena arrivato per parlare con il suo collega, apparentemente. Izuku ed Eijiro chinano il capo con rispetto, mormorando delle scuse.

    — Oh, sentite, mi avete rotto.
Katsuki lancia un'occhiata affilata ad Izuku, il quale deglutisce in silenzio. Ha paura scateni un'altra rissa.

    — Tu, Deku, con me. — gli dice Katsuki, cogliendolo di sorpresa. — Kirishima, a cuccia.

    — Subito! — esclama il rosso, e Izuku quasi non si mette a ridere. — Faccio la guardia.

    — MA VAI IN MENSA, CHE NON DEVO FARE DA BABYSITTER ANCHE A TE PER CONTROLLARE CHE MANGI! Andiamo, Deku.

E insieme si avviano, spalla contro spalla, fuori dalla classe, e fuori dall'edificio.

Izuku per tutto questo tempo resta a pensare. Perché in un certo senso sa, e allo stesso tempo non sa cosa sta per succedere. In teoria, anche in base alle parole di Katsuki, mangeranno insieme. Il punto è: che faranno poi? O, che faranno intanto? E Izuku, come dovrebbe comportarsi? Dovrebbe essere un buon amico oppure dovrebbe fare ancora l'offeso? E poi, quanto dovrebbe fare l'offeso? Magari dovrebbe parlarne con Shouto... lui sa come tenere il muso a qualcuno. Lo fa sempre con suo padre.

In neanche cinque minuti arrivano al loro dormitorio, e Izuku è ancora più confuso.
Perché si trovano ai dormitori e non a qualche sorta di appuntamento romantico? Dannazione, la sua opzione più gettonata non era la scelta giusta!

Appena entrati, Katsuki e a sua volta Izuku gettano gli zaini all'ingresso, incamminandosi in cucina. Izuku allenta leggermente il nodo della cravatta, mentre il rumore del rubinetto del lavabo riempie la stanza intanto che il biondo si lava le mani.

    — Visto che non riesci, semplicemente, a rimanere buono e fermo, io non parlo e cucino, e tu mangi con me. Chiaro? Voglio solo...
Si interrompe. Katsuki è di spalle, e sta iniziando a preparare riso e carne. Izuku lo fissa quasi eccitato.
    — Voglio... solo fare amicizia con te. Niente di più.

𝐋𝐄𝐖𝐃, 𝐒𝐓𝐔𝐏𝐈𝐃 𝐓𝐄𝐗𝐓𝐒 || 𝐁𝐀𝐊𝐔𝐃𝐄𝐊𝐔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora