In un giorno qualunque

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La mia sveglia suona alle otto e mezzo: come al solito, la spengo e resto un paio di minuti nel letto a pensare. Siamo a metà Febbraio perciò fa freddo e questo non m'invoglia a lasciare il letto ed alzarmi per iniziare questa nuova giornata.

Alla fine, con grande dispiacere, mi alzo e raggiungo la cucina per fare colazione. Gaia sta ancora dormendo, non lavora fino alla prossima settimana ed è giusto che si riposi il più possibile, non dev'essere facile lavorare fuori casa e potervici tornare per poco.
Mentre penso a tutto ciò, aggiungo un po' di latte appena montato nel caffè e leggo il giornale di ieri: nulla di interessante, nessun articolo cattura la mia attenzione, ma almeno ho qualcosa da fare mentre sorseggio il mio cappuccino bollente. Potrei benissimo guardare la televisione, ma la mattina non ho voglia di sentire confusione inutile.

Appena sono pronta, scrivo un post-it a Gaia: "Vado a lavoro, ci vediamo più tardi. Buona giornata! " e lo attacco sul frigo prima di uscire.
Il nostro appartamento si trova al quinto piano, ma non mi dispiace fare un po' di moto scendendo le scale, a me piace molto fare attività fisica.

All'altezza del terzo piano, proprio mentre sto passando io, una porta si apre lasciandomi a bocca aperta: penso di aver appena visto il ragazzo che diceva ieri Gaia, e sono convinta che sia solo un sogno. Davanti a me ho Marco Mengoni!
Sperando di non aver fatto già una figuraccia, cerco di riprendermi ma mentre sto per continuare a scendere lui esclama: -Ciao! – mostrando uno dei suoi meravigliosi sorrisi, -Ciao! – lo saluto sorridendo a mia volta e tendendogli la mano, -Io sono Cristina – aggiungo, -Marco – replica allegro stringendomi la mano, sorrido annuendo: -Lo so, ti seguo da sempre, faccio pare dell'Esercito! – spiego, lui sorride piacevolmente colpito ed io per smorzare un po' la tensione chiedo: -Sei arrivato da poco? – "ma che domanda idiota!" penso, – Sì, sono arrivato ieri... - dice senza smettere di sorridere.
Si crea un silenzio imbarazzante: -Ehm, io vado... ci vediamo allora! – esclamo allegra, -Certo! – risponde lui mentre mi avvio giù.
Sento il viso caldissimo, posso solo immaginare quanto sono rossa... che imbarazzo!

Salgo in macchina, accendo la radio e, per l'appunto, parte "L'essenziale" brano con il quale Marco ha vinto l'edizione di Sanremo di quest'anno, e canzone che fa parte anche del nuovo album appena uscito; mentre lo sento cantare, mando un messaggio a Gaia: "Dobbiamo parlare... " le scrivo, sicura che appena sveglia lo leggerà e mi chiamerà.

Il confine della mia pelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora