-Ciao Gioia, ti volevo dire che oggi non vengo a lavoro perché ho la febbre... - dico affranta non appena la mia collega risponde al telefono, -Oh no! Accidenti, mi dispiace... Ti serve qualcosa? So che sei sola in casa... - esclama dispiaciuta, -No, non preoccuparti! Credo di avere tutto... - replico, ma subito aggiungo: -Ah, no! Potresti comprarmi l'Aspirina? Poi ti ridò i soldi... - -Certo! Ci vado subito, e passo da te prima di andare al negozio, così la puoi utilizzare il prima possibile! – mi avvisa, -Grazie mille Gio, sei un angelo! – la ringrazio prima di riattaccare.
Dopo poco, il campanello suona e, con fatica, mi alzo per andare ad aprire: -Ecco a te! Mi raccomando: riposati e rimettiti presto! – esclama Gioia porgendomi l'aspirina e scendendo di nuovo le scale.Dopo un po' di tempo, mi vibra il telefono. È un messaggio da parte di Marco: "Non hai proprio il fisico eh Manidericotta? Ho trovato una delle tue colleghe per le scale e mi ha detto che hai la febbre, non mi dirai che è colpa della pioggia di ieri...!? A parte gli scherzi, come stai? " sorrido leggendo ciò che mi ha scritto, "Ahahah! Non c'è più privacy in questo condominio eh? Mah, Gioia è venuta per portarmi l'Aspirina, perché da quando mi sono svegliata ho un fortissimo mal di testa e tanto freddo..." rispondo io, contenta che si sia preoccupato per me, "Mi dispiace... Oggi pomeriggio posso passare da te? " scrive ancora, "Certo! Ma sei sicuro di voler passare? Non vorrei contagiarti..." replico.
Invece di una risposta scritta, mi chiama: –Sapevo che mi avresti scritto una cosa del genere, posso dire di conoscerti ormai...! – esclama non appena rispondo, io scoppio a ridere: -Beh, sono cose che si devono mettere in conto... se prendi la febbre poi sei costretto a posticipare tutti i tuoi impegni, e ora che è uscito il cd non mi pare una buona idea... Sei un uomo impegnato! – dico prendendolo in giro, -Shh! Sei solo invidiosa del mio successo! – risponde generando in entrambi una risata di gusto. -Ora vado, ci sentiamo più tardi, se hai bisogno chiamami! – si raccomanda, -Ok capo, tranquillo! – rispondo io più allegra.
Dopo la telefonata mi addormento di nuovo, mi sento sempre terribilmente stanca, e continuo ad avere freddo come dimostra il fatto che sono seppellita sotto tre coperte belle pesanti.Verso le cinque, suona il campanello e mi alzo trascinandomi verso il piano di sotto per aprire la porta: -Ei malatina! Come stai? – esclama Marco portando un po' di allegria in questa casa finalmente, io dimeno la testa da una parte all'altra e chiudo la porta alle sue spalle prima di riavviarmi su di sopra.
–L'hai misurata la febbre? – chiede quando arriviamo in camera mia, -No... - dico sentendomi un po' peggio rispetto a qualche ora fa, -E l'Aspirina che ti hanno portato l'hai presa? – domanda ancora, io scuoto la testa sorridendo imbarazzata: -Ho solo dormicchiato da questa mattina a ora... - rispondo, -Ok, adesso ti misuri la febbre e poi prendiamo l'Aspirina! – esclama deciso, -Dove tenete il termometro? – aggiunge poi, -Nell'armadietto dei medicinali in bagno, la stanza qui accanto, a destra... - dico sorridendo.
–Tieni, mettiti il termometro, io vado giù e a prendere l'acqua... Sempre se mi ricordo dov'è la cucina...! – esclama passandosi una mano sulla nuca un po' imbarazzato.Quando torna su, con il bicchiere in mano, mi metto a sedere sul letto e tolgo il termometro passandoglielo, lui appoggia il bicchiere sul comodino e legge: -38,9! Veramente nun c'hai fisico oh! – esclama stupito, io scoppio a ridere e lui mi porge il bicchiere: - Bevi va'... Anche se più che l'aspirina te servirebbe l'acqua di Lourdes! – consiglia con il suo accento romano e con una faccia idiota; -Grazie eh! Tu sì che sai come rassicurare le persone! – esclamo fingendomi offesa, lui sorride soddisfatto della sua battuta e si siede in fondo al mio letto.
Poco dopo, lo vedo alzarsi ed andare verso la porta di camera mia: -Arrivo subito! – dice con il labiale mentre risponde al telefono e si avvia in corridoio, io annuisco e riappoggio la testa sul cuscino addormentandomi.
Non appena mi sveglio, sento molto silenzio e non vedo Marco da nessuna parte, mi giro verso il comodino e trovo un post-it: "Dormivi che era una meraviglia, non volevo svegliarti quando sono andato via... Ti ho preparato un po' di brodo caldo, e te l'ho messo nel termos sul comodino, c'è anche un'altra Aspirina e il bicchiere con l'acqua, ti chiamo domani, buonanotte!".
Sorrido, grata di averlo sia come idolo che come amico.
STAI LEGGENDO
Il confine della mia pelle
FanfictionCristina ha 26 anni, un lavoro che le piace e una cerchia di amici che farebbero di tutto pur di vederla tornare VERAMENTE felice dopo una bruciatura che aveva spento la sua solarità. La vita, però, ha un piano ben stabilito e il cambiamento è diet...