Fino a ieri

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Sono le otto e mezzo del mattino, il cielo questa mattina è grigio e credo proprio che pioverà tra non molto.

Mentre sto per accendere il motore della mia macchina, il telefono inizia a squillare, così mi affretto a mettere in moto per poter parlare attraverso il Bluetooth dell'auto, mentre guido verso il negozio.
–Pronto? – rispondo, con voce arzilla, immettendomi nel traffico milanese, -Buongiorno, Lei è la signorina Cristina Serafini? – chiede una voce femminile, -Sì, sono io...- rispondo prontamente, -Salve, mi chiamo Patrizia Bevilacqua e la contatto perché so che lei fa dell'intrattenimento musicale per feste ed eventi...  - si spiega, -Sì, buongiorno! Mi dica pure...– rispondo, fermandomi intanto ad un semaforo, -Volevo chiederle se fosse disponibile venerdì della prossima settimana per la cena di un cinquantesimo di matrimonio.... – spiega, mentre scatta il verde e riparto,  - Dunque... venerdì sarebbe il 10, giusto? – chiedo cercando intanto con lo sguardo un posto libero per parcheggiare, -Sì, esattamente! – risponde, -Bene, allora posso chiederle un recapito telefonico così da poterle dare la risposta? – aggiungo parcheggiando, -Sì, certamente! Mi richiama Lei? – - Sì, nel giro di due giorni al massimo le faccio sapere... - la informo, -...Troppo tempo? – chiedo, -Assolutamente no, anzi è stata gentilissima! Le lascio il mio numero... - replica la signora.
-Perfetto, allora ci risentiamo! – concludo dopo aver segnato il numero, prima di uscire dalla macchina, -Sì, a presto! – esclama riattaccando.
Mentre cammino verso il negozio, penso ai vari impegni che potrei avere in quel periodo; "se i ragazzi mi chiedessero di uscire, rifiuterò..." penso, immaginando già il dispiacere nel rifiutare un serata con loro.

A metà mattina, Camilla mi tira una leggera gomitata: -Credo sia per te... - sussurra emozionata, io alzo lo sguardo e vedo Marco che, sorridendo, con le mani in tasca aspetta che lo raggiunga: incrocio il suo sguardo e annuisco, avviandomi verso di lui.
–Buongiorno! – esclama non appena lo raggiungo, -Ma buongiorno a te! A cosa devo la visita di un personaggio così famoso? – chiedo sorridendo, -Smettila, mi metti in imbarazzo, lo sai... - dice arrossendo leggermente; per tutta risposta, sorrido e lo guardo pronta a sentire cos'ha da dirmi: -Che ne dici di mangiare con noi per pranzo? – domanda allegro, -Sì, lo sapete che non riesco a declinare un vostro invito... - rispondo entusiasta, -Benissimo, allora ti passo a prendere quando esco dallo studio e andiamo insieme al ristorantino qui vicino, così riesci a stare con noi prima di tornare a lavoro... - spiega, io annuisco soddisfatta: -Miglior piano non potevate averlo! – osservo felice, -A dopo! – mi saluta sorridendo, prima di allontanarsi.

–Quanto tempo manca ancora? – chiede Gioia, quando torno verso di loro, -A cosa? – domando, continuando a sorridere, -Al fidanzamento, che domande!? – esclama Camilla, come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo, io scuoto la testa sorridendo e sento che le mie guance vanno a fuoco al solo ricordo del quasi bacio con Marco.

-Ragazze, io vado a mangiare e torno! – avverto, guardando Camilla e Matilde accanto a me, -D'accordo... Ti aspettiamo qui...! – esclama Matilde su di giri, -Non sono a pranzo sola con Marco, è inutile che vi entusiasmiate così...! – preciso, ridacchiando, scuotendo la testa.

Fuori dal negozio, Marco mi aspetta sorridente: -Aspetti da molto? – chiedo abbracciandolo, -No, sono appena arrivato! – mi rassicura, mentre ci avviamo verso il ristorante.
Lungo la strada, senza volerlo, affretto il passo mentre mi faccio una treccia: -Ei Manidericotta, quanto corri? – chiede, allargando le braccia e mettendosi a ridere, termino la treccia e mi fermo per aspettarlo: -Scusa, non mi ero accorta di aver accelerato...! – spiego sorridendo, -Dev'essere stata l'attenzione che hai riversato su quella treccia... - scherza, -Ei, questa è solo invidia perché non te ne puoi permettere una! – lo punzecchio, facendo una linguaccia, -Dillo che mi starebbe benissimo! – ribatte, fingendosi vanitoso, -Ti prego... Sto per sentirmi male! – lo imploro, ridendo di gusto al solo pensiero. Lui, intanto, si affianca a me scoppiando a ridere a sua volta mentre entriamo nel locale.

-Eccoli! – esclama Gaia allegramente, -Ei! – saluto, raggiungendo il tavolo, -Come va a lavoro? – chiedono tutti sorridenti, -Bene... Ma io lavoro semplicemente in un negozio; non sto mica facendo un album...! – replico,  facendo l'occhiolino e generando risate nei presenti.
-Oggi Speedy Gonzales fa la simpatica... - dice Marco facendomi una linguaccia, -Speedy Gonzales? – domanda  Marta, non capendo, -Sì, dovevi vedere come correva per venire qui... - spiega lui, -Lo credo, era felice di venire da noi...! - esclama Iaia, con un occhiolino. -Non gli credete! In realtà mi stavo legando i capelli e non mi sono accorta di aver affrettato il passo lasciando indietro il lumacone...! – preciso ridendo.
Marta, Iaia e Gaia si scambiano uno sguardo complice ed improvvisamente sento il volto diventare caldo.

Il confine della mia pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora