Dopotutto

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"Lei si chiama Giulia. Viene da Palermo. Ha 18 anni e vi volevo leggere ciò che dice di lei, ha scritto un papiro che mi ha fatto sorridere. 'Sono una ragazza intraprendente, curiosa, volenterosa, a volte forse troppo buona e che cerca sempre di pesare il meno possibile sugli altri. Il mio cartone animato preferito è Shrek da quando sono piccola ed infatti ho un peluche a forma d'asinello che ho chiamato Ciuchi per ricordare il personaggio di Ciuchino. Vivo con mia mamma, mio papà e la mia sorellina di 7 anni ed è a loro che devo tutto e grazie ai quali sono diventata la persona che sono oggi. All'inizio posso sembrare molto timida, ma forse una delle mie solite figuracce potrebbe essermi d'aiuto per rompere il ghiaccio. Amo sorridere e cercare di stappare un sorriso alle altre persone, anche se faccio letteralmente schifo a consolare. Sono quel genere di persona che se vede qualcuno piangere le andrà vicino e le dirà <<Dai, non piangere>>, accompagnato da qualche carezza. Sono molto affettuosa e mi piace anche ricevere affetto, soprattutto i grattini. Amo fare gossip, sempre e continuamente, ma se riuscissi ad entrare qui penso che passerebbe nettamente in secondo piano. Dire che la musica per me è tutto è riduttivo. Non saprei neanche come definirla bene. So soltanto che basta mettermi davanti un microfono, un paio di cuffiette ed un cellulare o un pianoforte per rendermi felice"
Finisce di leggere Maria ciò per il quale avevo impiegato fin troppo tempo per scrivere su di me
"Hai scritto la tua biografia"
Continua la donna, facendomi notare che oltre ad averci messo tanto, era anche venuto un testo lunghissimo, facendo ridere, e non per la prima volta da quando aveva iniziato a parlare, il pubblico in studio.
Iniziai anche io a ridere un pò imbarazzata guardando la conduttrice.
Non mi azzardavo ad alzare lo sguardo, né per incontrare quello dei prof né quello del pubblico.
Prima di andare lì, non avevo mai cantato di fronte a nessuno che non fosse la mia famiglia o ... lui.
Forse realizzai davvero soltanto in quel momento che ormai si trovava dietro di me e che adesso molto probabilmente mi stesse guardando.
E fu proprio in quell'istante in cui tutto si fece più sfocato per qualche secondo, ma poi mi ricordai delle parole del ragazzo nella sala in cui ero prima
"Vale la pena rinunciare ai miei sogni per qualcuno?"
Certo che no.
Neanche se avevo colui che era stata una delle figure maschili più importanti della mia vita a qualche metro di distanza dopo due mesi senza neanche vederci in lontananza.
Decisi di essere forte.
Perché me lo meritavo.
Meritavo finalmente di avere la mia occasione e di dimostrare ciò che ero capace di fare.
Ce la potevo fare.
Mancava così poco che quasi sarebbe stato un peccato mortale non riuscirci.
Decisi davvero di essere forte e di mettere da parte tutto per pensare a me ed alla mia musica
"Vogliamo cantare?"
Mi chiese Maria cautamente vedendomi subito dopo fare due grandi respiri profondi.
Io annuì in risposta
"È un suo inedito. Si chiama 'Dopotutto' e lo fa al piano"
Annuì semplicemente di nuovo, prima di sedermi al piano e di sentire dalla bocca della donna uscire il suo iconico
"Base"
Presi un altro grande respiro per poi sentire le prime note del mio brano invadere lo studio.
Impugnai il microfono in mano ed iniziai ad intonare le prime parole di quella canzone che avevo scritto un mese prima

"Io resto ancora qui
Tra vuoto e libertà
In questo letto perdersi è un'abitudine
Adesso che tu non ci sei
Io non so più che farmene
Di questa vita in ordine"

La mia voce tremava leggermente e questo riuscivo a percepirlo persino io che non mi ascoltavo.
Era stato un parto per me scrivere quella canzone.
E di certo avere colui a cui l'avevo dedicata nella stessa stanza non mi stava aiutando.
Se l'avessi saputo prima, conoscendomi, avrei portato un altro mio inedito, ma tanto c'era qualcosa dentro di me che mi aveva detto di portare proprio quello lì.
Non un altro.
Capii soltanto in quel momento quanto quella scelta fosse stata accurata, ma allo stesso tempo dolorosa.
L'ennesimo scherzo del destino

"Giorni muti in fila su quel calendario
Io che fisso questo cielo blu petrolio
Ma resto ancora qui
Perché la verità
È che ho voluto perderti"

just the way you are - Samu SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora