Vertigine

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Sono sola con me, confusa
Oggi mi sento così
Sola con me, confusa
Sola con me, confusa
E vorrei, vorrei sapere cos'è

Scrivevo.
Buttavo giù tutti i pensieri che avevo.
La mia valvola di sfogo.
Confusa.
Oggi e tutti i giorni precedenti mi sentivo così.
Sola.
Sola tra me e me.
E confusa.
Tanto confusa.
Ludo era andata via da qualche giorno ed io mi sentivo persa.
Ma non era solo per quello che mi sentivo così.
Vorrei sapere davvero cos'è

Questa sensazione d'ansia che non mi passa
È il mondo che si sbaglia quando mi lascia
Da sola con me
Sola con me, sola con me

Ludo mi aveva lasciato un vuoto incredibile.
Un piccolo pezzetto del mio cuore aveva lasciato la casa.
Ero rimasta in qualche modo sola.
Me l'avevano portata via.

Se mi guardo le mani un po' mi tremano
Ma tanto poi mi passa
Mi guardo in faccia, dovrei restare calma
L'orgoglio è un'arma
Che parla per me, parla per me
Parla per me

Tremare era sempre stato il mio modo di manifestare l'ansia.
Insieme al piangere.
E anche a dire cose che non penso molto spesso.
Tutto perché sono orgogliosa.
Orgogliosa da morire.
E che parla al posto mio in molte situazioni.
Che mi mette nei casini.
Ma che molte altre mi protegge.
Mi fa da schermo.
Anche se non vorrei

Per me che sfioro il cielo dall'ultimo piano
E non mi sembra più lo stesso
E adesso non so più che fare
Ma sento ancora la vertigine

Quel periodo l'avrei definito come "distaccato".
Quasi lo vedevo dall'alto.
Talmente alto da farmi sentire le vertigini.
E se una parte di me lo odiava, l'altra mi stava ringraziando.
Perché mi serviva.
Perché era anche grazie a lei che avevo aperto gli occhi su molte cose.
Molte cose che qualche giorno prima non avrei mai creduto potessero succedere davvero

Quando dici che era inutile
Piove su di me
Sembra una città, quella che non ho
Quella con i grattacieli più alti
Ora non so che fare
Ma sento ancora la vertigine

Quella situazione mi stava aiutando in maniera incredibile.
Ma non potevo negare che fosse tutto più grande di me.
Tanto da farmi sentire piccola.
Qualsiasi cosa era più grande di me.
Quasi come una grande città piena di grattacieli.
Altissimi.
Che guardavo dal basso.
Quasi con spavento.
E nonostante mi sentissi così minuta rispetto a tutto, la sensazione di vertigine rimaneva sempre lì e non ne voleva sapere di andarsene

Non mi interessa se non so dove sei
Se non riesco neanche a dirti chi siamo
Vorrei soltanto che mi porti per mano
Lontano, lontano

Già.
Per questa non c'è bisogno di molte spiegazioni.
Non credete?
Non sapevo dirgli cosa fossimo nonostante lo sapessi.
Ma nonostante ciò avrei soltanto voluto scappare con lui e andare in capo al mondo.
In ogni momento.
Mi sarebbe andato bene.
Mi buttai con la schiena sul letto.
Desideravo che mi risucchiasse.
Scrivere per me era tutto.
Mi dava la possibilità di sfogarmi.
Ma allo stesso tempo mi faceva entrare a contatto con il mio inconscio in una maniera incredibile.
Con la vera me.
E questo mi metteva spavento.
Io non scrivevo con l'intento di scrivere una canzone.
No.
Io scrivevo frasi a caso.
Letteralmente a caso.
Che poi dopo averle rielaborate in qualche modo sfruttavo.
E le usavo per le mie canzoni.
Non avevo propriamente una melodia in mente per quelle parole che avevo buttato giù.
Sapevo soltanto che ciò che sarebbe uscito fuori l'avrei chiamato "Vertigine".
Una piccola parola che per me ne valeva mille.
Non soffrivo di vertigini.
Eppure in quel momento, in quei giorni, mi sentivo come se guardassi il mondo dal grattacielo più alto del mondo.
Le vertigini le sentivo.
Fortissime.
Per la prima volta forse, però, stavo scrivendo un pezzo dove c'ero anche io.
Ciò che provavo io.
Stavo iniziando a darmi un pò più d'importanza.
E ne ero felice.
Rileggevo le frasi che avevo scritto.
E in un certo senso, un senso lo avevano.
Sbuffai.
Come per liberarmi di vari pensieri che avevo.
Come avrete capito, con Samu la situazione non  era cambiata molto.
Nonostante da parte mia c'è stata una grande realizzazione, siamo ad un punto fermo.
Anzi.
Oserei dire che forse abbiamo fatto qualche passo indietro.
Mi mancava da morire.
E ormai non solo come amico.
E non mi vergognavo proprio più di dirlo.
Non che prima me ne vergognassi.
Cosa c'era da vergognarsi?
Era solo che non l'avevo capito.
Ma adesso che mi era tutto ben chiaro mi sentivo strana.
Non era cambiato niente della percezione che avevo di lui.
Mi sentivo battere il cuore ogni volta che mi passava accanto.
Ma l'avevo sempre sentito.
Era solo che non gli avevo mai dato il giusto significato.
I momenti felici, ma felici per davvero, li avevo passati con lui.
Nella sua cameretta.
Mentre mi insegnava qualche passo scoordinato.
La felicità era stare con lui.
E lui adesso non stava insieme a me.
E quindi non ero felice.
Ma non sapevo comunque come muovermi
"Giuli"
Sentii bussare all'improvviso alla porta.
E subito dopo sentirmi chiamare da una voce leggera.
La vidi fare capolino.
E sorridermi dolce
"Bella bionda, che ti devo dare il permesso per entrare in stanza?"
Dissi io, riferendomi alla mia amica, visto che quella era anche la sua stanza
"Ti sei rinchiusa qui, avevo intuito che stessi scrivendo... O pensando... O scrivendo e pensando..."
Disse impacciatamente, facendomi ridacchiare
"Non volevo disturbarti"
Mi disse poi mostrando finalmente il suo corpo e non solo la testa.
Rivelando in mano il suo portatile.
Aperto
"Vieni stupida"
Le dissi sorridendo
"Che facevi quindi?"
Maddy si sedette a gambe incrociate sul bordo del mio letto
"Scrivevo... Pensavo... Scrivevo e pensavo..."
La presa in giro io riprendendo le parole che aveva detto poco prima
"Dai, scema... Davvero dico"
Tornò lei seria
"Ti ho detto, scrivevo e pensavo"
Le dissi poi effettivamente che aveva ragione
"Tu?"
Le chiesi io curiosa
"Guardavo il daytime di oggi"
Mi disse prendendo un bel respiro.
Io la guardai storta un pò.
Sembrava strana
"Ogni volta che mi ti avvicini con quel computer aperto so che è per il daytime"
Ed era vero
"Già..."
Mi diede lei ragione.
Ma iniziando a guardare verso il basso.
E a riservarmi un sorriso che sembrava tutt'altro che sincero
"Maddy?"
Le chiesi, poi.
Intuendo che c'era qualcosa di strano nel suo comportamento.
Lei non mi dice nulla.
Se non
"Vuoi vedere una cosa?"
Un pò impacciato
"Cosa? Mi devo preoccupare?"
Le chiesi io.
Non sapendo in quel momento bene se buttarla sul ridere o se essere seria.
Quindi ovviamente la buttai sul ridere
"Non mi dire che mi hanno sputtanato un'altra volta con le clip mentre inciampo, ti prego"
Continua io.
Sorridendo un po' cercando di contagiarla.
Ma il mio tentativo non andò a buon fine
"Direi di no"
Mi disse lei seria.
Facendomi preoccupare davvero.
Non avevo mai visto Maddy in questo modo.
Forse solo quando la settimana scorsa si era lasciata con Mattia.
Era proprio strana e non ne capivo il perché.
Sotto il mio sguardo confuso poi lei non aggiunse nulla.
Si limitò a porgermi il computer.
Il daytime era fermo al minuto 17.00.
Voleva dirmi qualcosa.
Lei mi guardò un po' incerta.
E poi mi fece cenno con la testa come per dirmi di farlo partire.
Così feci.
Cliccai sul tasto del portatile e il classico schermo blu apparse.
Lessi immediatamente la scritta
"Samu ha un momento di sconforto ed Emmanuel Lo chiede di incontrarlo"
Chiusi gli occhi.
E respirai.
Maddy sapeva bene tutta la situazione tra me e lui.
Tutta.
Come ci eravamo conosciuti, quello che era successo quest'estate, quello che mi aveva detto quella sera nel giardino sul retro, quello che ho realizzato io dopo quella stessa sera...
Sapeva tutto.
E non mi stupisco del fatto che in quel momento mi stesse facendo vedere un video che riguardava lui.
Portati la mia attenzione allo schermo.
C'era Samu completamente devastato dall'uscita di Ludo.
Aveva gli occhi rossi.
Stava per piangere.
Diceva che per lui era come se fosse crollato qualcosa perché era diventata come una sorella per lui.
Emmanuel lo aveva chiamato per un chiarimento.
In puntata cercava il suo sguardo, ma a lui sembrava che il qualche modo il suo allievo ce l'avesse con lui
"No, assolutamente, fa rabbia la situazione. Non te ne do la colpa, non ho rancore... È solo che mi dispiace"
Avevo risposto lui.
Tranquillizzandolo.
Con una voce così flebile.
Guardai Maddy.
Perché mi stava facendo vedere quel filmato alla fine?
Sapevo da me che stesse giù per l'uscita di Ludo.
Certo.
Non sapevo che fosse andato a parlarne con Emmanuel, però sapevo quanto fosse distrutto.
Perché anche io stavo così.
Lei anche mi guardò.
E senza dirmi nulla mi fece cenno di nuovo di guardare lo schermo
"Va bene, ci tenevo a chiarirmi con te su questo punto e ho potuto vedere che sei ferito da quest'uscita inaspettata... Ma Samu, dopo questi mesi credo di poter dire di conoscerti un pò, non credi?"
Sentii dire da Emmanuel.
Cosa che mi fece rizzare le orecchie.
Samu cercava di guardarlo.
E faceva fatica.
Come se reggere il suo sguardo fosse la cosa più difficile del mondo in quel momento
"Perché tu, si, stai giù per Ludo... Ma è successo anche altro, no?"
Continuò il suo insegnate.
Facendomi poi realizzare il perché io avessi quel computer in mano con quel video aperto
"Si"
Rispose lui.
Odiavo vederlo così.
Lo vidi prendere un bel respiro.
Prima di sentire la voce di Emmanuel chiedergli la cosa che forse anche io mi stavo chiedendo da qualche giorno a quella parte.
Ma non su di lui.
Su di me
"Samu dimmi, tu sei innamorato?"
Fu in quel momento che sentii qualcosa di strano in me.
Una specie di calore diffondersi per tutto il petto in un istante.
Sbattei gli occhi ripetutamente per qualche secondo.
Aspettavo solamente quella risposta.
Anche se la sapevo già.
Lui aveva gli occhi bassi.
Poi però li alzò.
E quando lo vidi annuire lievemente sorridendo un pò, anche se amaramente, riuscì soltanto a deglutire.
Rumorosamente.
La ballerina aveva iniziato a guardarmi.
Come per capire quali fossero le mie emozioni.
Io avevo soltanto voglia di piangere.
Non avevo accennato a ricambiare lo sguardo.
Mi sentivo il cuore uscire dal petto.
Provai una sensazione mai provata prima.
Perché io lo sapevo.
Ma non l'avevo mai capito.
E mi odiavo per questo
"Sempre"
Disse poi lui nel video.
Interrompendo i miei pensieri.
E fu quella semplice parola che mi fece iniziare a tremare leggermente
"Io sono sempre stato innamorato di lei"
Diceva stavolta guardando il suo insegnante dritto negli occhi.
Nello stesso modo con cui si racconta ad un amico di un bel ricordo che hai da bambino.
Con quel sorriso non forzato che ti spunta sulla bocca, anche se sei consapevole che sia solo un ricordo, e quindi prende un'accezione amara
"Non c'è una singola cosa che le cambierei"
Continuò lui dopo qualche secondo.
Rendendomi ormai impossibile riuscire a trattenere una lacrima
"Nessuna"
Ribadì lui.
Ero proprio una stupida.
Perché quelle cose le pensavo anche io di lui
"Ma questa situazione mi confonde. Non so cosa pensare. Non so quello che pensa lei. Ludo mi aiutava anche con questo"
Disse poi lui, sotto lo sguardo comprensivo è consolatorio del suo insegnate.
Ciò che dissero dopo non ebbi neanche la forza di ascoltarlo.
Ciò che avevo visto bastava.
Ed era stato davvero un colpo al cuore.
Non aveva fatto il mio nome.
Mai.
E questa cosa mi fece capire che veramente era così evidente che tutti l'avevano notata.
Non solo le persone con cui passavamo tutti i giorni insieme.
Ma anche i professori.
Che, si, vedevamo spesso.
Ma non di certo per parlare di questo.
Stupida.
Poco dopo il video si interruppe.
Rimasi immobile per qualche secondo con il computer aperto.
Come se fossi rimasta shockata.
Vedevo di sottecchi che Maddy continuava a guardarmi.
Non aveva mai smesso di farlo.
Dopo un pò iniziai a guardarla anche io.
Io deglutii.
Prima che lo fece anche lei.
E prima di dire
"Non ti dirò niente, amica. Volevo solo che lo vedessi"
E fu proprio lì che realizzai anche quanto la ballerina mi conoscesse.
In quel momento avevo bisogno di stare sola.
Non di rasserenazioni che non sarebbero servite a nulla.
O di un abbraccio di convenevole.
Mi fece un occhiolino.
Un semplice occhiolino.
Prima di uscire dalla stanza e richiudersela alle spalle.
Che avevo interpretato come
"So che farai la scelta giusta".
Ed eccome se l'avrei fatta.
Ormai ero stanca di non stare bene
E in quel momento speravo che anche lui fosse ancora dello stesso parere.
Con tutta me stessa.
Non sapevo come.
Ma sapevo che lo volevo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Io volevo Samu

Spazio autrice
Ciao a tutti. Come state?
Questi sono tutti capitoli importanti.
Che aspetto di scrivere da quando ho iniziato a pubblicare la storia.
Ma forse anche da prima.
Cosa succederà secondo voi?
Ditemi tutto quello che pensate.
Magari qualcosa che mi suggerirete la inserirò anche nei prossimi capitoli...
Chi lo sa?
Se vi va, lasciate una stellina e un commento💓

Xoxo

G💕

just the way you are - Samu SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora