La nostra Estate (2)

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(Marco)

-Come ci organizziamo per le camere? – chiedo non appena metto piede in casa, -Come vogliamo... Ci sono due stanze da letto, quindi l'unica cosa obbligatoria è che ci divideremo in coppie... - risponde Peter allegro, -Allora facciamo che io dormo con Federico, che mi sta molto simpatico e tu e Peter dormite insieme... Mh? – propone Davide, Federico annuisce felice: nel tragitto in macchina dal porto fino alle case, quei due hanno legato molto; nonostante il tempo sia stato così poco... -Se va bene a tutti direi che è perfetto! – dico io sorridendo, -Poi sarà solo per dormire... Ho l'impressione che staremo sempre fuori... - dice Peter guardando fuori dalla finestra del salotto la casa delle ragazze.

Quando entro nella nostra camera, rimango stupefatto: in terra, il parquet ricopre ogni centimetro quadrato, c'è un unico letto, matrimoniale, situato al centro della stanza. Al lato sinistro del letto, ci sono due finestre abbastanza grandi e vicine, a quello destro invece c'è il bagno. Il televisore è appoggiato su un apposito mobiletto di fronte al letto, e accanto c'è una scrivania in legno. Dalla parte opposta del televisore, un armadio grande e alto sembra controllare l'intera stanza dalle pareti bianche, che la rendono molto luminosa.

-Ah! Questo letto è comodissimo! – esclama Peter buttandosi a peso morto e appoggiando la testa sul cuscino, io sorrido e mi guardo intorno: mi piace tanto questa casa!
Davide e Federico bussano alla porta: -Siamo venuti per vedere la vostra stanza...! – spiegano quando gli apro, - Vado a farmi una doccia... A che ore è l'appuntamento? – domando, mentre loro fanno un giro di perlustrazione. Peter guarda l'orologio: -Alle otto e mezzo... Hai il tempo di fare otto docce! – esclama ridendo, io scuoto la testa e mi dirigo in bagno.

-Marco! Ci sei? – mi chiama Davide dall'ingresso, -Sì, arrivo! – rispondo, mettendo un po' di profumo e dirigendomi verso di loro, –Bene, andiamo allora! – esclama Peter quando li raggiungo.
Quando usciamo, notiamo le ragazze che ci aspettano nel piazzale davanti alle case, -Wow! Siamo così in ritardo? – domanda Davide, -Cretino! - esclama Iaia ridendo.
-Il ristorante è a cinque minuti da qui... - c'informa Cristina indicando verso la nostra destra, -Allora non c'è bisogno di muoversi con le macchine! – deduce Peter contento avviandosi verso la strada, -L'avevo detto che le case erano vicine al centro! – dice Marta soddisfatta mentre si avvia a sua volta.

–Com'è la casa? – chiede Cri non appena la raggiungo, -Molto carina, siamo contenti! La vostra? – rispondo sorridendo, -Anche la nostra...Marta ha detto che le case dovrebbero essere arredate più o meno allo stesso modo, essendo della stessa agenzia... - replica, spensierata, -Sì, anche da fuori si assomigliano... Dormi con Gaia? – domando, godendomi l'arietta fresca della sera, -No, sono in camera con Marta; sono contenta, perché le voglio bene e poi così abbiamo l'opportunità di conoscerci per bene...! – spiega allegra. Per tutta risposta annuisco, completamente d'accordo con la sua idea, -Per esempio non sapeva tutta tutta la storia riguardo a Riccardo... - aggiunge poi, -Come ti senti? Com'è stato parlarne? - chiedo premuroso, voltandomi verso di lei per cercare di capire le sue emozioni, -Tranquillo, sto molto bene, e non ci sono state difficoltà nel parlarne... - inizia, rassicurandomi, -Siamo finite sull'argomento perché mi aveva chiesto se sono sempre stata così magra... - spiega guardandomi negli occhi per dimostrarmi la sua sincerità. Ancora una volta annuisco in silenzio: -Beh, ti posso capire... - dico poi, per farmi sentire vicino, lei annuisce: -Lo so, è una delle cose che abbiamo in comune infatti... - replica arrossendo immediatamente. Rimango piacevolmente colpito dalle sue parole ma, mentre sto per chiederle quali siano le altre, Marta la chiama. Così si allontana da me, non prima però di avermi lasciato un bacio sulla guancia.

Il confine della mia pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora