Una risata dal cuore

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"Caro Waxiello,
Dietro quella corazza nascondi un ragazzo sensibile e profondo con forza e coraggio sorridendo la vita che ci mette con le spalle al muro. Sappiamo poche cose del nostro passato ma sono sicuro che ci sarà tempo per raccontarci. Da subito sei stata una delle persone che attirato la mia attenzione e sono felice che stiamo legato di più nell'ultimo periodo. Sei uno di quelli da cui posso rubare tante qualità, ti vedo come un fratello maggiore con cui posso condividere tanto anche fuori da qui.
Buon Natale dal tuo fratellino Samu Montana"
Era stato proprio Samu Montana ad aver aperto le danze.
Ognuno di noi stava leggendo un pensiero che la produzione ci aveva suggerito di scrivere a uno dei nostri compagni per creare un bel momento in casetta.
Ed io avevo amato l'idea.
Avevamo appena finito di cenare.
Forse per la prima volta tutti insieme.
Era un modo per unirci ed io già sentivo una connessione in più in questo gruppo che non era mai stato unito davvero, se non in altri piccoli gruppetti.
Il ragazzo al mio fianco si alzò per andare ad abbracciare colui a cui aveva appena dedicato la lettera
"Guarda il mattanza dal cuore d'oro come si scioglie"
Dissi io
"Non rovinare il momento tu"
Mi rimproverò lui ironicamente mentre stava abbracciando Samu.
Ero contenta di quanto stessero legando.
Anche io mi avvicinavo sempre di più al rosso.
Riuscendo a scorgere ogni giorno sempre meglio un bagliore in lui.
Quando si staccarono, continuarono con le lettere.
Megan per Gianmarco ed Angelina per Samuel.
Poi toccò proprio a Gianmo.
Che, come al solito, si mostrò tutt'altro che serio mentre leggeva
"Premetto che questa letterina sarà molto breve, perché sono molto più bravo ad essere un buon compagno è un buon amico che a dirvi 'ti voglio bene'. Sicuramente faccio fatica ad aprirmi in questo modo, ma anche vero che il bene che voglio a qualcuno preferisco dimostrarlo che raccontarlo. Quindi, cari Megan, Samu, Ramon, Giuli e Cricca, mi chiedo ogni giorno come sarebbe questo percorso senza di voi e non sono minimamente in grado di immaginarlo... Ma fortunatamente vi ho tutti qui con me e non c'è bisogno di pensarlo"
Disse scatenando una risata.
Prima che ci alzammo tutti noi che aveva citato nella lettera per abbracciarlo davvero.
Ero fortunata ad avere un amico come lui in questo percorso
"Vi voglio tanto bene, buon Natale.
Gianmarco"
Concluse lui, prima di venire invaso dal nostro calore.
Fu poi il turno di Ramon, che scrisse per Cricca.
E subito dopo di Mattia, per Angelina.
Che anche lei era rimasta sorpresa dal gesto del biondo, visto che non avevano legato così tanto da quando era entrata.
Poi toccò a Madda.
Già sentivo gli occhi pizzicarmi alla prima frase
"Cara sorellona,
perché ormai per me sei diventata come una sorella maggiore,
ti ringrazio di esserci sempre nei momenti no e di essere sempre pronta a dirmi quando sbaglio, ma rimanendomi vicina. Siamo totalmente opposte, ma ci completiamo, perché solo noi sappiamo quanto possiamo essere uguali.
Auguri Nutellina, che ogni tuo desiderio venga esaudito.
Dalla tua bionda"
Non gli lasciai neanche tempo di finire che già l'avevo strangolata
"La mia biondona preferita, ti voglio bene"
Gli dissi all'orecchio.
Come per non farmi sentire.
Come due bambine.
Lei anche mi stringeva.
Le stampai un bacio sulla guancia prima di tornare al mio posto per permettere a tutti di continuare.
Wax scrisse una lettera che inizialmente sembrava per se stesso, cosa che ci fece ridere inizialmente, ma poi si rivelò essere una lettera d'affetto per tutti noi.
Ed era raro.
Sapevo alla fine poco di Matteo, ma da quel poco avevo capito che non era un tipo che si esponeva così facilmente.
Anzi, per niente.
Quindi, era una cosa che apprezzavo ancora di più.
A prendere parola dopo fu la mia australiana preferita.
Che in quel momento era accanto a me
"Mi dispiace tanto per la limita vocabolario, però andiamo"
Disse lei, ridendo, e facendo ridere anche noi, alzandosi.
Aveva fatto tanti progressi nell'italiano e ammetto che un pò me ne vantavo.
Con Gianmo, Samuelino e Mattia avevamo passato le ore, anche di notte a volte, per insegnarle i verbi
"Ho scritto una letterina per Samuelino"
Disse con il suo accento bellissimo
"Caro Samuelino,
in così poco tempo che sono qui ho visto in te una crescita di maturità sia come persona che come ballerino e ti voglio dire che sono davvero orgogliosa di te. Grazie tante per trasmettermi gioia, serenità e leggerezza in questo periodo molto importante per tutti noi. Ricordati sempre che sei piccolino, ma sei tanto forte e questa tua forza dovrai sempre portarla con te senza mai cambiare.
Ti voglio bene"
Un'ondata di
"Awwwww"
Si diffuse per tutta la stanza.
Fu poi il turno di Cricca, dove chiedeva a Gianmarco di fare un duetto insieme.
E subito dopo fu Aaron a leggere la sua lettera, dedicata a tutti noi.
"Caro Wax"
Fu Fede a parlare
"Guarda Waxi quante lettere"
Disse Ramon.
E io mi trovai d'accordo con lui.
Iniziammo tutti a ridacchiare.
Fede poi riprese a leggere
"Grazie di essere sempre vero, buono e leale. Ora mi metto a piangere da sola. Un bravissimo compagno di squadra e un amico che spesse volentieri mi capisce con uno sguardo. Ti voglio bene, amico mio"
Concluse lei, con la voce spezzata.
Fede aveva un cuore d'oro
"E tu a chi l'hai scritta Giulietta? Al tuo Samielino?"
Fu proprio il rosso a parlare.
Perculandomi.
Da quando aveva scoperto che lo chiamavo così, lo faceva sempre anche lui quando c'ero anche io.
Visto che sapeva che mi imbarazzava
"Davvero mi credete così scontata?"
Cercai di divagare io, ridendo.
Rivolgendomi non solo a lui, ma a tutti, visto che ridevano anche loro.
Ma non sapevano che li avrei stupiti.
Infatti, iniziai subito a leggere
"Caro Tommy"
Dissi.
Al che tutti si guardarono sorpresi.
Io ridacchiai per la reazione.
Era davvero così scontato che scrivessi per Samu?
"Lo ammetto"
Continuai
"Quando sono entrata ho subito pensato che già sapevo come fossero i tipi come te. Quelli che sanno tutto loro, che si credono chissà chi, qualcuno da cui stare lontano. Però giorno dopo giorno ho iniziato a scorgere piccoli lati di te che però cerchi con tutto te stesso di nascondere. Ma in me hai fatto nascere la curiosità. Mi sono resa conto in poco tempo che mi sbagliavo. Ti ringrazio perché spesso mi sei stato accanto, sia nei momenti belli che in quelli più difficili. In te ho scoperto un amico, una persona fin troppo simile a me: testarda, ma anche affettuosa nonostante non lo fai vedere.
Sei diventato un pò come un fratello maggiore per me. So che nonostante il fatto che abbiamo legato, non ti saresti aspettato una lettera da me. Diciamo che è perché un pò desideravo dirti queste cose... E forse è anche perché ti volevo chiedere una cosa...
Cantiamo 'Moth to a flame' insieme in puntata?"
Gli dissi ridendo, speranzosa che dicesse di si.
Anche se dal suo sguardo e dal suo sorriso già sapevo che avesse accettato.
Ci fu un'ondata di "Uooooo" e applausi dagli altri.
Ci sarebbe stata una puntata di Natale.
Tutta condotta da noi.
E con protagoniste le nostre esibizioni insieme.
Di pezzi già ballati e cantati in altre puntate.
Era da quando l'aveva cantata in puntata che ero gelosa di quel pezzo e di come lo faceva lui.
Una gelosia benigna.
Più stima.
Amavo la voce di Tommy e anche quella canzone.
In più credevo anche che le nostre voci stessero bene insieme.
Quindi, lo pensai subito
"Vieni qua, piccoletta"
Mi disse lui, come per darmi conferma che era un si.
Mi fiondai ad abbracciarlo.
Lui mi strinse e mi prese anche in braccio.
Facendomi girare.
Dopo che mi mise giù fu il suo turno.
Poi quello di Tommy.
Quello di Piccolo G.
Di Niveo.
Di Rita.
E infine, fu Nico a concludere quel bel momento.
Dedicando la sua lettera ad "Aaroncito".
Così lo chiamava.
E a me faceva sempre ridere.
È da tanto che non vi parlo di Nico, lo so.
Ma questo non vuol dire che il nostro rapporto si sia affievolito.
Anzi.
Si è rafforzato ogni giorno di più.
E forse tra tutti, dopo di Samu, lui era quello a cui andavo a raccontare subito le cose.
Nico aveva un pezzo del mio cuoricino per davvero.
Finimmo di mangiare.
E giocammo a carte per un tempo infinito.
Come per anticipare il Natale.
Quel giorno me lo sarei ricordato per sempre.
Ero stata davvero bene.
Con tutti.
E forse era da troppo che non succedeva.
Sembrerà scontato.
Ma per me non lo era il fatto che avessimo cenato tutto insieme per davvero.
Che avessimo cucinato insieme per tutti.
Mi rendeva felice.
Ma per me quella giornata non era ancora finita.
Avevo ancora una piccola cosa da fare.
Mi dispiaceva portarlo via dagli altri proprio una quel momento di allegria in casetta.
E forse fui egoista nel farlo.
Ma più lo guardavo mentre parlava con gli altri mentre a volte girava lo sguardo verso di me sorridendomi e più dentro di me cresceva il desiderio di fare con tutta me stessa quella cosa a cui tenevo tanto.
Così, sotto gli occhi di Gian, Megan e Matti, mi avvicinai da dietro e gli strinsi il collo.
Appoggiai la mia guancia sulla sua e
"Mi accompagni?"
Gli chiesi sotto voce
"Dove?"
Chiese lui.
E dal tono supposi che stesse sorridendo
"Che ti importa?"
Chi dissi scompigliandogli un pò i capelli
"Vabbé, era per sapere"
Alzò lui le mani, facendomi ridacchiare.
Non mi lasciò il tempo di dire altro.
Mi prese a sacco di patate sulla spalla destra.
Potevo scommettere che riuscisse a sentire il mio fegato.
Mi sentivo infilzata
"Non sono mica un fegatino"
Gli dissi facendolo ridere.
Ci mettemmo fuori.
In quello che era diventato il nostro posto.
Il giardino sul retro.
La sera.
Ci mettemmo esattamente come quella sera che avevo aperto gli occhi.
Quando sentii l'impulso di baciarlo.
Sorrisi ripensandoci.
Perché adesso potevo farlo quando volevo.
Senza preoccuparmene.
Finalmente
"Allora?"
Mi scosse lui con la mano.
Tutto allegro.
Si vedeva dal suo sorriso che tanto amavo e dal suo tono.
Era così bello vederlo così senza pensieri.
Mi feci un pò rossa.
Ero convinta di ciò che volevo fare.
Ma un pò mi imbarazzava.
Se c'era una cosa che avevo imparato era che era inutile girare intorno alle cose quando sono ovvie.
E quindi...
"Ho scritto una cosa anche per te"
Ma non lo guardai negli occhi.
Mentre tiravo fuori il foglietto tutto ripiegato dalla tasca della mia tuta, però, di sottecchi riuscivo a vedere il suo viso.
Che sorrideva.
Non disse niente.
Senza perdermi in chiacchiere iniziai subito
"Caro, Samielino"
Lo sentii ridere.
Forte.
Di cuore.
Quel suono sarei rimasta ad ascoltarlo per ore.
Era così che avrei descritto la felicità.
La sua risata
"Con questa lettera mi renderò completamente ridicola, ma tanto mi hai visto in qualunque modo possibile e immaginabile, quindi... Non credo che dovrei farmi problemi. Ma tanto non me ne farei a prescindere perché..."
Mi fermai un attimo.
Per prendere un bel respiro
"Perché sei tu"
Gli occhi lucidi.
Mi interrompo.
Ma tiro su con il naso e riprendo.
Sotto il suo sguardo dolce che mi guardava
"E anche se in queste settimane te l'avrò ripetuto fino allo sfinimento, ti dirò di nuovo quanto mi sento stupida nel non essermi mai accorta di quello che c'è e che c'è sempre stato tra di noi.
O forse come hai anche detto tu, eravamo sempre stati tutto, ma io per qualche motivo non lo accettavo.
E non so perché. Anche perché adesso ripensandoci, era tutto così palese che quasi mi spavento. Tu non hai idea di quanto io mi senta fortunata ad averti nella mia vita. Sei veramente tutto. E non troverei altro modo per rendere davvero tutto ciò che sei per me.
Sono pazza di te"
Mi fermai di nuovo.
Mettendomi le mani sul viso.
E lasciandomi sfuggire una risata.
Gli stavo davvero aprendo il mio cuore
"Quando non ci sei è come se io fossi una piccola barchetta in mezzo ad un mare infinito di notte. Che non trova la sua via. E si muove senza meta per questo mare e non riesce a vederne l'orizzonte. Ogni volta che ti ho davanti, che ti vedo sorridere, che mi parli di qualsiasi cosa, anche del succo all'ace che ti piace tanto bere dopo pranzo, dentro di me mi sento bene. Sento un calore improvviso diffondersi per tutto il mio corpo all'improvviso. Mi sento come mai mi ero sentita prima, per cose, poi, effettivamente piccole, ma che io pagherei oro per avere ogni giorno della mia vita. Non te l'ho mai detto, ma nei tuoi occhi c'è una stellina. Un luccichio. O per lo meno io lo vedo. È brillante. Fortissimo. E fa si che io non riesca a staccargli gli occhi di dosso. Mi baci e..."
Mi fermai di nuovo.
Sentendo una lacrima scendere.
Ma lui la levò con l'indice prima che arrivasse alle mie labbra.
Accarezzandomi la guancia nel mentre
"Sento sempre quei coriandoli pesanti nella pancia. Come se qualcuno mi facesse il solletico da dentro. Che mi fa ridere. E che mi fa pensare che non mi serve nient'altro per stare bene.
Eravamo degli gnometti quando ci siamo conosciuti, ma adesso siamo grandi. Siamo cresciuti insieme. Ed io sono completamente grata per il fatto che sia stato proprio tu a starmi vicino.
Perché sei il mio piccolo Samielino ed io non immaginerei una vita senza di te.
Dopo questo ti do il permesso di prendermi in giro a vita"
Dissi, per poi venire invasa da baci.
In ogni singolo centimetro del mio viso.
Ed io sorrisi.
Risi.
Sorrisi.
E risi ancora.
Volevo stare così per sempre.
Ma dovevo finire
"Aspetta, non ho finito"
Lo staccai a malincuore.
Anche se ci misi qualche secondo per farlo staccare.
Cosa che mi fece sorridere
"E per ultimissima cosa..."
Tornai a leggere le parole scritte la sera prima su quel foglio tutto stropicciato
"...Voglio chiedere una cosa anche a te.
Ti va di ballare mentre io canto "In my blood" in puntata?"
Fu la prima volta che lo guardavo.
Volevo sapere cosa ne pensasse.
Era una coreografia che lui aveva ballato in una puntata.
Ma non era una qualsiasi per me.
Quella canzone era meravigliosa.
E la danza di Samu sotto...
Mi sentivo fragile.
Era stato davvero qualcosa di celestiale.
Solo lui sapeva quanto gli avevo rotto per quanto mi piaceva quella coreografia.
Quando la produzione ci aveva avvisato della puntata speciale, sono sincera quando dico che quello fu il mio primo pensiero.
Ma se da una parte ero al settimo cielo, dall'altra era come se non mi sentissi all'altezza.
Perché quell'esibizione era davvero qualcosa di incredibile
"Ti volevo chiedere la stessa cosa"
Mi disse lui.
Al che non potetti fare altro che sorridere ampiamente.
E buttarmi subito sulle sue labbra per un pò.
Prima, però, di alzarmi e di abbracciarlo più forte che mai
"Sono geloso, però, l'hai chiesto prima a Tommy"
Mi disse lui.
Evidentemente ironico.
Iniziando a farmi il solletico
"Che ci devo fare.... Sei la mia seconda scelta, ma adesso fermo, basta"
Dissi cercando di farlo smettere.
Invano.
Quella serata me la sarei ricordata così.
Una risata dal cuore

Spazio autrice
Ciao a tutti. Come state?
Vi volevo chiedere se c'è magari una scena che vorreste leggere in particolare.
Se vi va, lasciate una stellina e un commento💓

Xoxo

G💕

just the way you are - Samu SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora