***Capitolo 58: Decisioni

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"Sai cosa penso, Jane?"

Rose premette i polpastrelli ghiacciati sulla tazza bollente. Il profumo della cioccolata calda era intenso e dolce e perfetto, ma avevo lo stomaco chiuso e il caffè che avevo ordinato era ancora intatto e ormai freddo nella sua tazzina coi bordi spessi.

"Penso che a volte le persone facciano degli errori e i motivi per cui li hanno fatti e le giustificazioni che trovano non sempre saranno abbastanza per noi, o abbastanza logiche e sensate, non sempre riusciremo ad accettarle completamente, o perfino a capirle."

Sentirmelo dire in faccia era diverso, anche se era esattamente quello il motivo per cui dopo giorni interi di agonia avevo deciso finalmente di parlare con Rose - il fatto che nonostante capissi i motivi per cui Aron se ne fosse andato, non riuscissi comunque ad accettare del tutto quello che mi aveva fatto e andare avanti come niente fosse.

E allo stesso tempo, anche se non volevo ammetterlo, l'idea di lasciare davvero stare Aron, di lasciarlo in quella spiaggia bianca, di lasciarlo nella sua vita e non accettarlo più nella mia, mi devastava, faceva così male che sembrava quasi un ridicolo scherzo, come un deja-vu del dolore che la sua scomparsa mi aveva causato, ma al contrario, perché adesso sarei stata io a lasciarlo andare.

"Quindi basta, è fatta?" Mi lasciai cadere sullo schienale. "Lo lascio stare?"

"E quindi", riprese Rose lanciandomi un'occhiata. "A volte bisogna semplicemente...accettare che abbiano sbagliato." Scrollò le spalle. "Non accettare i motivi per cui hanno sbagliato o le scuse che hanno trovato, ma accettare che abbiano fatto un errore e basta. Hanno sbagliato. Okay. Tutti lo fanno. Alcuni la combinano più grossa e altri meno. Alcuni sono imperdonabili. Alcuni non imparano niente dai propri errori e forse quello è ancora peggio dell'errore stesso." Abbassò lo sguardo sulla tazza e mescolò con calma come se non avesse appena cambiato la traiettoria dei miei ragionamenti. "Sta a te decidere se nonostante l'errore che ha fatto lo vuoi ancora nella tua vita. Se lo vuoi ancora al tuo fianco lui avrà modo di farti vedere se realmente ha imparato e tu avrai una vita intera per perdonarlo. Oppure..." Fece spallucce. "Ti togli il problema. Hai già visto com'è la tua vita senza di lui. Senza tener conto dei primi tempi che sono stati a dir poco orribili...poi ti sei ripresa, no?"

Annuii incerta dopo un attimo di esitazione. "Sì, mi sono ripresa, ma..." Alzò un sopracciglio in attesa e io sviai lo sguardo. "Ma era tutto meno bello. E mi mancava come mi avessero tolto un pezzo di me dal petto."

"Le cose non sono mai o tutte nere o tutte bianche, Jane. A volte bisogna guardare le cose da diverse prospettive: Aron ha fatto un errore nei tuoi confronti e allo stesso tempo ha salvato se stesso. Hai detto che prima la tua vita con lui era più bella...be, in realtà non era tutto rose e fiori la vostra relazione, no? Prova a immaginare quanto più bella ancora potrebbe diventare ora che ha finalmente superato le paure che lo bloccavano."

"Perché ho la sensazione che tu mi stia spingendo a perdonarlo?"

Sorrise col cucchiaino stretto tra le labbra. "Non a perdonarlo. Sono la prima a non fidarmi. Dovrebbe farsi perdonare, dimostrare di essere davvero cambiato..."

"Ma...?"

"Ma voglio che la mia migliore amica sia felice."

"E pensi che Aron possa rendermi felice?"

"Io penso che la risposta tu già la conosca."

Gli occhi di Rose erano calmi e il caffè sempre freddo e il cuore mi batteva forte come se sapesse che stavo per prendere una delle decisioni più importanti della mia vita.

Ero terrorizzata ed eccitata insieme e mi venne da sorridere quando mi resi conto che era la stessa sensazione che in passato provavo un attimo prima di tuffarmi da una scogliera troppo alta.

"Ho paura."

"Sì." Rose annuì piano, posò il cucchiaino e bevve un sorso di cioccolata. "Tutte le cose per cui vale la pena lottare fanno paura."

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