Everest

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-Piaciuta la sorpresa? – domanda Gaia, particolarmente soddisfatta, mentre accende il motore della sua macchina, una volta che ci siamo separate dai ragazzi, -Sì, molto! Ora capisco perché hai tanto insistito per accompagnarmi e venirmi a prendere...! – replico annuendo, guardandola divertita, -Esattamente! Devi sempre fidarti della tua Gaia...! – esclama, guidando verso casa.
Poco prima di arrivare, Gaia rompe il silenzio: -Ei... ho una gran bella notizia! – comunica sorridendo, -Ah sì? – osservo, guardandola curiosa, lei annuisce mentre infila la macchina nel garage, -Sì: Marco era estasiato e non ha smesso un attimo di guardarti...! Anche Marta se n'è accorta e alla fine  gliel'ha detto... - spiega, -Che gli ha detto? – chiedo, -Che ti stava mangiando con lo sguardo! – esclama, -E lui? - domando timidamente, -Cri... gli piaci! Buttati! - mi rassicura, prima di scendere dalla macchina, lasciandomi sola, con un sorriso emozionato sulle labbra.

-Ciao Mamma! – esclamo quando risponde al telefono, mentre rimetto a posto dopo aver fatto colazione, -Ciao Cri! Com'è andata ieri? – domanda allegramente, -Tutto bene, ad un certo punto mi hanno chiesto anche di cantare un brano di Marco... Puoi immaginare la mia emozione! Quando ho finito la serata, mi sono accorta che Gaia e i ragazzi erano venuti a vedermi...! – racconto, ancora felicissima della sorpresa che mi hanno fatto, -Che cari che sono! – esclama lei intenerita. -Senti ma allora poi per stasera? – prosegue, -Ti chiamavo proprio per questo, noi ci saremmo tutti: siamo sette... - comunico, -Va bene! Sono molto contenta che i tuoi amici abbiano accettato, sono curiosa di conoscerli, soprattutto Marco! – ammette e dalla sua voce posso immaginarla mentre sorride emozionata, -Mi raccomando, non diciamo cose che possano mettermi in imbarazzo! – ammonisco io, -Va bene, lo riferisco anche a tuo padre e a Giorgio... - replica. -Ma... con Marco come sta andando? – chiede, poi, abbassando la voce; sussulto alla domanda e la tazza che avevo in mano rischia di cadermi a terra, -C-come deve andare...? – chiedo arrossendo, -Sei la mia piccoletta... ti conosco come me stessa... State insieme? – incalza lei teneramente, -No, ci stiamo studiando ancora, ma non posso negare che mi piaccia e non posso neanche continuare a dire che siamo solo migliori amici... - spiego aprendomi, -Sai che facciamo il tifo per te! – dice mia madre, -Grazie... - replico, non sapendo cosa rispondere: quello che ha detto mi fa piacere, ma sembra anche stranissimo...!
–Allora per stasera a che ore venite? – domanda risvegliandomi dai pensieri, -Te lo stavo per chiedere io...Quando?  - domando a mia volta, -Direi che verso le otto e un quarto va più che bene...! – risponde lei prendendo una decisione, -Perfetto allora, a stasera, un bacione! – esclamo prima di riattaccare, -Anche a te, a stasera! – conclude lei allegra.
"Ragazzi, stasera alle 20:15 appuntamento a casa Serafini... " scrivo sul gruppo di Whatsapp che abbiamo, "Perfetto, noi ci troviamo prima e andiamo tutti insieme?" propone Marco, rispondendo quasi subito, "Come volete, a me va bene! " rispondo io, Peter manda un pollice in su e Marta prende la decisione: "Noi alle otto sotto casa di Gaia e Cristina...! " scrive risolvendo la questione.

-Disturbo? – chiede Marco quando rispondo al telefono, -Assolutamente no, dimmi tutto! – esclamo allegramente, -Mi chiedevo se ti andasse di venire a fare una partitina a tennis con me... - spiega, sul mio volto nasce un sorriso entusiasta, -Io non so giocare, ma vengo volentieri! – rispondo felice, -Non è un problema, non sarà una gara, giochiamo così, in modo molto tranquillo... - mi rassicura, -D'accordo! A che ore ci troviamo? – domando, -Direi tra un'oretta qui sotto, poi andiamo al circolo insieme... - propone, -Benissimo! – dico io guardando il mio orologio: sono le dieci e mezzo, -A dopo allora! – aggiungo, -Sì, a dopo! – replica lui prima di attaccare.
–Non per farmi i fatti tuoi, ma, toglimi questo dubbio... Chi era? – chiede Gaia raggiungendomi in cucina con uno strano sorriso sulle labbra, -Marco... - dico, scuotendo la testa con il sorriso sulle labbra, divertita dalla sua curiosità, -LO SAPEVO! Che dice? – strilla entusiasta, -SHHH! Non gridare! – la rimprovero, abbassando la voce, -Mi ha chiesto se mi va di andare a giocare a tennis con lui... - rivelo, lasciando trasparire tutta la mia felicità, -Vedi di baciarlo! – esclama Gaia facendomi un occhiolino: -Non è una cosa così facile! – esclamo tirandole lo strofinaccio con il quale avevo asciugato le tazze, -Oh, fidati che lo è: vi piacete... e anche molto! – risponde lei battendo le mani mentre saltella soddisfatta, -Smetti di strillare! – ripeto, sgranando gli occhi e fingendo di minacciarla. -A che ore vai? – domanda, ignorando i miei rimproveri, -Undici e mezzo – replico, sentendo già un po' d'agitazione, -Ok, adesso ti do una mano a fare la borsa con l'occorrente! – esclama avviandosi verso camera mia, io scoppio a ridere scuotendo la testa e la seguo.

Quando sono pronta, controllo l'ora sul mio telefono e vedo che è già tempo di andare: -Io vado...! –avverto Gaia che, seduta sul mio letto, sorride senza mai smettere, -Forza eh! – esclama accompagnandomi alla porta, -Gaia! Smettila! – esclamo, prima di lasciarle un bacio sulla guancia per poi andare.
Marco è già davanti al portone che mi aspetta.
–Ciao! – saluto abbracciandolo, -Ciao! – esclama stringendomi, -Andiamo? – chiede poco dopo, sciogliendo l'abbraccio, io annuisco e salgo in macchina accanto a lui.

-Sei pronta? – chiede giocherellando con la sua racchetta, -Devo rispondere "sì"? – domando, dall'altra parte del campo, sorridendo e nascondendo il volto dietro la racchetta, -Smettila! – dice ridendo, poi serve la pallina.
Con mia sorpresa riesco a rispondere e segno: -Se mi lasci vincere non vale! – esclamo ridendo, -Non l'ho fatto apposta! È che mi hai spiazzato! – spiega con una linguaccia, -Simpatico! – ribatto, fingendomi offesa, ma tradendomi con una risata.

Dopo un po' di gioco, mi fermo per bere dell'acqua e per riprendere fiato: -Stanca? -  chiede raggiungendomi, mentre cerco nella borsa, -No, non tanto...Ho solo sete... - mi spiego, mostrandogli la bottiglietta, una volta trovata.
Lui si siede per terra, ed io vicina a lui: -Vuoi bere? – chiedo porgendogli la mia acqua, -No, grazie, ho la mia in borsa... - dice sorridendo e voltandosi a recuperare la sua borraccia.

Riprendiamo a giocare ma, poco dopo, decidiamo di andare nel parco vicino al circolo che, essendo poco movimentato, è uno dei posti preferiti di Marco.
-Voglio chiederti una cosa, ma devi essere sincero... - comincio, una volta seduti sull'erba, -Mh, mh! – annuisce lui pronto ad ascoltarmi, -Cos'hai pensato quando mi hai vista cantare? – chiedo, arrossendo leggermente; non l'ho chiesto per autocelebrarmi, sono seriamente curiosa di sapere...
-Mi è piaciuto molto il tuo modo di cantare... - dice sorridendo, -Ma...? – chiedo, guardandolo negli occhi, capendo che c'è dell'altro, -Ma mi sono chiesto come mai tu non mi avessi detto una cosa del genere... - prosegue, sostenendo lo sguardo. Annuisco, cercando una risposta da dargli: -Beh, non te l'ho nascosto per volontà... Non sono il tipo che quando si presenta, decanta tutte le proprie abilità, lo sai...! – rispondo semplicemente, -Sì, lo so... Ma ormai, con quanto ci conosciamo, credevo... - ribatte, guardandomi, -Credevi? – lo incalzo, -... Credevo di sapere tutto di te... - conclude aspettando una mia risposta.
A quelle parole sorrido, allungando il braccio destro verso di lui: -Ecco un'altra cosa che non sapevi...- dico, -Ma questo è nuovo...? – domanda sorridendo mentre, con un tocco leggero, passa le dita sul tatuaggio leggendolo, io annuisco felice.

Lentamente i nostri visi si avvicinano, mi sento molto rilassata sotto il passaggio delicato delle sue dita; poi finalmente le sue labbra sulle mie. Con estrema delicatezza Marco conduce il bacio, sento le sue labbra incresparsi in un sorriso e sento nel mio cuore estrema felicità.
–C'è altro che non mi hai ancora detto? – chiede una volta finito il bacio, con il naso vicinissimo al mio, io sorrido, -Mhh... - dico incapace di parlare, -Dimmelo... - intima, ridacchiando per la mia reazione, prima di mordicchiarmi il labbro inferiore, -No... - rispondo con un fil di voce, godendomi le sue coccole. -Me posso fidà, Manidericotta? – chiede guardandomi, io alzo gli occhi al cielo sorridendo, fingendo che la sua insistenza mi stia infastidendo: -Le uniche cose di me, che fino ad ora non sapevi sono: il canto, il tatuaggio e i miei sentimenti... - ammetto, -Ma... i tuoi sentimenti non me li hai rivelati... - replica con espressione furba, per tutta risposta gli lascio un bacio rapido sulle labbra.
-Mi hai fatto perdere la testa Mengoni, ma non come idolo, quello è da tanto tempo, intendo proprio come persona, come Marco... - ammetto sorridendo, estremamente imbarazzata. Lui sorride a sua volta e mi bacia ancora e ancora...

Il confine della mia pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora