Brividi

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"Ce l'abbiamo fatta"
Annuii sulla sua fronte.
Trepidante.
Mentre gli sentivo la voce tremare.
Brividi.
Una volta aver messo piede nella camera rossa.
La mia.
Lo vedevo felice.
E questo era tutto
"Bravo, Samielino"
Gli dissi di cuore.
Sorridendo.
Lui iniziò a scuotere la testa incredulo.
E a strofinarvi sopra le mani.
Poi, iniziò a guardare verso il basso.
Ad ammirare l'oro della sua maglia.
Iniziò a storcere le labbra come un bambino.
Ed io iniziai a ridere di cuore per la scena che a cui stavo assistendo
"Io non me la levo più"
Mi disse lui iniziando a guardarmi.
Al che sorrisi di cuore e poggiai piano le nostre fronti di nuovo.
Annuii di nuovo.
Prima di strofinare i nostri nasi un pò e dire
"No, poi puzzi"
Dissi facendolo ridere.
Al che lui mi diede una morsa al fianco.
Facendomi piegare.
Quando mi rialzai, lui aveva ancora lo sguardo puntato su quella maglia meravigliosa.
Che aveva su scritto "Samu".
Quasi mi sentii commuovere anche io
"Non ci credo"
Disse lui ancora incredulo
"Ma sta succedendo davvero?"
Continuò
"Si"
Gli sussurrai io all'orecchio ridacchiando.
Portando le mie braccia a circondare il suo collo.
Lui, però non era d'accordo.
Mi attirò a lui per i fianchi e li circondò più forte che poteva
"Sono al serale"
Mi disse lui nell'abbraccio.
Ancora con la voce spezzata.
Che era così evidente che potevo percepire anche se aveva le labbra poggiate sulla mia spalla nuda.
Era un bimbo
"Tu sei al serale"
Disse prima di lasciarmi un bacio sulla parte scoperta che aveva d'avanti
"Siamo al serale"
Finì.
Scuotendomi un pò
Come per convincersi.
Per realizzare che era tutto vero.
Ed io non potetti far altro che stritolarlo ancora di più.
E ridere.
Ridere davvero.
Come solo con lui potevo fare
"È surreale"
Mi disse, staccandosi dall'abbraccio.
Ma non smettendo mai di stringermi a sé.
Così da stare vicinissimi di viso
"Siamo al serale"
Dissi a mia volta.
Stavolta saltellando io dalla felicità.
Mi addolcii quando gli vidi una lacrima cadergli dal viso.
E lui quando se ne accorse diventò rosso.
Tanto da farmi ridere ancora.
Con l'indice gliela levai piano.
Chiuse gli occhi più del dovuto al mio tocco.
Come se quel piccolo gesto fosse tutto per lui.
Sorrisi a quella visione.
Quando lo vidi riaprire gli occhi lo vidi guardarmi con uno sguardo indecifrabile.
Mi guardava con amore.
Come solo lui poteva fare.
Passò lo sguardo ovunque sul mio viso
"Che c'è?"
Gli chiesi quando lo vidi iniziare quasi a reprimere una risatina.
Lui non mi rispose a parole.
Al contrario, mi ritrovai a girare e girare stretta tra le sue braccia.
Colta di sorpresa.
Iniziai a ridere all'unisono.
Accompagnata da lui.
Finché all'improvviso non ci fece cadere sul letto.
Normalmente gliene avrei dette 4 per aver fatto attutire la "caduta" su di me.
Ma in quel momento era tutto così magico.
Lo vidi iniziare di nuovo a squadrarmi il viso.
Proprio come poco prima.
Lo sentii poi liberarsi da una mano sotto la mia schiena per levarmi una ciocca di capelli davanti al viso.
Facendomi ridacchiare.
Lui invece era serissimo.
Anzi.
Più sereno, oserei dire.
Ed infatti
"Mi ricorderò sempre la sera che abbiamo iniziato a fantasticare di venire qui"
Mi disse di punto in bianco dopo qualche secondo
"Ah si?"
Gli dissi io.
Con il tono di presa in giro, ma lui sapeva che in realtà non era così
"Si"
Mi rispose lui ridacchiando.
Prima che anche io tornassi seria e finalmente mi dicesse tutto quello che voleva dirmi
"Eravamo da te. Era sabato sera"
Iniziò lui.
E stavolta ero io che gli "sistemavo", o per meglio dire "scompigliavo", i capelli.
Ma lo vidi chiudere gli occhi a tratti.
Cosa che lui faceva quando era completamente rilassato
"Eri vestita di rosso. Me lo ricordo perché eri bellissima e mi mordevo le mani perché non te lo potevo dire"
Mi disse con un ghigno sul viso.
Al che mi venne spontaneo darmi un piccolo pugno sul petto, che lo allontanò da me per qualche secondo
"Dai, scemo..."
Gli dissi nel mentre.
E poco dopo riprese
"Ci stavamo tutti. Io, te, Andrea, Ale, Leti e i nostri..."
Forse quella sera me la ricordavo.
Niente di speciale.
Una delle classiche cene in cui io e lui cercavamo di far mettere insieme i più piccoli di casa, Leti e Andrea.
Quanto mi mancavano
"Ci eravamo appena scofanati tre teglie di arancine"
Mi disse lui poi
"Mamma mia quanto vorrei un'arancina adesso"
Non riuscii a trattenermi dal dire
"A chi lo dici"
Lui evidentemente era della stessa opinione
"Amo la pasta dello chef Matti, ma non resisto più"
Dissi sincera.
Avrei dato un rene per un'arancina in quel momento
"Ti prego, ho l'acquolina in bocca al solo pensiero"
Mi disse ancora lui, con fare sognante
"Giurami che la prima cosa che faremo quando usciremo di qui sarà andare a prenderci solo io e te due belle arancine cariche di sugo"
Gli feci il gesto con le braccia di qualcosa di gigante.
Cosa che lo fece ridere
"Neanche me lo devi chiedere, è scontato"
Mi disse lui, facendomi ridacchiare.
Dopo qualche secondo poi
"Quindi... Avevamo mangiato gli arancini... Eravamo tutti insieme... E..."
Gli dissi per invitarlo a continuare.
Ero curiosa
"E mi ricordo che ad un certo punto siamo andati in camera"
Disse lui con aria innocente.
Ma io non resistetti
"In camera?! Dimmi di più"
Dissi in maniera provocante.
Accarezzandogli il petto ironica.
Gesto che gli fece chiudere gli occhi e gli fece storcere le labbra
"Non fare così"
Disse con aria sofferente.
Mentre io me la ridevo allegramente.
Poi tra una risatina e l'altra riprese
"C'erano le luci spente. E la tv accesa. Era canale 5"
Disse piano
"Il serale, di qualche anno fa..."
Mi sussurrò.
Avvicinandosi al mio orecchio.
Come se mi stesse dando la notizia del secolo
"E mentre stavi guardando una delle cantanti di quell'anno esibirsi, hai detto..."
Mi disse lui iniziando a guardare un punto indefinito
"'Io voglio quello, voglio fare quello...' O comunque qualcosa del genere"
Ed immediatamente me lo ricordai.
Ricordavamo ogni due per tre che saremmo andati ad Amici insieme da più grandi.
Ma non mi ricordavo questo piccolo aneddoto
"E poi mi hai detto: 'perché non ci andiamo insieme?'"
Tornò a guardarmi.
E mi venne spontaneo sorridere per davvero.
Per la dolcezza che stava usando per ricordare quel momento
"Con quegli occhietti vispi, e pieni di sogni. Li stessi che hai adesso"
Mi disse, accompagnando il tutto a lui che con un dito mi sfiorò il naso.
Facendomelo arricciare.
Fu lì che gli stampai un bacio piccolino.
Perché non resistevo più
"Non te l'ho mai detto prima..."
Mi disse dopo qualche secondo passato soltanto a guardarci
"Cosa?"
Gli chiesi curiosa
"Io quest'anno non volevo fare i provini"
Disse immediatamente.
Facendomi alzare la testa per la sorpresa
"No?"
Gli chiesi retorica.
Accigliata.
E lo vidi annuire.
E diventare subito rosso.
Così facendolo diventare anche me
"Non sopportavo anche soltanto l'idea di riuscire ad entrare... Senza di te"
Mi disse.
Guardandomi negli occhi.
E quasi mi sentii i brividi.
Non poteva essere vero
"Non so che dire"
Gli dissi immediatamente.
Non capendo nulla.
Era una cosa grande.
Ero importante a tal punto?
Mi sentivo gli occhi lucidi
"E come...?"
Iniziai io, ma lui mi rispose prima che potessi terminare la frase, visto che già mi aveva capito
"Tua mamma mi ha chiamato appena ti sei iscritta"
Io spalancai la bocca alle sue parole.
Non aspettandomelo minimamente
"Mamma snitch"
Dissi ironica
"Ma se non mi avesse detto nulla adesso non sarei qui. La ringrazierò a vita. Lo sa, gliel'ho detto"
Disse ridacchiando per le sue stesse parole
"Ci ha sempre voluto insieme"
Dissi io pensando a ciò che mi aveva appena detto con il sorriso.
Quante volte era capitato che mia mamma facesse battutine su battutine su noi due.
Quante volte mi aveva fatto capire che avrebbe amato vedermi insieme a lui.
Ma in fin dei conti come poterle dare torto.
Ci eravamo sempre trovati.
In ogni cosa.
Era impossibile negare la forte chimica che ci fosse tra di noi.
Prima di qualunque relazione.
Io e lui stavamo proprio bene insieme.
E questo ce lo avevano sempre detto tutti
"Si, me lo ha proprio detto per telefono quella volta"
Mi confessò.
Lasciandomi a bocca aperta ancora
"Così appena finita la chiamata, non ci ho messo neanche due minuti per decidere di iscrivermi"
Finì lui.
Iniziando a ridacchiare dopo aver visto la mia faccia sconvolta
"Non sei serio"
Gli dissi io ancora non capacitandomi di nulla
"Mai stato così tanto"
Mi disse ridacchiando.
Evidentemente per la mia reazione
"Tu sei pazzo"
Gli dissi prima di assaltarlo di baci.
Ovunque.
Sul viso.
Ogni centimetro.
Ero davvero senza parole.
Ciò che mi aveva confessato era qualcosa di grande.
Di troppo grande.
Non potevo dire nulla.
Potevo soltanto riempirlo di baci.
E continuare.
Continuare.
E continuare.
Perché mi aveva appena dimostrato per la millesima volta quanto mi amasse.
E mi avesse sempre amato.
Tanto da non volersi iscrivere al programma dei suoi sogni perché pensava che non ci sarei stata io come ci eravamo sempre detti.
Lo abbracciai.
Lo volevo più vicino che mai
"Ti amo"
Gli sussurrai piano nell'orecchio.
Per la seconda volta.
Lo sentii sorridere sul mio collo in risposta.
Prima che mi lasciasse un bacino sul collo.
Io iniziai a ridacchiare per il solletico che il suo naso mi stava facendo.
Lui si alzò da me piano.
Per metterci faccia a faccia
Lo vidi aprire la bocca come per voler dire qualcosa.
Ma qualcosa ci interruppe.
Anzi.
Qualcuno.
Sentimmo bussare alla porta.
Due colpi secchi.
Che ci fece immediatamente portare entrambi lo sguardo verso da dove proveniva il rumore.
Curioso e forse un pò infastiditi da chiunque ci avesse disturbati in un momento così intimo.
Senza il "forse un pò".
Senza che dicessimo nulla.
La porta si aprii velocemente.
Facendoci un attimo saltare per lo spavento
"Scusate, posso?"
Neanche avevo bisogno di vedere chi fosse che già dalla voce stridula riuscivo a capire di chi si trattasse.
Mi venne spontaneo girarmi verso Samu e alzare gli occhi al cielo.
Prima di vederlo ridacchiare.
Chi poteva non essere se non lei?
"Non ho avuto occasione per congratularmi, Samu"
Lei entrò e disse subito.
Avvicinandosi a noi e spalancando le braccia prima di buttarsi praticamente sopra di lui.
Come se io non fossi lì accanto.
Che faccia tosta.
Mi passai la lingua sui denti.
Veramente ero senza parole
"Sono fiera di te"
La sentii dire.
Bah.
Non ero una tipa gelosa.
Ma qui non è gelosia.
Si trattava di mancanza di rispetto.
Ed io non l'avrei permesso.
Fino a quel momento avevo alzato gli occhi.
Avevo cercato di guardare altrove.
Ma quando la vidi abbracciata a lui mentre gli accarezzava i capelli non resistetti più.
Presi e mi alzai.
Dovevo calmarmi.
Chissà cosa avrei detto se avessi aperto bocca.
Niente di buono.
Vidi dallo specchio Samu girare la testa verso la mia direzione.
Ma proprio non sopportavo più quella vista

Spazio autrice
Ciao a tutti.
Potevo fare molto di meglio per questo capitolo, ma spero che vi piaccia comunque.
Sono tornataaaaa.
Sono matura e adesso ci sono.
Scusate per l'attesa, ma spero che ne siate contenti.
Se vi va, lasciate una stellina e un commento💓

Xoxo

G💕

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 12, 2023 ⏰

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