"Ma stamattina, lo sai? Ci hanno detto di andare in palestra e c'era la Cele ad aspettarci. Abbiamo fatto una prova di classico e ci ha messo i voti"
"Fammi indovinare? Ramon ha preso 10, no?"
"Come hai fatto ad indovinare?"
Mi chiese sarcastico con fare teatrale, mentre si poggiava al muro, sul mio letto.
Mentre io sistemavo alcuni vestiti nell'armadio
"E tu?"
Gli chiesi io.
Mi fece il gesto di un 3 con le dita
"Ti devo dire... Non è 0"
Alzai io le mai
"Ma infatti non mi lamento. Con la Cele 3 è come se fosse 8"
Disse lui con aria di finta fierezza, che mi fece ridere
"Però voglio arrivare al 6 prima di uscire di qui"
Continuò subito dopo
"Vedo che continui a sognare in grande"
Sorrisi pensando a quando fin da più piccoli mi confidava i suoi sogni.
Fin troppo utopistici.
Ma era bello che lottasse sempre per farli diventare realtà.
Lui mi aveva insegnato tanto
"E se non lo faccio io per me, chi lo fa?"
Io, Samu.
Ci avrei sempre pensato io
"Però mi sono impuntato, ci voglio riuscire"
Continuò lui, insistendo sull'argomento
"Questo si chiama masokismo"
Asserì, facendolo sbuffare e ridacchiare allo stesso tempo
"Nah, come hai detto tu è sognare in grande"
Ripetette le mie parole, prima di cambiare argomento
"Com'è andata a te oggi poi con la palestra?"
"Ho incontrato Samuelino e ci siamo messi a chiacchierare"
Riassunsi quella mezz'ora intensa in sala
"Quindi non hai fatto niente?"
Mi chiese lui stupito, ma divertito.
Forse dal fatto che fosse consapevole della mia pigrizia
"No, dai, 10 minuti"
Alzai io le mani
"Ma come 10 minuti?"
Mi chiese divertito mettendosi le mani sul viso disperato
"Ci siamo messi a chiacchierare"
Mi giustificai.
Lui negò con la testa divertito e fintamente deluso per poi chiedermi
"Che vi siete detti?"
"Mah, niente di che"
Dissi io senza fargli sapere nulla, ricevendo un semplice
"Mh"
Che mi guardava sottecchi in risposta
"Solo che era contento del chiarimento perché ti lamentavi sempre che ti mancavo e non ne poteva più"
Dissi io, provando a lanciare una frecciatina.
Anche se l'avevo resa anche fin troppo chiara
"Piccolo bastardo"
Disse lui, facendomi scoppiare a ridere
"Vabbé, ma quello lo sapevo. Non c'era bisogno che me lo dicesse... Come potevo non mancarti?"
Mi atteggiai fintamente.
Al che lui non si trattenne dal lanciarmi un cuscino in piena faccia.
Accompagnato da un
"Ma magari sarà il contrario"
E dopo aver ricambiato il gesto con lo stesso cuscino
"Non lo nego"
Gli dissi io, cambiando tono.
Addolcendolo un pò.
Gli toccai il naso mentre lo dicevo.
Al che lo vidi attorcigliarlo
"Le prossime volte ci vieni con me che sennò ti distrai troppo"
Mi disse, poi, lui.
Sicuri che non mi sarei distratta ancora di più?
Feci in tempo a rispondergli con un semplice
"Va bene"
Che sentimmo il rumore di una voce metallica
"Oi, mi sentite?"
Era la Mari
"Si, ciao Mari"
Le dissi io contenta, sedendomi per bene sul mio letto a gambe incrociate.
Di fronte a lui, che nel mentre la salutava
"Come state?"
Chiese lei subito
"Bene, tu?"
Ricambiammo noi
"Anche io, grazie"
Disse lei
"Che dici?"
Le chiesi io curiosa
"Che mi dite voi piuttosto?"
Disse lei, con l'aria di chi sa.
Sorridemmo.
Entrambi.
Nello stesso momento.
Ci guardammo.
Ma io non feci durare quel contatto visivo tanto visto che mi avvicinai a lui e gli strinsi il collo.
Facendo aderire le nostre guance.
Lui mi aveva circondati i fianchi con le braccia in modo da toccarsi le mani
"Che va bene"
Le dissi io, dopo averlo reso abbastanza ovvio
"Lo vedo"
Mi disse, infatti, lei.
Si sentiva dalla voce che stava sorridendo
"Che poi io non ne sapevo nulla, stavo qui in regia a controllare le telecamere e ho sentito il re del gossip parlare di voi due che vi siete riconciliati"
Disse riferendosi a Ramon.
Io ero la regina.
E lui il re.
Maria aveva iniziato a chiamarci così ed io ridevo ogni volta
"Ah, è stato Nicco a dirglielo, io lo so"
Dissi io, al che vidi il moro accanto a me storcere un pò il naso
"Allora, mi volete raccontare?"
Andò lei al punto.
Io sorrisi leggermente, prima che lei continuasse a parlare
"Avete entrambi passato un momento difficile e questo penso che fosse evidente a tutti, non credete?"
"Si"
Rispondemmo io e lui in coro
"Mi volete dire un pò?"
Chiese lei vedendoci un pò impacciati in quel momento
"Mi dispiace tanto che oltre al fattore personale poi è ricaduta anche sul lavoro"
Dissi io, per colmare quel silenzio che non sapevo definire
"E infatti cosa è successo poi in sala? Gliel'hai detto?"
Mi chiese la bionda
"Mi sono ritrovata ieri Lorella invece che Raffaella per questo"
Dissi io ridendo ripensando a quando il giorno prima la mia insegnante mi sorprese e alla mia reazione
"Ti ha dato una bella svegliata, eh"
Asserì lei e io non potetti che darle ragione
"Eh si, mi serviva"
"Cosa vi siete dette?"
Mi chiese lei subito dopo
"Le ho raccontato un pò quello che pensavo"
Rimasi io sul vago
"E ti va di dirlo anche a me?"
Maria sapeva sempre come incastrarti
"Soltanto che stavo un pò così per via di certe cose"
Continuai io, sempre rimanendo sul vago
"Certe cose del tipo?"
Risi pensando al fatto che stesse cercando di strapparmi con difficoltà le parole di bocca.
Non risposi.
Mi limitai a guardare Samu, sorridendo alla vista del suo viso che già mi guardava sorridente.
Come se avesse capito ancora una volta la sua importanza per me
"Mh, ok"
Disse lei.
Si sentiva dalla voce che stesse sorridendo anche lei
"E tu Samu?"
Si rivolse a lui
"Lo stesso"
Si limitò a dire
"Entrambi di molte parole"
Disse infatti lei, ironizzandoci un pò sopra.
Noi ridemmo guardandoci.
Perché in effetti era vero.
Sotto quest'aspetto siamo uguali io e lui.
Siamo più persone che ascoltano piuttosto che parlare.
E quando parliamo allora significa che d'avanti c'è l'altro
"Mi volete raccontare un pò la vostra amicizia?"
Interruppe sempre lei i miei pensieri
"Perché parliamo di amicizia, giusto?"
Chiese lei per conferma.
Perché tutti intuivano che ci fosse dell'altro?
"Si, Maria, amicizia, forte amicizia"
Dissi io, vedendo poi lui abbassare la testa un attimo.
Come se fosse in imbarazzo
"Samu come vi siete conosciuti?"
Gli chiese lei
"Ci siamo conosciuti alle scuole medie, Maria"
Sorrisi ripensando a quei momenti.
Mi venne spontaneo dire
"Sai, Mari, era proprio il classico ragazzino che ha l'aria da spaccone... Con la sua gang..."
Allargai le spalle come per imitare quello che stavo dicendo, mentre ridevo e facevo ridere la conduttrice
"Olé, adesso la gang mi sembra un pò troppo"
Disse lui, divertito
"Ma chi Samu?"
Chiese Maria tra le risate non credendoci
"Proprio lui. Ma te lo immagini spaccone?"
Dissi io
"Oh, ma io sono cattivissimo"
Disse lui ironico, facendomi il gesto tipico con le mani alla
"Che cazzo stai dicendo"
Facendomi continuare a ridere.
Poi mi ripresi e continuai il discorso che stavo facendo prima
"Io invece me ne stavo per le mie, ma ero tanto insicura"
Dissi io, rivelando una parte di me che lì dentro non avevo ancora detto a nessuno
"A livelli esagerati, Maria"
Si sentii in bisogno di puntualizzare Samu
"Perché? Insicura di cosa?"
Mi chiese lei stupita
"Di me... Adesso cerco di non darlo troppo a vedere perché non è un lato di me che mi piace, ma c'è ancora purtroppo"
Confessai alla conduttrice, iniziando a guardare il piumone con il mio nome scritto sopra, trovandolo in quel momento particolarmente interessante
"Ma di cosa sei insicura non ho capito"
Chiese la bionda dall'altra parte del microfono
"Allora, Maria..."
Disse lui allargando le braccia, con l'intenzione di parlare prima di me
"Dai, fermo che tu esageri"
Gli misi una mano delicatamente sul viso, che lui mordicchiò leggermente per farmela levare.
Così iniziò a parlare ininterrotto
"Macché esagero, non le vanno bene le gambe, le braccia, la pancia, il viso, le forme... Tutto"
Elencò lui, accompagnando il tutto contanti sulle mani
"Ma come Giulietta"
Mi chiese subito Maria
"Ma infatti sono assurde, gliel'ho sempre detto. Poi lei"
Asserì il ballerino
"Cosa Samu?"
Disse la bionda.
Non avendo capito veramente ciò che volesse dire con 'poi lei'
"È che è stupenda, è assurdo che pensi certe cose di se stessa poi soprattutto quando è così"
Disse mentre mi indicava da capo a piedi facendomi arrossire lievemente sul colpo.
Passarono diversi secondi di silenzio, se non fosse per la voce della conduttrice che ridacchiava leggermente
"Continuate a raccontarmi, dai... Eravamo rimasti a lui con l'aria da spaccone e tu insicura..."
Disse proprio lei poco dopo rivolgendosi a me
"Si, un giorno in classe sono crollata per le insicurezze che avevo. Non smettevo di piangere. E tra tutti, l'unica persona che è venuta da me è stato proprio lui"
Le svelai finalmente come ci eravamo conosciuti.
Si stava creando un clima molto più tranquillo di prima.
Mi sentivo più libera di parlare.
Senza un apparente motivo
"E se un esemplare di Samuele Segreto che mangia e ha fame dalla mattina alla sera ti offre il suo panino al salame per merenda, ti rendi conto che forse tanto spaccone non era"
Dissi io, iniziando a guardarlo divertita.
Lui, invece, mi guardò addolcito.
Vedevo che anche a lui il rossore facile sulle guance non era andato via col tempo.
E ne ero felice
"Dopo questo ci siamo conosciuti meglio..."
Continuai io, ma venni interrotta da lui
"Non hai idea di quanto ci abbia messo per farla sciogliere, Maria. Che poi me ne sia pentito è un'altra cosa..."
Disse sarcastico facendo sì che io gli dessi un piccolo colpo sul petto, facendolo ridacchiare per il mio gesto
"E poi?"
Chiese la bionda con aria curiosa
"E poi i ruoli si sono invertiti. Lui con me è un pezzo di pane e io lo faccio esaurire"
Riassunsi gli anni della nostra amicizia in una frase
"Quindi vi siete conosciuti così e..."
Disse sempre lei, cercando di farmi andare avanti con il discorso.
Io guardai Samu che nel mentre giocherellava con la sua collana al collo
"Non scherzo quando dico che passavamo un giorno a casa di uno e quello dopo a casa dell'altro"
Le dissi io con aria sognante.
Felice.
Perché lo ero davvero.
Anche soltanto al pensarlo
"Che poi abbiamo scoperto anche che le nostre mamme erano amiche all'università, quindi ti posso dire che i pranzi della domenica erano insieme. La mia famiglia con la sua"
Aggiunse lui un particolare che ogni volta, proprio come successe anche in quel caso, ci faceva sorridere.
Ci ricordava quanto fossimo stati destinati ad incontrarci.
Quanto il destino ci aveva sempre voluti vicini.
Perché quella era una cosa fin troppo accurata per essere una pura casualità
"I nostri genitori consideravano l'altro praticamente come un figlio"
Dissi io, guardandolo sorridendo.
Sapere che la mia famiglia che per me è tutto adorasse Samu era davvero tanto per me.
Pensandoci meglio.
Il sorriso da quando parlavo non mi aveva mai lasciato.
E ne sapevo il perché
"Eravate tanto legati"
Dedusse la conduttrice
"Tanto tanto"
Disse Samu, mai staccando gli occhi da me
"Le cazzate che abbiamo fatto noi nessuno penso"
Lo guardai io colpevole, iniziando e facendolo ridere.
Segno che con un solo sguardo gli avevo ricordato tutte cavolate fatte insieme
"E quindi con questo rapporto così bello da come lo descrivete cosa è successo che vi ha divisi?"
Ed eccoci qui.
Era arrivato il momento che tanto temevo
"Sempre se ve la sentite, eh. Ho intuito da quello che hai detto tu a Lorella, Giulia, che non è qualcosa di cui parli tranquillamente. Quindi se ve la sentite di raccontare, bene. Sennò davvero state tranquilli"
Disse Maria premurosa subito dopo aver visto la reazione leggermente scossa da parte di entrambi.
Io lo guardai come per vedere cosa ne pensasse.
Lui non ci mise un secondo per dire
"Lo sai, è una cosa tua. Non spetta a me dirlo. Fallo solo se te la senti"
Si prendeva sempre cura di me.
Quella cosa fu ciò che mi diede la spinta per sputare finalmente il rospod
"Penso che ormai sia inutile cercare di scappare dal passato. A Lorella non ho neanche accennato l'argomento non perché non mi 'fidi', tra virgolette, di lei. Ma proprio perché non ero nelle condizioni di farlo. Però se ho Samu accanto per me va bene"
Lui mi guardò sempre più addolcito ad ogni parola che dicevo.
Mi strinse la mano tenendola saldamente tra le sue.
Iniziando subito dopo ad accarezzarla.
Prima di lasciarci un delicato bacio sopra.
Sorridendo.
Dandomi il conforto e l'incentivo giusto per parlare
"Sentiti onorata, Mari, perché è da almeno 8 mesi che non ne parlo con nessuno"
Cercai io di smorzare a me stessa la tensione.
Dentro di me, speravo che Maria non lo avrebbe messo nel daytime.
Ma tanto sapevo che non l'avrebbe fatto.
Mi voleva bene.
E anche se io non le avessi detto nulla, ero sicura che non lo avrebbe fatto
"Allora, prima ti ho detto che già dalle medie ero insicura, no?"
Iniziai io
"Si"
Mi diede conferma lei della sua più totale attenzione su di me
"Ecco, tutto è peggiorato al liceo. Nonostante avessi lui nella mia stessa classe e il fatto che mi stesse sempre vicino, in ogni situazione. Il mio corpo era cambiato e io non mi accettavo per niente. La mia autostima era al livello della suola delle mie scarpe"
Le feci un breve quadro della situazione.
Sentendomi particolarmente debole in quel momento
"Un giorno conobbi questo ragazzo della nostra scuola. Non voglio dire che ne ero innamorata. Ne ero enfatuata, mettiamola così"
Maria non mi interrompeva.
Mi ascoltava e basta.
Ed io gliene ero grata.
Le mani di Samu erano ancora sulla mia.
E la accarezzavano come se non ci fosse nulla di più prezioso al mondo
"Lui mi dava quelle attenzioni e mi faceva quei complimenti che a volte in parte riuscivano a colmare un pò le mie insicurezze. Oltre a Samu, chiaramente. Col tempo, però, queste attenzioni diminuivano sempre di più, facendo aumentare per quanto possibile quei brutti pensieri che avevo su di me. Iniziava... A trattarmi male..."
La voce iniziava a tremarmi un pò.
Iniziavo a storcere la bocca.
Mio segno distintivo.
Samu se ne accorse nell'immediato infatti.
Sentì la sua presa più forte sulla mano.
E adesso le carezze erano passate anche alle mie gambe.
Come per tranquillizzarmi.
Sapendo quello che stavo per dire
"In che senso?"
Chiese infatti la conduttrice
"Mi diceva cose non belle"
Mi limitai io.
Iniziando a guardare verso il basso
"Ti insultava, Giu, pesantemente, alla minima cosa che non gli andava bene"
Fu molto più chiaro Samu.
Non feci nulla.
Lasciai solo passare qualche secondo prima di riprendere la parola.
Un pò tremante
"E poi... Un giorno tornai a casa con un livido sul polso"
Sentii una lacrima sulla mia guancia
"Il giorno dopo con uno sulla coscia"
Lui prontamente la raccolse con il pollice
"E quello dopo ancora al collo..."
Dissi infine io.
Ritenendo di aver reso l'idea alla conduttrice.
Che non aveva più detto una parola
"Lui me l'ha detto fin da subito"
Alzai per la prima volta lo sguardo.
Portandolo su di lui.
Il mio angelo custode
"E la cosa bella è che io lo giustificavo"
Continuai io.
Dicendo davvero tutte le cose che mi venivano in mente.
Ma stranamente riuscendo a manette il controllo.
Il solo contatto visivo con lui mi stava facendo affrontare la situazione.
Raccontare quello che era successo senza scoppiare a piangere non mi era mai riuscito prima.
Adesso, con Samu accanto, si
"Io mi davo le colpe"
Continuavo a dire i miei pensieri
"Tu Samu che dici?"
Fu la conduttrice a prendere parola.
Interrompendo il flusso che scorreva incessante nella mia mente.
Immagini che mi si proiettavano.
E che senza tanto sforzo ancora riuscivo a vedere chiare come se stessero avvenendo davanti ai miei occhi
"Maria, non scherzo quando dico che io mi sentivo male al vederla così. Male davvero. L'ho detto anche a lei. Sembrava uno zombie in vita. Non c'era proprio più. L'aveva distrutta mentalmente e quindi ho pensato di metterci un punto io. Non potevo più sopportare di vederla così"
Disse lui, capendo un attimo che avevo bisogno di fermarmi dal racconto.
Ma presi subito dopo la parola.
Ormai ero decisa nel raccontare tutto
"Io gli ho ribadito più e più volte che volevo affrontare la cosa da sola, perché era un mio problema e lui non doveva farsi carico dei miei problemi perché sarebbero diventati anche suoi, ma non ci fu niente da fare. Fecero una rissa e entrambi finirono all'ospedale"
Riassunsi in due gradi quello che forse era stata la cosa più difficile da affrontare nella mia vita
"E poi non so neanche come, tutto è andato a peggiorare. Ce ne siamo dette di tutte e di più e ci siamo allontanati drasticamente, senza mai chiarirci davvero"
Dissi dispiaciuta più che mai ripensandoci.
Perché eravamo stati davvero due decerebrati ad aver lasciato che questa situazione ci dividesse.
Guardai, però, Samu subito dopo.
Sorridendogli un pò.
Perché a me non importava se era passato un giorno dal nostro chiarimento.
Io sapevo che stavolta niente ci avrebbe più diviso.
Non dissi più nient'altro.
Neanche lui.
Ci pensò, però, la conduttrice a prendere la parola
"Allora, intanto mi dispiace da morire per tutte le cose che mi hai detto, Giulietta. Nessuno merita tutte le cose che hai subito, tantomeno tu. Come dice Samu non devi darti la colpa di alcuna cosa, visto che ti ho sentito parlare di 'colpa'"
Mi misi una mano sulla bocca sbalordita al sentire la voce tremolante di Maria
"Almeno, però, sono contenta che finalmente vi siate ritrovati, perché avete tanto, qualcosa di grande, che vi lega, e che se non aveste recuperato vi sareste pentiti per sempre"
Continuò lei poco dopo.
Non ebbi il coraggio di dire nulla.
Non sapevo come comportarmi.
E nella stessa situazione era il ragazzo di fronte a me
"Quando vi siete chiariti?"
Ci chiese lei dopo essersi ripresa un pò
"Ieri sera, Maria"
Le risposi io ridendo
"Vi posso dire che da un occhio esterno sembra che non sia mai successo nulla tra di voi?"
Disse lei
"Ne siamo felici"
Disse stavolta Samu
"Anche io, davvero"
Mi accodai io.
Volendo davvero farle sapere che lo pensavo anche io
"Mi ha colpito tanto una cosa che ha detto Samu, non ricordo bene quando. Nel filmato che mi hanno fatto vedere dicevi che voi due sarete sempre quelli che ci terranno di più. E mi ha tanto colpito questa cosa. È raro per me vedere un'amicizia come la vostra, e questo lo dico soltanto dopo aver ascoltato le vostre parole, figuriamoci se l'avessi visto con i miei occhi"
Disse lei.
Oserei dire quasi commossa
"Grazie, Maria"
Le dissi io nel pieno della gratitudine
"Mi ha fatto tanto piacere chiacchierare con voi e sono contenta che abbiate raccontato una cosa così importante a me. Davvero, lo dico. Vi ringrazio"
Che cuoricino Queen Mari
"Grazie a te, Mari"
Disse Samu.
Per entrambi
"Dai, andate a dormire adesso che è tardi"
Cambiò lei argomento.
Con l'intenzione di congedarsi
"Macché adesso c'è il concerto di Cricca e Wax, non possiamo mancare"
Le dissi io, pensando al puro spettacolo a cui avremmo assistito tra pochi minuti
"Va bene, dai, scemi. Buona serata"
Ci disse lei.
Noi ricambiammo.
Lui mi toccò il naso con un dito.
Sorridendomi.
Come avevo fatto io prima.
Sorrisi di rimando.
Maria aveva ragione.
Se non ci fossimo chiariti ce ne saremmo pentiti a vita.
Perché io e lui avevamo qualcosa di grande che ci legava.
Arrivò presto il momento del famoso concerto che tutti in casetta aspettavano.
Quando ci chiamarono, però, erano già tutti fuori ed avevano preso posto
"Dai, venite, sedetevi qui"
Ci aveva detto Asia.
Inutile dire che tutti si guardavano tra di loro con le sopracciglia aggrottate.
O per lo meno chi non sapeva nulla del nostro chiarimento.
Ma quelle reazioni non furono nulla in confronto a quando mi misi seduta sulle gambe del ballerino visto che non c'era più posto per sedersi.
E quando poi mi mise le braccia intorno alla vita, non tardarono alcune domande curiose.
Come proprio da parte di uno dei protagonisti del concerto
"Ma scusate, mi sono perso qualcosa? Quando?"
Chiese il rosso, facendo ridere anche gli altri.
Noi inclusi
"Canta che ti viene meglio che impicciarti, frate"
Gli disse Samu causando nuovamente una risata generale.
Era strano da dire.
E anche da spiegare.
Ma sapere di avere Samu accanto a me, mi portava ad essere più aperta.
Quella sera mi sentivo più libera.
E ne fu la prova il fatto che mi lasciai andare a qualche battuta di qua e di là.
Il concerto ci fece tutti sbellicare dalle risate.
Prima cantarono su Ramon e poi su Mattia e i suoi cordon bleu.
Quella sera sentivo che fosse proprio cambiato qualcosa dentro di me.
E Samu ne era la vera e propria ragioneSpazio autrice
Ciao a tutti. Come state?
Oggi capitolo lungo.
Dai, datemi pareri.
Così magari capisco bene anche come indirizzare la storia in modo che oltre che a me piaccia anche a voi completamente.
Se vi va, lasciate un commento e una stellina💓Xoxo
G💕
STAI LEGGENDO
just the way you are - Samu Segreto
Fanfic"Come curi una ferita profonda se l'unica persona che potrebbe curarla è la stessa che l'ha causata?" Samu e Giulia. Due anime complementari. Si ritrovano per caso ad amici dopo aver fantasticato per anni di andarci insieme. Il loro rapporto è più i...