(Cristina)
-Ciaoo! Finalmente siete arrivate... Ci siamo sentite tre quarti d'ora fa...! – esclama Marta, non appena Gaia ed io arriviamo in studio. -Lo so, c'è tantissimo traffico oggi... più del solito! – spiego esausta, -Eppure vivete qui da tutta la vita... Vi spossa così il traffico? – chiede Marco raggiungendoci per salutare; per tutta risposta, sorrido e chiudo gli occhi per riprendermi un attimo, mentre Gaia raggiunge gli altri, di là.
-Mamma! – esclamo allegra non appena rispondo al cellulare, -Tesoro... Devo darti una brutta notizia... - mi avverte, con la voce rotta dal pianto, -C-cos'è successo? – chiedo, preoccupandomi: sento il cuore in gola e mi trovo in piedi davanti ad una delle poltroncine qui in studio, -Nonno Luca se n'è andato... - spiega, il più delicatamente possibile. –Q-quando? – chiedo distrutta, sedendomi lentamente sulla poltrona con le lacrime che iniziano a scendere copiose sulle guance, -Stamattina presto... Dopodomani ci saranno i funerali a Roma...- spiega, - N-non era malato, vero? – domando, singhiozzando, -No tesoro, è morto perché semplicemente il suo tempo qui era finito... - dice dolcemente, -Questa è l'unica cosa che mi dà un po' di sollievo... - ammetto, triste, -Anche a me... - replica, -Ti aspettiamo qui, stasera partiamo per Roma... - aggiunge, -Sì, saluto tutti, faccio la valigia e arrivo... - rispondo, -A dopo... Ti voglio bene! – esclama, -Anche io, mamma! – concludo riattaccando.
-Cri... Cos'è successo? – chiede Marco, poggiandomi un dito sotto il mento per alzarmi delicatamente la testa fin ora china, -Il m-mio nonno materno è-è morto... - spiego tra i singhiozzi, fissando il mio sguardo nel suo, -Mi dispiace... - dice, tirandomi delicatamente a sé per farmi alzare e potermi abbracciare.
-Adesso saluto tutti, e vado a casa, dobbiamo partire per Roma... - aggiungo, una volta sciolto l'abbraccio, -Per Roma? – domanda non capendo: -Sì, i miei nonni materni sono di Roma, e mia madre è nata lì... - spiego, -Wow! Non me l'avevi mai detto... - nota sorpreso, io fingo un sorriso e gli lascio un bacio sulla guancia per poi andare a riferire agli altri della mia partenza.-Ei... - sussurro quando mio fratello Giorgio apre la porta, lui mi abbraccia e io gli lascio un bacio sulla guancia; Giorgio ha quattro anni più di me, ma abbiamo sempre avuto un buonissimo rapporto.
-Mamma e papà sono dentro? – chiedo, indicando con la testa l'interno di quella che è stata la mia casa fino a quando non mi sono trasferita con Gaia, lui annuisce ed io entro per andare da loro.
–Ciao... - saluto senza entusiasmo, fermandomi sulla porta di camera loro: mia madre è seduta sul letto che piange, mentre mio padre la stringe per consolarla, -Ciao Cri... - dicono entrambi, alzando lo sguardo su di me. Con le lacrime agli occhi, mi lancio subito tra le loro braccia.-Tu vieni con la tua macchina? – chiede papà con le valigie in mano, -No... Voglio che ci spostiamo tutti insieme... Se poi voi vi voleste trattenere lì a Roma, prenderò il treno e tornerò qui... - gli spiego, lui annuisce e gli do una mano a caricare i bagagli.
-Ciao nonna... – salutiamo Giorgio ed io privi di felicità non appena lei ci apre la porta, -Ciao tesori miei! – esclama lei, sul suo volto c'è del dolore, ma è sempre stata una donna forte.
Ci sistemiamo subito nelle nostre camere: per questi due giorni staremo qui in casa dei nonni per fare compagnia a nonna e non lasciarla sola.–Com'è andato il viaggio? – ci chiede, quando torniamo tutti nel soggiorno, -Non è stato male, siamo stati fortunati e non abbiamo trovato traffico... - risponde mio padre, sorseggiando il caffè appena preparato dalla suocera, - E a Milano che si dice? – domanda ancora, -Mah, la solita vita delle grandi città... - risponde mia madre prendendo un dolcetto dal tavolino da fumo, -E tu bbella de nonna? Come stai? – si rivolge a me, accarezzandomi una guancia. Sorrido passando delicatamente la mia mano sulla sua, -Bene nonna...! – replico guardandola negli occhi, -Ha fatto amicizia con il suo cantante preferito... - aggiungono i miei sorridendo, -Davvero? State insieme tu e Mengoni? – esclama emozionata, -No, siamo solo amici... - le spiego pazientemente, mia nonna sorride: -Vedrai... so già come finirà! – conclude dolcemente.
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Il confine della mia pelle
Fiksi PenggemarCristina ha 26 anni, un lavoro che le piace e una cerchia di amici che farebbero di tutto pur di vederla tornare VERAMENTE felice dopo una bruciatura che aveva spento la sua solarità. La vita, però, ha un piano ben stabilito e il cambiamento è diet...