A noi

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"Ma io cosa devo fare con te?"
Lo vidi sorridere nel mentre.
Appoggiato con la testa sullo stipite della porta.
Più bello che mai
"Sei bellissima"
Continuò dopo avermi squadrato un pò meglio.
Gli leggevo la sincerità negli occhi.
Lui era sincero
"E troppo alta"
Continuò.
Ridacchiai.
Mi alzò la testa che avevo abbassato poco prima per l'imbarazzo con l'indice.
Così da guardarlo.
Guardargli le labbra.
E lasciargli un bacio timido
"Comunque, dai, siamo alti uguali"
Aprii finalmente io bocca.
Alzandomi sulla punta dei piedi per cercare di alzarmi un pò.
Lo vidi sorridere per la scemenza che avevo appena detto e darmi subito dopo una piccola spinta come per dirmi di farla finita sulla spalla.
Ma non mi spostò neanche di un centimetro nonostante indossassi i tacchi di Madda ai piedi.
E ciò significava che la mia stabilità, se già normalmente era pari a 0, adesso era dimezzata.
Mi fece fare un giro su me stessa mentre mi teneva la mano.
E poi lo vidi sorridere.
Per davvero.
E non potevo non farlo anche io
"Sei bellissima"
Mi ripetette.
Come farebbe un bambino contento del suo regalo.
Quasi saltellando su se stesso.
E scuotendomi un pò con le braccia.
Facendomi scoppiare a ridere.
Ero felice davvero
"E comunque anche tu non scherzi, beddu"
Gli toccai il naso con il mio.
Sorridendogli felice
"Sembri un boss mafioso"
Gli dissi mordendomi il labbro inferiore.
Nel tentativo di cercare di trattenere una risatina.
Anche se non ci riuscii
"Lo prendo come un complimento"
Rise anche lui.
Iniziò a guardarmi.
A squadrarmi.
In modo così forte da farmi arrossire
"Che c'è"
Gli chiesi io guardando verso il pavimento.
Per quel leggero velo di imbarazzo che sentivo.
Lui mi guardò un'altra volta da capo a piedi prima di dire
"Sei troppo bella, non è possibile"
Mi venne spontaneo ridere.
Dal cuore
"Basta fare la coppietta smielata, su. Noi ci odiamo"
Dissi io una volta essermi ripresa.
Usando la stessa frase che usai io quando quella mattina d'estate ci svegliammo nudi nel suo letto uno accanto all'altro dopo che non parlavamo da qualche mese.
Lui sembrò capire il riferimento
"Mhmh"
Stette lui al gioco.
Sogghignando.
Mi girai verso lo specchio alle mie spalle.
Guardando il suo riflesso squadrarmi da capo a piedi.
Era incredibile quanto anche solo con l'intensità di uno sguardo riuscisse a farmi sentire così apprezzata.
Così bella.
Davvero incredibile.
Lo vidi avvicinarsi.
E circondarmi la vita con le sue braccia.
Appoggiai la testa sulla sua spalla.
E lo vidi dallo specchio chiudere gli occhi.
Per poi incastrare il mento nell'incavo del mio collo.
E lasciarci qualche bacio umido sopra.
Mi venne istintivo chiudere gli occhi anche io.
E allontanare leggermente la testa per dargli più terreno disponibile per ciò stava facendo.
Poi si interruppe.
E poco dopo aprii gli occhi.
Trovandolo già con lo sguardo su di me
"Mangiateli tutti"
Mi sussurrò.
E io sorrisi.
Sapeva quanto indossare quei tacchi ed essere vestita in quel modo mi causasse disagio.
Nonostante fosse un semplicissimo tubino.
Di colore rosso.
Avevo osato.
Per una volta l'avevo fatto.
Ma non l'avrei mai fatto se non avessi avuto lui al mio fianco.
Lui mi faceva sentire forte.
Potente.
Bella.
Soltanto guardandomi.
Era la mia persona.
E più passava il tempo più ne avevo sempre di più la certezza.
Lui era tutto ciò di cui avevo bisogno
"Piccioncini, venite, che è pronto"
Sentimmo dire da una voce dall'altra parte della porta dopo averla sentita bussare.
Tipico di Fede.
Così a malincuore ci staccammo.
Senza dirci nient'altro.
I nostri occhi parlavano.
Come avevano sempre fatto.
Gli presi la mano.
E con una sicurezza che mai in vita mia avevo mostrato, lo trascinai in salone.
Stando attenta a non cadere.
Così iniziò quella serata.
La sera di Capodanno.
In casetta non si era mai sentita tutta quell'euforia.
Se soltanto avessimo saputo che sarebbe stata proprio lei a causare il putiferio in casetta...
Sicuramente nessuno avrebbe avuto quell'aria così tranquilla e spensierata.
Tantomeno io.
La serata passò veloce.
Facemmo il karaoke.
E per una volta è stato bello non dover per forza imporre a me stessa certe cose come faccio sempre quando devo esibirmi in puntata.
Per ovvi motivi.
È stato bello liberarmi un pò.
Cantai con Ramon "Felicità" di Albano e Romina.
Con tanto di giri che mi faceva fare di tanto in tanto e casquet finale.
Ero diventata una trottola.
Giammo cantò con Megan una canzone di Elisa.
Che ormai dopo la loro esibizione di "Elisa" non aveva neanche l'ombra.
Samu fu quello che ebbe maggior successo tra il pubblico della casetta.
"Bambola" cantata in neomelodico da lui, d'altronde, era imbattibile.
Così per giocare, poi, iniziammo a prenderci in giro a vicenda.
A farci le imitazioni.
Iniziò Madda imitando il modo di esibirsi di Piccolo.
E poi toccò a me.
Che devo ammettere essere stata la più brava.
Modestamente.
E anche a detta delle risate dei miei compagni posso affermarlo certamente.
Imitai Waxi con la sua "Satisfaction".
Davvero una delle sue esibizioni che più mi erano piaciute e che più erano "Wax".
E poi arrivò il momento che aspettavo da una vita.
Imitai anche Angelina.
Il cui balletto su "Voglia di vivere" ormai mi apparteneva.
Vidi tutto ridere e ciò mi rincuorò.
Ero davvero contenta di trovarmi lì con quelle persone a goderci una serata magnifica come quella che si stava rivelando.
Poi arrivò il momento ballerino.
Ed io non mi risparmiai una fantastica esibizione sulle note di "The hills" affiancata da Samu e Giammo.
Che avevo obbligato ad insegnarmi dopo che ero andata in fissa con la loro esibizione con Isobel nella puntata di Natale.
E lì fu essenziale levarmi i tacchi.
Non volevo rischiare di rompermi qualche osso.
Mi stavo davvero scatenando.
Iniziarono a mettere i balli di gruppo.
Ed io impazzivo ogni volta che ne partiva uno.
Così affiancai Mattia che stava facendo quasi da animatore e ballai.
Ballai.
E ballai ancora.
Mi stavo divertendo da pazzi.
Senza pensieri.
Partì una bachata.
E Ramon, come poco prima, mi fece girare.
Non mi risparmiai neanche un ritornello con il latino della casa.
Ma neanche con il mio ragazzo.
Non era mai stato così bello.
Vedevo muovergli il bacino in modo così fluido.
Così elegante.
Era un incanto vederlo muoversi.
Mi guardò.
E quando vide che ero rimasta ferma a guardarlo mi prese la mano e mi attirò a sé.
Talmente tanto da avere i nostri petti attaccati.
Come i nostri nasi.
Lui mi teneva per i fianchi.
Stretta.
Come se non volesse farmi scappare.
Anche se sapeva che non sarei mai andata da nessuna parte se lui non era con me.
Gli presi le guance tra le mani e lo baciai.
Con tutta me stessa.
Perché...
Lui era il perché.
Lui era tutto.
Mi fece girare.
E girare ancora.
Sentivo il cuore ridere.
Partirono un pò di canzoni pop.
Così creammo un cerchio.
Uno spazio dove ognuno a turno poteva andare a scatenarsi.
Poi partì la musica reggaeton.
E iniziò lì la mia condanna.
O forse dovrei dire la nostra.
Ballai prima con le ragazze.
Muovendoci in modo abbastanza sensuale.
Ma d'altronde era quello il mood, no?
Dopo qualche canzone, sentii una mano prendermi per la vita.
Non c'era neanche bisogno di vedere chi fosse per capirlo.
Soltanto sentire la sua mano su di me mi faceva capire che si trattava proprio di lui.
Non ci pensai un attimo a circondargli il collo con le braccia.
E ballare guardandoci negli occhi.
Guardandoci in un modo che mai avevamo fatto.
Leggevo il fuoco nei suoi occhi.
E lo capivo perché era la stessa cosa che sentivo io.
Lo vidi quasi ghignare.
Furbo.
Leccarsi le labbra.
E alzare la testa indietro.
Come se si stesse trattenendo.
Ed io sorrisi.
Capendo il perché.
Quando tornò a guardarmi mi staccai da lui.
Cosa che lo lasciò di stucco.
Ma non ci misi molto a far incontrare di nuovo i nostri corpi.
Ma schiena contro schiena
"Okay"
Gli sentì dire.
In modo quasi affaticato.
Ottenendo un pò ciò che volevo.
Iniziai a ridacchiare.
Avendone poi la conferma quando, avvicinandomi ancora di più a lui, mi accorsi che avevo smosso qualcosa in lui.
Continuai a muovermi così.
Allungando le braccia anche per accarezzargli i capelli.
Così da farlo dannare ancora un pochino.
Dopo un pò lo sentì sussurrarmi nell'orecchio.
Sempre in modo affaticato
"Non ce la faccio più"
Scoppiai di nuovo a ridere.
Non riuscendo a non piegarmi in avanti.
Forse troppo.
Visto che appena tornai con la schiena sulla sua lo sentì sussurrarmi di nuovo un
"Così non aiuti"
Così, approfittando di ciò che aveva appena detto, mi staccai di nuovo.
Lasciandolo stavolta a bocca aperta.
E in imbarazzo per la situazione in cui l'avevo lasciato.
Si fece tutto rosso nel giro di un millisecondo.
Io iniziai a ridere di gusto.
Mentre lui non ci mise un secondo ad attirarmi di nuovo a sé.
Leccarsi le labbra.
E dirmi sorridendo furbo
"Stronza"
Iniziai anche io ad avere la sua stessa espressione facciale
"Va meglio così?"
Gli chiesi io provocandolo subito dopo.
Ottenendo in risposta nulla se non di nuovo lui che tirò di nuovo indietro la testa "affaticato".
Sapevo di avere un certo potere su di lui.
Ma non credevo così tanto.
E anche lui ce l'aveva su di me.
Eccome se ce l'aveva.
Adesso però eravamo davanti a tutti.
E anche se ero sicura che qualcuno ci stesse guardando, ero altrettanto sicura che nessuno si fosse accorto di cosa stavamo combinando.
Mi leccai le labbra.
E gli lasciai un bacio sulle sue.
Sorridendo di gusto.
Dopo che... Si calmò continuammo a stare tutti insieme.
Per festeggiare quelle ultime ore del 2022.
Giocammo a carte.
A tombola.
E il tempo passò così velocemente che non ci rendemmo conto che alla mezzanotte, che al 2023, mancavano soltanto 5 minuti.
Andammo tutti fuori di corsa.
Preparando le stelline.
I "botti".
Il countdown iniziò.
Avevo Samu che mi teneva per la vita.
Maddy accanto.
Waxi anche.
Ero davvero felice

just the way you are - Samu SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora