Nasino nasino

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Mancavano due settimane al Natale.
E io avevo già ricevuto il mio regalo.
Adesso il mio piccolo Samielino era più di un amico.
Ormai da una settimana.
E anche se per i primi giorni fu complicato da metabolizzare, adesso già non era neanche più strano.
Cosa che mai avrei immaginato da parte mia.
Non mi faceva proprio più strano.
Avvicinarmi e dargli un bacio intendo.
Era tutto così normale.
Così naturale.
Così spontaneo.
A livello relazionale, tra me e lui non era cambiato nulla.
Ci comportavamo esattamente come ci eravamo comportati da sempre.
Ed era proprio quella la cosa per cui impazzivo.
Non potevo chiedere di meglio.
Amavo ogni momento passato insieme.
Le cazzate.
Le serate passate a parlare di tutto.
Anche della luce troppo bassa della lampadina del lampadario nella mia cameretta.
I momenti tristi.
Quelli orgogliosi.
Quelli felici.
Era davvero stata la cosa più semplice che potessi fare arrendermi.
Arrendermi a quel sentimento che era sempre stato davanti ai miei occhi senza che me ne accorgessi.
Non era cambiato niente.
Ed oltre ad esserne felice, non volevo che cambiasse.
Inutile poi raccontare quale siano state le reazioni dei compagni
"Madda mi ha stretto talmente tanto forte che penso mi abbia rotto una costola. Mi fa ancora male"
Avevo raccontato a lui.
Ridendo.
E vedendo ridere anche lui
"Gian mi ha dato uno schiaffo"
Mi disse poi lui.
Facendomi assumere un'espressione confusa.
Io lo guardai stranita
"Poi, mi ha abbracciato"
Mi chiarì, ridendo per la mia faccia evidentemente preoccupata
"Fede anche mi ha stritolato"
Dissi poi io
"Ramon mi ha detto 'finalmente' prima di fare una pirouette"
Disse lui ridendo ripensando a quel momento.
E immaginandomi la scena lo feci anche io
"È unico"
Dissi.
Terminando il discorso.
Per poi posare lo sguardo su di lui.
E sui suoi occhi verdi.
Ci vedevo un mondo dentro.
Lo vidi iniziare a sorridere.
Dedussi di avere una faccia da ebete.
Cosa molto possibile visto ciò che i miei occhi stavano guardando.
Così mi coprii il viso con le mani.
Prima che lui mi afferrò i polsi e me le levò.
Mettendole ai lati del mio viso.
Iniziai a sorridere.
Come lui.
Non resistetti.
Gli stampai uno, due, tre baci sulle labbra.
Prima di rimanerci per un pò di più.
"Respirare".
Quello provavo ogni volta.
E sempre più intensamente per quanto possibile.
Ci staccammo.
E lo abbracciai fortissimo.
Iniziai a ripensare al discorso di poco prima.
Mentre ascoltavo attentamente il battito del suo cuore, imitandolo battendo le mani a tempo sul suo petto.
E non so bene come spiegarlo.
Ma il fatto che avessimo parlato così liberamente delle reazioni al nostro bacio l'uno all'altro mi faceva sentire leggera.
Senza pensieri.
Mi faceva capire che non c'era imbarazzo.
E quella era una cosa meravigliosa.
Non mi era mai successo prima.
Ma con lui si.
Ed il bello era che era sempre stato così.
Eravamo noi stessi.
Sempre.
E per me non era una cosa scontata.
Per niente.
Non l'avevamo detto a tutti in casetta.
E cercavamo di non farci troppo vedere.
Si.
È vero che tra di noi non esisteva neanche un velo di imbarazzo.
Ma è vero anche che entrambi, essendo più riservati di non so che, non ce la sentivamo di esporci così tanto subito.
Ed il bello era che non c'era neanche stato bisogno che ci "accordassimo".
Lo sapevamo e basta.
Anche se era ovvio che prima o poi tutti avrebbero iniziato a notare qualcosina.
Anche se erano passati pochi giorni dal nostro super limone.
Posso dirlo?
Migliore mai avuto.
E forse era presto per parlare.
Ma dentro di me non avevo alcun dubbio.
Era realmente quello che volevo.
E che avevo sempre voluto.
Dentro di me, però, dall'altro lato, avevo un pò paura.
Eravamo stati solo amici per tanti anni.
Ma credo che sia normale sentirmi così.
Era letteralmente un mix di emozioni incredibili.
Ma di una cosa ero certa.
Non c'è altro posto al mondo in cui io voglia stare quando sono con lui.
E quando non c'è non faccio altro che pensare a quanto vorrei che fosse con me.
E questo, si, lo può provare un amico.
Ma me ne rendevo conto ogni giorno di più che i miei occhi non lo vedevano come amico.
Amici forse lo eravamo stati quasi per "abitudine".
Come se già fosse evidente la... come chiamarla... la cosa... tra di noi.
Ma che era sempre stata così spontanea che i nostri cuori già lo sapevano
"Sembra che abbiamo annunciato un matrimonio dalle loro reazioni, sono più contenti di noi"
Ritornai io al discorso di prima.
Riferendomi sempre ai nostri compagni di viaggio.
Lui rise.
Ma poco dopo iniziò a guardarmi sempre in quel modo.
Irresistibile.
Quegli occhietti dolci, ma aggressivi allo stesso tempo
"Quello credo sia difficile"
Disse avvicinandosi al mio viso lentamente.
Facendo scontrare i nostri nasi.
E facendomi sorridere di cuore
"Forse si"
Dissi ironica.
Mentre facevo nasino nasino.
Era sempre stato lui

Spazio autrice
Ciao a tutti. Come state?
Capitolo un pò più corto del solito, ma spero che vi piaccia comunque.
Se vi va, lasciate una stellina e un commento💓

Xoxo

G💕

just the way you are - Samu SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora