(Cristina)
Dopo aver fatto alcune visite di controllo, mi riportano in camera e i miei genitori stanno un po' con me.
Quando lasciano la mia stanza, resto sola con l'infermiera: -Sei molto fortunata... - dice sorridendo mentre prepara la flebo necessaria per rimettermi in forze, io la guardo non capendo: -In questi giorni i tuoi genitori e i tuoi amici sono rimasti qui aspettandoti... - spiega, io sorrido commossa, -Soprattutto il tuo fidanzato... - aggiunge intenerita, mi volto verso di lei: -Marco ed io non... - inizio, ma lei non mi ascolta e, trasportata dal suo entusiasmo, continua: -È rimasto seduto su questa sedia, vicino al tuo letto aspettandoti preoccupato... Io l'ho sempre detto che Mengoni è un bravo ragazzo! – dice in adorazione uscendo dalla stanza, io scuoto la testa ridendo: Marco ha dei fan anche tra i medici dell'ospedale...!Poco dopo bussano alla porta: -Avanti! – dico sorridendo, Gaia entra commossa e raggiunge velocemente il mio letto: -Ci hai fatto preoccupare tantissimo! – esclama abbracciandomi forte, -Scusate, non era mia intenzione... - dico un po' imbarazzata, ma continuando a sorridere.
-Come stai, ricordi tutto? – domanda guardandomi negli occhi, -Sì... vorrei aver dimenticato però... - dico serrando i pugni, sentendo la rabbia crescere dentro di me: -Quando è arrivato e mi si è avvicinato io... Era come se fossi caduta in trance... - dico mordendomi un labbro per non piangere, -Ei... Non volevo ricordartelo, cerca di stare tranquilla... Io e Marco, quando ti hanno portata qui, siamo andati a denunciarlo! – esclama fiera, io sorrido: -Non finirò mai di ringraziarvi... L'infermiera mi ha detto che siete sempre stati qui... - dico con il cuore che esplode di gioia, Gaia oscilla un po' la testa storcendo la bocca: -Io non tanto... Marco e i ragazzi mi hanno convinta a partire lo stesso per quel convegno a Nuova Delhi dicendo che non avresti voluto che rinunciassi per stare qui... Sono tornata una settimana fa ormai, e qualche giorno dopo sono ripartita per Dublino.... Sono rientrata a Milano poco prima che tu ti svegliassi e, quando Marco mi ha telefonato dicendomi che ti eri ripresa, sono arrivata qui correndo... - spiega sorridendo, -Hai fatto bene ad andare, i ragazzi avevano ragione... Non avrei accettato se tu fossi rimasta qui... - dico stringendole la mano. Lei mi lascia un bacio sulla guancia promettendomi di tornare più tardi e resto di nuovo sola.Per poco però perché, passati cinque minuti, bussano di nuovo: -Avanti! – rispondo allegra, Marco compare nella stanza: -Ei! – sussurra sorridendo dolcemente chiudendo la porta e venendo verso di me, -Ciao... - dico sorridendo a mia volta, -Come ti senti? – chiede premuroso, -Meglio... - rispondo annuendo, -Tu? Mi hanno detto che sei rimasto sempre qui... - aggiungo intenerita, con il sorriso sulle labbra; lui siede sulla sedia vicino al letto e mi prende una mano, portandosela vicino al volto, fino ad appoggiarla sulla guancia: -Sì... Ho avuto tanta paura... - sussurra deglutendo ad occhi chiusi.
-Vieni qui... - dico sorridendo, lui si avvicina e gli lascio un bacio sulle labbra: -Grazie per essere rimasto con me... - sussurro guardandolo e lasciando che i nostri nasi si sfiorino, -Non dirlo nemmeno per scherzo...! – replica dandomi un morso su una guancia: -Ahia, scemo! – esclamo ridendo, -Così ti voglio, che ridi e sorridi! – dice sorridendo.-Sai che l'infermiera che era qui, poco tempo fa, è una tua fan? - domando, sorridendo al ricordo delle sue parole, -Davvero? - chiede Marco incredulo, -Sì, mi ha detto che sei rimasto sempre qui e che questo non l'ha stupita perché l'ha sempre detto che Mengoni è un bravo ragazzo... - spiego, riportandogli le sue parole, -Non ci credo... - commenta piano lui, con il sorriso sulle labbra. -Io non credo che tu e i ragazzi siate rimasti sempre qui, invece... - dico toccata, -Cosa pensavi, che ci saremmo limitati ad aspettarti fuori da qui? - chiede sorridendo, -Oltretutto, mi pare che qualcuno se la sia presa comoda... - aggiunge poi, prendendomi in giro; non riesco a non sorridere alla sua battuta, -Che cosa ho fatto per meritarvi? - chiedo a bassa voce, accarezzandogli una guancia, -Riposati...! – si raccomanda lui, per tutta risposta, prima di lasciarmi un bacio sulla fronte e avviarsi verso la porta.
-Cara Cristina... Oggi puoi uscire! – esclama il dottore entrando in camera poco dopo essermi svegliata, io sorrido felice di potermene andare e firmo le carte che mi permettono di lasciare l'ospedale.
Fuori, ad aspettarmi c'è Gaia con un sorriso mai visto prima: -Guarda come sei abile con quelle stampelle! – esclama prendendomi in giro, -È la prima volta che le uso... - mi giustifico mentre lei prende le mie cose per aiutarmi.
-Gli altri? – chiedo curiosa, mentre lei guida, -Sono andati in studio... - risponde continuando a guardare la strada che ci conduce verso casa nostra.-Avviati su, la tua borsa la porto io... - dice lasciandomi un bacio sulla guancia prima di aiutarmi a scendere; prese le stampelle, mi avvio verso il portone del palazzo e raggiungo l'ascensore.
Quando infilo la chiave nella serratura e apro la porta, un coro di voci grida: -BENTORNATA CRII! -, io scoppio a ridere reclinando leggermente la testa all'indietro: -Quanto vi voglio bene lo sapete solo voi! - esclamo commossa, Gaia entra in casa sorridendo, -Sono andati in studio eh? – la guardo ripetendo le sue parole, mentre lei per tutta risposta mi fa l'occhiolino sorridendo.
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Il confine della mia pelle
FanfictionCristina ha 26 anni, un lavoro che le piace e una cerchia di amici che farebbero di tutto pur di vederla tornare VERAMENTE felice dopo una bruciatura che aveva spento la sua solarità. La vita, però, ha un piano ben stabilito e il cambiamento è diet...