Izuku scende in cucina verso le tre del pomeriggio, accompagnato da Katsuki.
La disidratazione sta avendo il suo effetto. È distrutto. Il suo cervello continua a correre verso gli eventi della notte prima.
Tanto alcol. Tanto casino. Tante persone. Tanti problemi. Tanti drammi. Tante sorprese.
Gli viene di nuovo da vomitare.
Aveva letteralmente spedito Katsuki da Recovery Girl, quella stessa notte. Il suo naso era rosso e gonfio e aveva perso tanto sangue che aveva dovuto buttare via i vestiti che aveva addosso, poiché era colato tutto via dal fazzoletto che aveva come tampone.
Izuku ancora non capiva cos'era successo in quel bagno maledetto, e se da un lato voleva sapere le motivazioni e ciò che era fisicamente accaduto ai due, dall'altro voleva solo gettarsi tutto alle spalle.
Il problema era... che più non voleva pensarci, e più il ricordo gli si presentava vivido, e più era vivido, più si rendeva conto che il ricordo, probabilmente, sarebbe rimasto lì, indelebile.
E il pensiero in sé genera una mole d'ansia incredibile.
— Vuoi della macedonia e dei crackers?
— Mh... — dice solo Izuku, il viso d'un pericoloso verde pistacchio.
La voce di Katsuki lo ha momentaneamente distratto, ma sinceramente ha davvero bisogno di qualcosa che lo aiuti a disconnettersi.
Quando arrivano all'ultima rampa le scale, il viso familiare di Ochaco compare davanti ai due.
Entrambi i ragazzi si bloccano sui loro passi, osservando il viso sorpreso di lei.
Katsuki ed Izuku erano rimasti nella stanza di quest'ultimo fino a quel momento. Erano stati taciturni, oppure avevano dormito, anche a turni. Erano molto stanchi. Non avevano parlato molto. Katsuki non sembrava voler parlare mai più degli avvenimenti della sera prima, e Izuku non voleva più saperne niente.
Ochaco batte le ciglia. Katsuki ed Izuku fanno altrettanto.
In un istante, poi, gli occhi della ragazza sembrano farsi acquosi, e il primo istinto di correre ad abbracciarli venne bloccato dai loro sguardi preoccupati.
— S-stavo per venire a chiamarvi. O almeno, chiamare Katsuki. Non eri da...?
Izuku scuote la testa, anticipandola con la propria risposta. — Sarei dovuto tornare a casa, ma le ho scritto che Kacchan non stava bene.
Ochaco annuisce, osservando il biondo. — Allora... le voci che c'è stata una rissa in bagno erano vere... alcuni ragazzi, ieri notte, ne hanno parlato vicino a noi e ci siamo preoccupati non vedendovi più...
Katsuki e Izuku si scambiano uno sguardo.
— Merda...
Izuku in risposta coprì il suo viso con le mani.— Ma... non avete entrambi segni di lotta... che avete fatto voi due?
— Io e Amos. — chiarì Katsuki, prima di proseguire e superarla.
Ochaco allora si ritrova a sgranare gli occhi. — Come tu e Am- aspetta! — lo segue rapida, Izuku alle loro calcagna. — Lui è-!
Prima di potersi rendere conto, Izuku si perde in un paio di occhi verdi.
I ragazzi della sezione A si muovono attorno a loro, confusi, e quando notano Izuku nella stanza si alzano in molti per fissare le star più chiacchierate del momento.
Izuku però guarda Amos, sul divano della loro sala comune, con Eijiro accanto che gli posa una mano sulla spalla. Sente una strana stretta allo stomaco, una mano ch'è sempre stata lì, ma che ora gli strizza le interiora senza sentimento, come se lui fosse solo... un giocattolino contro la rabbia.
Amos ha le mani ancora più grosse di quanto ricordava, e abbastanza livide da sembrare preoccupanti.
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𝐋𝐄𝐖𝐃, 𝐒𝐓𝐔𝐏𝐈𝐃 𝐓𝐄𝐗𝐓𝐒 || 𝐁𝐀𝐊𝐔𝐃𝐄𝐊𝐔
FanfictionÈ 𝗌𝖺𝖻𝖺𝗍𝗈 𝗇𝗈𝗍𝗍𝖾. 𝖨𝗓𝗎𝗄𝗎 è 𝗎𝖻𝗋𝗂𝖺𝖼𝗈, 𝖽𝖾𝗉𝗋𝖾𝗌𝗌𝗈, 𝖾 𝖼𝗈𝗇 𝗂𝗅 𝗍𝖾𝗅𝖾𝖿𝗈𝗇𝗈 𝗂𝗇 𝗆𝖺𝗇𝗈. 𝖢𝗈𝗌𝖺 𝗉𝗎ò 𝖺𝗇𝖽𝖺𝗋𝖾 𝗌𝗍𝗈𝗋𝗍𝗈? QUESTA STORIA è IN COSTANTE REVISIONE PER RIMANERE SEMPRE ATTINENTE AL FINALE DEL MANG...