-Ciao Cri! Ci vediamo tra una settimana! – esclama Gaia abbracciandomi, -Ciao Gaia, fa' buon viaggio! – rispondo io stringendola: mi dispiace sempre quando parte, siamo così legate da non poter sopportare di stare lontane più di una giornata...
Una volta che la sua macchina lascia la nostra via e si immette nella strada verso l'aeroporto, rientro in casa e mi preparo del caffè per poter fare colazione.-Buongiorno Cri! Come va? – chiede Camilla non appena entro in negozio, -Ciao Cami, buongiorno! Tutto bene, tu? – esclamo sorridendo e appoggiando la borsa nel mio armadietto, -Tutto bene... - replica annuendo, - Mi ha telefonato la Mati e mi ha detto che suo padre si è rotto una gamba, quindi oggi non verrà... - aggiunge poi, raggiungendomi agli armadietti, -Accidenti, mi dispiace! - esclamo, -Direi, però, che potrebbe prendersi anche domani, così almeno gli può stare vicina, per bene... - penso a voce alta, Camilla annuisce proprio mentre Gioia fa il suo ingresso nel negozio.
-Buongiorno belle donnee! – esclama palesemente allegra, -Wow! Tutta quest'allegria? – chiediamo noi contagiate dal suo entusiasmo, - Bernardo mi ha chiesto di mettermi con lui! – risponde saltellando intorno a noi, -Ohh! Finalmente! Vi giravate intorno, ma facevate a gara a chi nascondeva meglio i sentimenti! – esclama Camilla allargando le braccia soddisfatta, -Quando te l'ha chiesto? – domando io sorridendo, -Sabato sera... - risponde, -Quindi sono già due giorni che state insieme!? – dice concitata Camilla, Gioia per tutta risposta ci abbraccia: -Adesso però, apriamo il negozio! - esclama poi avviandosi verso la porta.-OMMIODDIO! - esclama Camilla, -Ma quello è Mengoni! – dice, abbassando la voce per cercare di farsi sentire solo da noi, mentre sto imbustando gli acquisti di una famigliola. Alzo lo sguardo verso la porta e lo vedo, sorridente, che si guarda intorno nel negozio.
-Ciao Cristina! – esclama avvicinandosi alla cassa una volta che ho finito di servire i miei clienti, -Mi daresti una mano? – domanda, -Certo! – replico uscendo da dietro il bancone e accompagnandolo fino al reparto uomo.-Dimmi pure! – dico, pronta ad ascoltarlo, -Avrei bisogno di una camicia bianca, a maniche lunghe ovviamente... - spiega, io annuisco e mi lancio tra gli scaffali, -Dimmi la taglia! – lo invito e, intanto, prendo una pila di camicie. Sentendo solo il silenzio, mi volto verso di lui: -Che c'è? – chiedo guardandolo, -Dimmela tu la mia taglia! – esclama divertito, -Sei una mia fan e fai la commessa in un negozio d'abbigliamento...! – aggiunge, spiegandosi, soddisfatto della sua risposta; rido scuotendo la testa e prendo una camicia tra quelle che avevo in mano, porgendogliela. Lui la prende e si avvia verso il camerino, mentre sistemo le altre di nuovo a posto.
-Devo ammettere che hai indovinato...! – esclama, aprendo la tenda e aspettando un mio giudizio, mi avvicino sorridendo fiera di me: -Posso? – chiedo avvicinando le mani al suo collo per aggiustare il colletto, -Devi! – risponde allegro e, con pazienza, aspetta che io finisca il lavoro.
–Sì, ti consiglio questa, ti cade bene, e non ti stringe... - dico io alla fine osservandolo nel complesso: a volte mi dimentico che sto instaurando un rapporto di amicizia con il mio idolo.
-Allora la prendo! Grazie mille! – esclama soddisfatto ritirandosi di nuovo in camerino mentre mi avvio alla cassa raggiungendo le mie colleghe.-Credo che tu non ci abbia detto qualcosa... - dice Gioia con faccia sospettosa, cercando di nascondere l'entusiasmo, -Dopo vi spiego, lasciatelo andare via... - dico sorridendo.
Marco esce dal camerino e appoggia la camicia sul bancone: -Sono € 29,90 – dico dopo averla passata, piegandola e mettendogliela in una busta, lui annuisce e paga.
-Grazie mille, buona giornata! – esclama uscendo dal negozio, -Grazie, anche a te! – rispondo allegramente.Non appena mi volto di nuovo verso la cassa, noto Gioia e Camilla in attesa di spiegazioni: -Si è trasferito nel mio stesso palazzo e, per caso, ci siamo incontrati per le scale... - spiego sorridendo, -E... state insieme? – chiede Camilla emozionata, -No, solo amici... - dico io rassegnata ormai a questa domanda, -Uffa... Ci speravo... - dice Gioia afflitta, io scoppio a ridere e mi allontano da loro per vedere se i clienti presenti hanno bisogno di un aiuto.
-Ciao Cri! Come stai? – chiede Gaia quando rispondo al telefono, -Tutto bene, tu? Com'è il tempo lì? – chiedo contenta di sentirla, -Tutto bene, qui è nuvoloso da quando sono arrivata... L'hotel è molto carino; non vedo l'ora che sia domani per cominciare a lavorare! – spiega entusiasta, -Bene, sono molto felice! Fede l'hai già sentito? - -No, sei stata la prima persona che ho chiamato...! – replica allegramente, –Non potevo non chiamarti! – aggiunge.
-Mi manchi Gaia! – esclamo guardando la porta di camera sua, -Anche tu, tanto! – risponde, -Novità? – chiede poi, dopo un breve silenzio, per cambiare argomento: so già a quali novità si riferisce: -Lo so cosa vuoi sapere... - dico, infatti, sorridendo sotto i baffi mentre lei lancia un urletto soddisfatta e aspetta che la aggiorni.
-Oggi è venuto in negozio per comprare un camicia, e si è fatto aiutare da me... - inizio, -Vai avaaanti?? – chiede con la voce strozzata dall'entusiasmo, scoppio a ridere: -Quando gli ho chiesto la taglia, ha detto che, essendo sua fan e lavorando in un negozio d'abbigliamento, dovevo saperla e ha aspettato che tentassi... Gli ho preso la camicia che secondo me era più giusta per lui e se l'è provata: quando è uscito rideva perché avevo indovinato! – concludo.
-Posso dirlo? – chiede lei dopo un po' di silenzio, proprio mentre sto per chiederle se sia ancora in linea, e posso scommettere che sta saltellando per tutta la sua stanza, -No, non puoi...! – dico io sorridendo, -Uffa... va bene, ma tanto già lo sai, quindi è come se lo avessi detto...! – dice fiera, mentre sbuffo sorridendo.Dopo aver riattaccato con Gaia, decido di andare a correre: indosso una canottiera, dei leggins, le scarpe e mi lego i capelli in una crocchia.
Una volta preso telefono, cuffiette, orologio e chiavi, chiudo casa e mi avvio.
Mentre sto scendendo la prima rampa di scale, mi squilla il telefono e vorrei che non lo avesse mai fatto: il numero del mio ex Riccardo si palesa sul display. Sento la rabbia e le lacrime tornare ad animare il mio corpo, erano otto mesi che non succedeva.Io e Riccardo ci siamo lasciati perché un giorno, dopo due anni di fidanzamento, scanditi da tantissimi gesti romantici che io credevo sinceri, lui venne da me dicendo che era finita, senza darmi un valido motivo: -È finita. – mi disse, sulla sua faccia non c'era tristezza; venne da me, disse quello che doveva dire e se ne andò.
-Pronto? – rispondo io cercando di usare una voce senza emozioni, - Ciao Cri... - inizia lui con voce teatralmente rotta. Resto in silenzio: se non dice niente entro un secondo riattacco.
-Come stai? – chiede invece, una risata sarcastica si fa spazio in me, -Molto bene. – rispondo brevemente, -Sono contento. - replica. -Senti, v-vorrei parlarti... - aggiunge arrivando al punto, non ha mai balbettato e il fatto che lo stia facendo adesso mi fa capire quanto stia fingendo.
Visto che non rispondo, prosegue: -Otto mesi fa, quando ti dissi che era finita, non ti dissi per quale motivo e me ne pento: purtroppo, mentre stavamo insieme, quella volta che andasti con le tue amiche a Rimini, io conobbi una ragazza, e ti tradii... - quelle parole sono come coltelli infilati con violenza nelle ferite già indolenzite del mio cuore: stavo guarendo, perché mi sta facendo questo?
– ... E con quella ragazza io... Io ho avuto un figlio... - prosegue. Appoggio la schiena al muro del pianerottolo e piano mi siedo in terra: provo solo rabbia, tantissima rabbia, e non c'è neanche Gaia a darmi consolazione, sono sola.–Ma adesso mi sono reso conto di quello che ho fatto, e me ne pento tantissimo... Vorrei poterti presentare a Lorenzo... - prosegue, "quello era il nome che avevamo deciso di dare a NOSTRO figlio, bastardo!" penso.
-...Vorrei tornare con te, e fare una famiglia noi tre... - conclude. –Ascolta Riccardo, sono contenta che tu abbia trovato la felicità con Lorenzo, ma io e te abbiamo chiuso otto mesi fa, e non riapriremo. – dico con voce fredda prima di riattaccare.
Le lacrime cominciano a scendere sulle mie guance, prendo le cuffiette e faccio partire la musica per poi continuare a scendere le scale: non mi fermerà così, avevo deciso di andare a correre, mi farà bene...All'altezza del terzo piano, una porta si apre mentre passo: Marco si affaccia sulla porta, probabilmente per uscire, e per vivere la sua felice vita.
Accelero, trattenendo i singhiozzi per evitare che mi veda piangere, ma lui mi trattiene delicatamente: la sua mano corre su per il mio braccio fino a togliermi una cuffietta. Non posso scappare, non voglio.
–Cri... Cos'è successo? – chiede avvicinandomi a sé e stringendomi in un abbraccio: non riesco più a trattenere le lacrime.
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Il confine della mia pelle
FanfictionCristina ha 26 anni, un lavoro che le piace e una cerchia di amici che farebbero di tutto pur di vederla tornare VERAMENTE felice dopo una bruciatura che aveva spento la sua solarità. La vita, però, ha un piano ben stabilito e il cambiamento è diet...