Capitolo 40

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Aiden POV
Il mio cuore correva come un matto.

Ho riavuto la mia Riley, ma stava bene? È stata ferita? Cosa le è successo? Perché era incosciente quando l'hanno trovata?

Ucciderò quello stronzo che l'ha presa. Lo ucciderò, cazzo.

Non in questo momento, però. Ora, dovevo andare da mia sorella. Avevo bisogno di prenderla tra le mie braccia e di prometterle che nessuno le avrebbe mai più fatto del male.

Mi sono precipitato all'interno dell'ospedale, tirando Ethan dietro di me.

Mi sono guardato intorno, cercando di trovare qualcuno che mi dicesse dov'era la mia Riley.

Ho quasi singhiozzato quando i miei occhi hanno trovato Nate.

"Nate!" Ho gridato, correndo verso di lui. "Dov'è?!"

L'ho quasi incontrato, ma Ethan mi ha fermato in tempo.

"È al piano di sopra al piano privato." Nate ha detto mentre iniziava a camminare verso gli ascensori. "È ancora incosciente".

"Perché?" Ethan ha chiesto prima che potessi farlo io.

Il panico ha afferrato le mie viscere e la mia visione si è annerita.

Cosa le ha fatto?!

"Ha una commozione cerebrale." Nate disse, facendo fermare il mio cuore. "Anche lei ed stata drogata. Sarà incosciente per un po'."

Siamo entrati nell'ascensore e mi sono appoggiato a Ethan. Avevo bisogno del suo sostegno o sarei crollato a terra.

"Voi ragazzi non potete andare nella stanza di Riley in questo momento". Ho sentito la voce di Nate e ho alzato lo sguardo.

I miei amici erano in ascensore con noi. Non ho nemmeno notato che sono entrati.

"Lo sappiamo, Nate." Noah ha detto. "Saremo nella sala d'attesa".

Ho guardato Ethan. La sua mascella era stretta. I suoi occhi erano pieni di lacrime.

Si accorse che lo guardavo.

"Sarà bene". borbottò mentre mi tirava da lui. "È forte."

Lei lo era. Era la persona più forte che conoscessi.

L'ascensore si è fermato, e ho quasi fatto cadere tutti per uscire.

"Facile, Aiden." Nate borbottò. "Non sai nemmeno dov'è la sua stanza".

Ho resistito alla voglia di alzare gli occhi al cielo e ho aspettato che Nate mi portasse da mia sorella.

"Ci sono molti tagli e lividi su di lei". Nate ha detto mentre camminavamo. "Volevo avvertirti in anticipo".

Ho sentito maledizioni intorno a me, ma non riuscivo a concentrarmi su nient'altro che la mia rabbia. Lo ucciderò, cazzo.

Ci siamo fermati davanti alla porta, e ho quasi spinto Nate di lato.

Non ha visto quanto volevo andare lì dentro?!

"Vi aggiornerò su tutto", ha detto ai miei amici. "Liam, chiamami quando i suoi genitori ti richiamano".

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