Il meno possibile

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(Cristina)

-Te la senti di provare a venire qui? - domanda Marco premuroso, alzandosi dal divano del salotto dell'appartamento mio e di Gaia, dove siamo tutti insieme. -No, per favore... ci ho provato questa mattina con mia madre, con scarsi risultati nonostante gli esercizi che sto facendo...! - replico amareggiata, cercando di cacciare indietro le lacrime. -Cri, non essere così severa con te stessa! - esclama dolcemente Marta, accarezzandomi un braccio, -Il dottore te l'ha detto... ci vuole un po' di tempo prima di riprendere a camminare come facevi prima... - osserva Peter, sedendosi accanto a me, -Ma stai andando alla grande nei progressi di tutti i giorni...! - aggiunge Marco sorridendo, continuando a restare in piedi. -Vuoi provare? - domanda ancora allungando le braccia verso di me, -E se cado? - domando, impaurita come una bambina, -Non cadrai, ti prendo! - mi rassicura, -E ci siamo noi a sorreggerti se Marco è troppo lontano... - precisa Peter, riferendosi a sé e a Marta, facendomi un occhiolino.
Mi lascio convincere dalle loro parole: -Proviamo... - dico prendendo un respiro; Marta e Peter mi si affiancano e mi aiutano ad alzarmi. Appoggio il piede della gamba indebolita a terra, vicino a quello sano, e guardo Marco: -Quando sei pronta, io sono pronto! - dice rassicurante. Annuisco mentre Marta e Peter mi lasciano lentamente le mani pur restando accanto a me; comincio ad avanzare e, piano piano, riesco a raggiungere Marco ad una distanza che gli permette di prendermi le mani lasciando, però, che continui ad avanzare verso di lui.
-AH! - esclamo all'improvviso, sentendo una fitta e la gamba cedermi, ma prontamente Marco mi sorregge stringendomi a sé e aiutandomi a sedermi sul divano.

-Com'era andata questa mattina con tua madre? - chiede Marta, non appena i ragazzi smettono di applaudire, -Ho fatto due passi e mi sono dovuta sedere... - racconto, ancora incredula per il tentativo appena riuscito, -Hai visto? - domanda Iaia sorridente, -La tua guarigione sta andando forte, perché tu sei forte! - aggiunge, -Nessuno è riuscito a credere che non volessi riprovare... - dice Marco, sedendosi accanto a me, -Scusami se ho insistito... - continua, -Cosa? - esclamo, -Marco, hai fatto benissimo! Senza di te sarebbe passato almeno un altro giorno prima che riprovassi... - replico grata.

[qualche mese dopo...]

-Guarda com'è felice! – esclama Peter vedendomi arrivare insieme a Gaia in studio, finalmente senza stampelle, -Ohh! Non ne potevo più! – esclamo libera, lui e Gaia scoppiano a ridere e Peter, poi, mi abbraccia prima che gli altri ci raggiungano per salutarci.
–Sìì, era oraaa! – esclama Marta correndomi incontro non appena mi vede stare dritta sui miei piedi, -Sono felice che tu sia tornata in forma! – esclama stringendomi, -Grazie Marta! Anche io sono molto contenta! – dico mentre i suoi ricci biondi mi solleticano il viso.
-Donà, posso abbracciarla anche io? – chiede Marco ridendo, -Uff... E va bene, dai! – esclama lei, fingendosi scocciata, mentre in realtà ha già indossato la sua espressione gioiosa tipica di quando io e Marco ci abbracciamo, o passiamo del tempo insieme; sorrido affondando nelle braccia di Marco mentre lui mi lascia un bacio sui capelli: -Finalmente possiamo camminare alla stessa velocità! – esclama prendendomi in giro e beccandosi, di conseguenza, una linguaccia da parte mia. -Grazie per avermi spronato a camminare senza arrendermi... - dico poi, tornando seria e lui, per tutta risposta, mi fa un occhiolino sorridendo.

–Finisco qui e poi usciamo a festeggiare...– ci avverte Marco prima di tornare nelle stanze off limits dello studio, -No, facciamo così: per festeggiare andiamo a mangiare stasera tutti insieme da qualche parte! – esclama Marta entusiasta, Marco annuisce: -A casa mia direi! – propone felice, tutti annuiamo entusiasti al pensiero di poter passare ancora un'altra serata insieme.

-Gaia ci sei? – chiedo bussando alla porta di camera sua, -Sì! – esclama aprendola e prendendo la borsa prima di uscire in corridoio, -Andiamo! – aggiunge poi avviandosi al piano di sotto, pronta ad uscire; prendo la borsa ed il telefono ed esco sul nostro pianerottolo dove già mi sta aspettando.

-Eccole! – esclama Peter aprendoci la porta, -Devo aver sbagliato casa, non mi sono resa conto di essere venuta da te... - esclama Gaia prendendo in giro Peter perché ci ha aperto lui al posto del padrone di casa, -Ragazzi, Gaia stasera ha portato tanta simpatia! – esclama lui facendole poi una linguaccia, io scuoto la testa ridendo e raggiungo gli altri in salotto.
-Vi do una mano... - dico guardando Iaia e Davide apparecchiare, -No, non darla a noi... stai dietro al cuoco... - consiglia Iaia indicandomi con la testa la cucina, io annuisco e lascio la stanza.

–Ciao Chef! – esclamo non appena entro in cucina, Marco si volta verso di me sorridendo: -Ciao Manidericotta! Non vi avevo sentito arrivare... - esclama voltandosi poi di nuovo sui fornelli per calare la pasta, -Concentrato come sei sulla cena... - lo prendo in giro, avvicinandomi a lui e abbracciandolo da dietro, -Posso darti una mano? – chiedo, guardandomi intorno alla ricerca di qualcosa da fare, -Sì, in realtà potresti prendermi dal frigo le uova e romperle in una scodella... - dice indicandomi il frigorifero, -D'accordo! Che ci prepari? – domando aprendo lo sportello e cercando le uova, -Carbonara! – esclama soddisfatto.

Presto siamo tutti a tavola, Marco ha fatto una carbonara da leccarsi i baffi e tutti ce la stiamo godendo parlando del più e del meno mentre, come al solito, non mancano le risate.

–Vado in terrazza a fumare... - ci avvisa Marco dopo cena, una volta finito di mettere a posto, -Tranquillo! – esclama Marta sedendosi sul divano di pelle in salotto.
-Allora? C'è qualche novità che mi devi raccontare? – chiede Gaia a bassa voce, io la guardo sospettosa: -Che cosa sai? – domando, -Che voi due, da soli, siete andati a giocare a tennis il giorno che eravamo a cena dai tuoi, che Marco non ti ha lasciata un secondo quando eri in ospedale, è stato il primo ad aiutarti per tornare a camminare... - elenca lei con entusiasmo, io sorrido scuotendo la testa: -Beh... - comincio, ma Peter ci interrompe: -Signorine, ci fate l'onore di giocare con noi a carte? – chiede indicandoci il tavolo, -Accetto con piacere! – esclama Gaia felice, -No, grazie, non ho una grande passione per le carte... - dico sorridendo, -Come vuole... - dice facendomi un occhiolino prima di tornare a sedere.

Mentre loro giocano, mi avvio verso il terrazzo e raggiungo Marco che, gustandosi il panorama, fuma la sua sigaretta. -Ehi... - sussurro cautamente per paura di spaventarlo, -Ehi! - esclama espirando una nuvola di fumo prima di voltarsi sorridente verso di me. Mi metto accanto a lui e, imitandolo, mi appoggio con le braccia sul davanzale del terrazzo per godermi la vista meravigliosa di Milano di sera: -A casa nostra non abbiamo la fortuna di una vista così... - osservo, cercando di approfittare di quella possibilità, Marco sorride: -È stata la prima cosa che il vecchio proprietario mi ha fatto vedere, quando mi ha mostrato la casa... - racconta, portandosi la sigaretta alla bocca, -Mi sono sempre chiesta perché se ne fosse andato così, da un momento all'altro... puoi immaginare che da quando ti conosco e ho l'accesso a questo spettacolo la mia curiosità aumenta... - ammetto, mordendomi un labbro mentre penso a quell'uomo particolare; lui spegne la sigaretta e poi si volta verso di me: -La curiosità ti mangerà vivaa! – esclama teatralmente allungando le braccia nella mia direzione, fingendosi minaccioso. Insieme scoppiamo a ridere ed io appoggio la testa sulla sua spalla: -Scemo! – esclamo quando riesco a tornare seria.

-Ho una domanda... - chiedo approfittando della nostra vicinanza, lui annuisce interessato, mentre io arrossisco: -Non so come chiedertelo... - comincio abbassando la testa sorridendo, -C-che rapporto c'è tra noi due...? – riesco a domandare alla fine senza però guardarlo in faccia, lui sorride e mi alza il viso con delicatezza: -Me lo devi dire tu... Io so solo che mi piaci davvero tanto... - ammette guardandomi negli occhi; mi sto letteralmente sciogliendo sotto il suo tocco, e il fatto che stia parlando a bassa voce di certo non aiuta... -Anche tu, Marco! – dico emozionata, lui per tutta risposta mi lascia un bacio sulle labbra. –Vuoi metterti con me allora? – chiede accarezzandomi una guancia, -Ne sarei onorata! – esclamo felice, -Lo prendo come un sì? - domanda, fingendo di non aver capito, mentre io ridacchio annuendo, prima di baciarlo di nuovo.
Con la coda dell'occhio noto che i ragazzi, cercando di non farsi notare, ci stanno osservando emozionati: -Lo sai che abbiamo un pubblico? – chiedo sorridendo tra un bacio e l'altro, -Come mai non mi stupisce questa cosa? - domanda lui, lasciando che i nostri nasi si sfiorino, davanti alla sua risposta non posso fare a meno di sorridere.

-Posso abbracciarvi!? – esclama Marta rompendo il silenzio, io scoppio a ridere e Marco annuisce facendo lo stesso: -HO SEMPRE AVUTO RAGIONE! – esclama stringendoci ed io non so se provare imbarazzo o continuare a ridere.

Il confine della mia pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora