Punto debole

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Era passata una settimana.
Una lunga ed interminabile settimana.
Forse una delle più difficili che avessi passato in quei mesi.
In casetta c'era un clima strano.
Qualcuno era come se fosse sbocciato appena quei 6 furono chiusi nell'altra parte della casetta.
Era capitato persino di mangiare tutto insieme a volte.
Cosa mai successa prima veramente.
Altri invece, come me, non sembravano viversela bene.
Per niente.
Il pensiero a loro mi andava ad ogni secondo.
Anche se non avrebbe dovuto.
Erano stati veramente degli allocchi.
Qui possiamo dire di essere trattati come dei re.
Facciamo le lezioni con professionisti del settore ogni giorno senza sborsare un centesimo.
Ci danno da mangiare ciò che vogliamo e per ultimo, ma non per importanza, ci danno la possibilità di farci conoscere.
Di diventare qualcuno.
Di fare ciò che amiamo il nostro lavoro.
E di fronte a milioni di persone.
E l'unica...
L'unica cosa che ci viene richiesta è quella di rispettare le regole.
E loro cosa hanno fatto?
Più ci pensavo e più mi saliva la rabbia.
Ma d'altronde non potevo non pensare a tutte le crisi che sicuramente ognuno di loro stava vivendo e che io non potevo neanche provare ad aiutare.
Ero anche io in un certo senso in crisi.
Non vedevo quasi tutte le persone a me più care in casetta da 7 giorni.
Lì dentro c'era Maddy.
Tommy.
Wax.
Nico.
E Samu.
Era davvero stato l'inferno.
Ma poi li vidi entrare in studio.
E sedersi sopra quelle sedie rosse.
E tutto sembrò peggiorare all'istante.
Tutto quello che avevo passato per una settimana intera non era nulla.
La voglia di scoppiare a piangere era tanta.
Ma la rabbia ancora di più.
Fin da subito si percepiva un'aria strana.
Tutto silenzio.
Vedevo i loro visi.
Se la stavano facendo sotto.
Guardavano in basso.
Tutto il tempo
"Il comportamento di Wax, Tommy Daly, Ndg, Valeria, Maddalena e Samu ha dimostrato mancanza di maturità e responsabilità che non può non avere delle conseguenze. La produzione ha perciò preso dei provvedimenti e ha deciso che affronterete tutti una sfida immediata, giudicata da dei giudici esterni contro canditati scelti dalla produzione stessa"
Aveva detto Maria leggendo sul foglio che teneva tra le mani.
Chiusi gli occhi in risposta.
Prendendo un grande respiro.
Non avevo mai provato una sensazione così.
Iniziò a chiamare tutti gli sfidanti e gelai al solo sentire il nome dello sfidante del mio ragazzo
"Per Samu, lo sfidante di chiama Paky"
Mi misi le mani alla bocca constatando che quel ragazzo era proprio quel Paky che Samu ogni volta che mostravano i possibili sfidanti per delle sfide aveva più paura che uscisse.
Loro erano amici.
Da quando eravamo in casetta mi aveva confidato tante cose su di lui.
Si erano conosciuti ad uno stage proprio qui a Roma.
Erano diventati così legati che avevano anche pensato di trasferirsi insieme qui a Roma l'anno scorso.
Ma poi per una cosa o per un'altra non si era più fatto nulla.
Oltre all'amicizia, poi, tra loro due c'era anche un forte senso di stima.
E sapevo che lo stava distruggendo il pensiero di avere come sfidante un suo amico caro.
Ma anche il pensiero che era un pezzo grosso nel suo stile.
E questo me lo aveva fatto capire da come me ne parlava
"Maria, posso interrompere un secondo?"
Iniziò Rudy.
Con la faccia di qualcuno che ne ha le scatole piene.
Maria acconsentì.
E non disse altro se non
"Questa è l'ennesima volta che vedo Tommy coinvolto in un provvedimento disciplinare"
Chiusi gli occhi.
Abbassai la testa sul banco.
Perché si capiva cosa stesse per succedere.
Ed io non lo potevo accettare.
Lo chiamò al centro.
Ed io già sentivo gli occhi inumidirsi
"Il tuo comportamento, Tommy, mi ha stancato. Un cantante non può permettersi di comportarsi come hai fatto tu da settembre. E nella mia squadra non posso avere un elemento così"
Subito dopo aggiungendo quel fatidico
"Sei eliminato"
In studio c'era il gelo.
Mai successo che ad una dichiarazione del genere ci fosse silenzio.
Era davvero una sensazione orribile e neanche riuscivo ad immaginare cosa potesse provando lui in quel momento.
Tommy era entrato nel mio cuore.
Come cantante e come persona.
Lo stimavo in una maniera incredibile.
Per me era stato un onore immenso cantare con lui per la puntata di Natale su "Moth to a flame".
E vederlo uscire dallo studio fu straziante.
Era per quello che ero incazzata nera.
Con tutti e 5.
Perché erano stati veramente stupidi.
E per una cazzata del genere adesso lui era uscito.
Nelle lacrime di qualcuno, insieme alle mie, poi, Maria fece iniziare le sfide.
Ed io al vedere scendere Nico cedetti.
Scoppiai a piangere all'istante.
Cercando di non farmi vedere, ma era difficile.
Cercai con lo sguardo Maria per quanto me ne fosse difficile.
E lei accorgendosi di ciò mi fece cenno con la testa come per dirmi che lei non poteva farci nulla.
Per un attimo desiderai sparire.
Staccai per un attimo la testa.
Avevo una paura incredibile.
Ma riuscì a superarla.
E guardai Nico vincere quella sfida.
Così come Madda.
E poi successe qualcosa che mi lasciò di sasso.
Cricca, uscito l'ultima puntata prima di Natale rientrò al posto di Valeria in via eccezionale.
Ma in realtà era ciò che successe dopo che più mi sconvolse.
Vidi Samu affrontare la sua sfida con un atteggiamento diverso dal solito.
Chissà quanti pensieri per la testa aveva.
Non stava ballando come poteva e si vedeva.
Avevo il cuore in gola.
Se per questo sarebbe uscito non glielo avrei perdonato.
La sfida venne congelata.
E non sapevo se essere felice o meno.
Paky era forte.
E affrontare un'altra sfida con lui era rischioso.
A questo pensavo una volta rientrata in casetta dopo quella puntata estenuante.
Con il mio viso spalmato sul cuscino con ancora il mascara sulle ciglia che con le mie lacrime stavano facendo un bel miscuglio.
Per non parlare poi dell'esibizione orrenda che ho fatto io.
Sono arrivata 4a nella classifica di Malgioglio.
Ma penso che in questi mesi abbiate imparato un minimo a conoscermi e che sappiate già che a me non interessa il voto o la posizione in classifica in sé per sé.
Ero arrivata al ragionamento che ciò che importava era come mi sentivo io.
Ed io con tutti i pensieri che avevo mi ero sentita malissimo.
Gli altri erano tutti di là.
Li sentivo in sottofondo che parlavano di quanto si fossero sentiti i libri quella settimana.
Io, invece, al contrario loro mi ero sentita in gabbia.
In quel momento avevo soltanto bisogno di stare da sola.
I cinque 5 ancora non erano tornati.
Era per questo che gli altri erano tutti riuniti di là.
Li stavano aspettando per potersi confrontare finalmente in maniera civile dopo una settimana.
Dopo un pò sentii che tutte le voci che prima sentivo discutere tra di loro, improvvisamente cessarono.
E così potetti intuire che erano arrivati.
Presi un grande respiro con l'intento di andare di là.
E non so con quale forza ci riuscii.
Così ci ritrovammo esattamente come una settimana prima.
Con noi sulle gradinate e loro a terra a testa bassa.
E questo lo potevo intuire.
Visto che anche io non osavo guardarli negli occhi.
Sbuffavo sonoramente e basta.
Mentre sentivo un pò di umido sul viso per il mascara colato che ancora non si era asciugato.
Mi sembrava un dejavu.
E neanche sentii le parole che si stavano scambiando.
Non ne avevo le capacità in quel momento.
Sentivo soltanto di avere il suo sguardo sulla mia pelle.
Che mi bruciava sopra.
Io continuavo a guardare in basso.
O comunque a guardare in qualsiasi parte che non fosse quella di fronte a me.
Dopo che finirono di discutere vidi qualcuno alzarsi.
Ed altri continuare a parlare, ma andando in altre stanze.
Ci volle poco che rimasi solo io lì sopra.
Con sguardo incantato.
Ma in realtà vedevo tutto perfettamente.
Avevo i piedi per terra e i gomiti appoggiati al ginocchio.
Con le braccia che reggevano la testa.
Vidi due piedi avvicinarsi piano piano a me.
Presi un grande respiro e non accennai ad alzare lo sguardo.
Non ne avevo la forza.
Fece passare qualche istante in completo silenzio prima di sentirmi picchiettare sulla spalla due volte.
Io non mi mossi.
Respirai e basta
"Giu"
Sentii dire in modo ovattato.
Un pò incerto.
Come se avesse timore.
Io non mi mossi.
Respirai di nuovo e basta.
Al che lo sentii fare un bel respiro anche lui prima di ritrovarmelo davanti al viso nel giro di 5 secondi.
Seduto a terra.
E se prima lo sguardo guardava verso un punto indefinito, adesso mi guardavo le punte dei piedi.
Per cercare di evitare il suo sguardo.
Mi sentivo in colpa.
Perché sapevo che già si sentisse uno schifo ed io in quel modo stavo rincarando la dose.
Ma non potevo accettare che commettesse errori, cazzate, del genere.
Non qui dentro con tutto quello che abbiamo da perdere.
Incluso il fatto di stare vicini, oltre che al nostro sogno
"Nana"
Lui provò a cercarmi con lo sguardo.
Ma io continuavo ad evitarlo
"Dimmi qualcosa"
Quasi mi pregò lui
"Prendimi a parolacce, dimmi che sono un coglione, ti prego, ma dimmi qualcosa"
Continuò lui vedendo che non avevo intenzione di spostarmi da come stavo.
Mentre io iniziavo a muovere nervosamente la gamba.
E fu lì che alzai lo sguardo.
Mi venne da deglutire istantaneamente.
Aveva gli occhi distrutti.
E anche lucidi.
Non ce la facevo a vederlo così
"Ho così tanta voglia di schiaffeggiarti"
Gli dissi con tono serio qualcosa che in realtà gli feci capire che non lo era.
Tanto che lo vidi iniziare a fare un mezzo sorriso
"Me lo meriterei"
Disse lui, con il mio stesso tono.
Stavolta fui io a fare un mezzo sorriso.
Non ce la facevo a stare così.
Soprattutto dopo aver visto i suoi occhi pentiti.
Perché erano sinceri.
Continuavamo a guardarci.
E più lo facevo più mi chiedevo come potesse essere stato così stupido.
Mi venne da sbuffare di nuovo ripensandoci.
Ma prima che potesse aggiungere altro mi fiondai su di lui.
Gli circondai il collo.
Con tutta la forza che potevo.
E così fece lui, come se l'unico appiglio che avesse da anni fosse quel gesto.
Ed io lo sentivo bene.
L'aveva desiderato da morire.
Ed io lo percepivo.
Dal modo in cui cercava di incastrare il viso il più possibile al mio collo
"Sei un emerito coglione"
Gli dissi.
Sentendo una piccola risata
"Dimmi tutto quello che ti passa per la testa"
Mi disse lui
"Mannaggia a te perché sei te"
Gli dissi io.
Lasciandolo di nuovo sorridere e sentirmi stringere ancora di più
"Non riesco neanche a essere incazzata per più di 5 minuti se si tratta di te e non la sopporto questa cosa"
Ed era proprio vero.
Era il mio punto debole.
E quello che stava succedendo ne era la prova.
Lo sentii lasciarmi un bacio umido sul collo
"Mi sei mancata, nana"
Mi disse lui tornando serio dopo qualche secondo.
Mi lasciai coccolare per qualche minuto buono.
Ne avevo bisogno anche io.
Finché
"E adesso dammi un bacio, su"
Gli dissi io.
E lui si staccò nell'immediato.
E mi guardò come se gli avessi detto il segreto che voleva sapere da tutta la vita.
Gli vedevo gli occhietti più vivi e ne ero felice.
Lo vidi sorridere.
Che quasi potevo contare tutte le piastrine dell'apparecchio.
Mi prese per la nuca e mi diede un bacio casto.
Ma desideroso.
Pieno che sapeva di pura malinconia.
Qualcosa di amaro, ma di estremamente dolce al contempo.
Mi era mancato più dell'aria
"Guai a te se rifai una cosa del genere, hai capito, brutto stronzetto?"
Gli dissi io staccandomi.
Facendolo ridacchiare, ma per poi tornare subito serio
"Credo che una settimana lontano da... te, mi abbia convinto a non farlo mai più"
Mi disse lui.
Sorridendomi.
Ed io ricambiai.
Ma capendo anche che quella conversazione era e doveva essere anche seria
"Quanto ti odio"
Gli dissi prima di riabbracciarlo di nuovo.
Senza di lui non ce la facevo.
E ne avevo avuta l'ennesima conferma.
E questa cosa mi spaventava.
Ma non ne avrei mai fatto a meno per nulla al mondo.
Perché ero felice.
Perché con lui ero davvero felice.
Ed ero contenta che sarebbe sempre stato il mio punto debole

Spazio autrice
Ciao a tutti. Come state?
Io è da due giorni che non so spiegare tutto quello che è successo e non credo riuscirò mai a farlo.
Deve vincere uno, è vero.
Io sono "di parte", è vero.
Ma che Samu fosse uno dei ballerini più forti che siano mai entrati ad Amici penso che sia una cosa oggettiva.
Ed è vergognoso che sia uscito alla terza puntata.
Veramente vergognoso.
Io stessa avevo detto che in qualunque momento sarebbe uscito io sarei stata fiera di lui, perché se lo merita, ma questo è davvero inaccettabile.
Ma sono contentissima per la borsa di studio.
Sono queste le vere cose che contano.
E sono anche contenta di vedere tutte le persone che lo sostengono.
Volevo dirvi che per quanto riguarda la storia la mia intenzione è quella di continuarla.
Ci sono così legata, non ne avete idea.
E poi mi sento in dovere di ricambiare in qualche modo l'amore che Samu ha dato a me in tutti questi mesi.
Non ve l'ho mai detto, ma io e lui siamo nati lo stesso mese dello stesso anno.
Ed è per questo che lo sento poi ancora più vicino a me.
Tanto tanto bene per il mio piccolo, ma gigante, Samu.
Voi che ne pensate?
Se vi va, lasciate una stellina e un commento💓

Xoxo

G💕

just the way you are - Samu SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora