Che vogliamo fare qui?

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"Giu, hai lezione tra 20 minuti, devi muovere il culo o te lo faranno loro. Decidi"
"Nicco, ti prego"
"Poi non dire che non ti ho avvertito, eh"
Era da qualche giorno che facevo fatica ad alzarmi.
Come se per farlo dovessi sollevare centinaia e centinaia di pietre.
Ogni giorno stavo sempre peggio.
Psicologicamente.
Mi ero allontanata un pò da tutti.
Non riuscivo ad avere un dialogo con nessuno.
Sapevo soltanto che a lezione mi ci dovevano portare con la gru.
Avevo perso completamente la voglia di fare qualsiasi cosa.
Se non ero a lezione ero nella mia stanza da sola a cantare o a stare sotto le coperte con le cuffiette.
Stavo davvero raggiungendo il fondo.
E il motivo era sempre lo stesso.
Era qualcosa di più grande di me.
Da una parte gli altri li capivo.
Non sarei venuta a parlarmi neanche io per quanto ero acida.
Solo Ndg mi era stato vicino quando poteva.
Avevo completamente perso il sorriso.
Era passato più di un mese dall'inizio del programma.
E io stavo così.
Iniziavo a non pensare di meritarmi questa opportunità perché ero consapevole di non starla sfruttando al meglio.
Mi stavo solo facendo del male.
Mi alzai di forza per fare l'ennesima lezione.
La tentazione di presentarmi in pigiama era tanta, ma decisi di mettermi una tuta calda e comoda.
Mi aspettava un'ora di tecnica vocale con Raffaella.
Che poi era il mio tipo di lezione preferita.
Era solo proprio che non riuscivo a trovare uno spiraglio di luce in fondo a questo tunnel buio.
Entrai negli studi e mi diressi verso la sala 1, dove vado sempre per questo tipo di lezione.
Pensavo di trovare la donna sorridente come sempre.
Ma al suo posto ci trovai la mia insegnante.
Con un'espressione fin troppo seria per fare lezione e per il suo solito
"Buongiorno"
Dissi, con un pò di preoccupazione
"Buongiorno, Giulia"
Mi disse lei seria.
Sapevo cosa stesse per dirmi.
E sapevo di essermelo meritato tutto.
Infatti
"Che vogliamo fare qui?"
Continuò lei, con tono saldo.
Fu inevitabile guardare in basso.
In silenzio.
Senza fiatare
"È due settimane che sei strana, non vedo più quella luce che sprizzavi da tutti i pori di quando sei entrata. Cosa sta succedendo?"
Mi domandò.
Io rimasi sempre zitta.
Aveva ragione
"Adesso la cosa che mi verrebbe da pensare è che non ti interessa di stare qui e che quindi dovrei eliminarti"
Continuò lei.
E d'altronde come potevo dargli torto?
Era plausibile che iniziasse a pensare certe cose dopo queste settimane
"Capisci che se non mi permetti di capire quello che pensi io non posso esserti d'aiuto?"
Disse dopo che vide che non avevo intenzione di parlare
"Voglio capire cosa ti stia succedendo"
Disse lei sempre per incitarmi, ma non riuscendoci
"Hai parlato di un 'periodaccio' che stai passando in puntata ed io vorrei capire perché"
Sembrava un dialogo con se stessa.
Il mio labbro iniziava a tremare ed io non avevo ancora aperto bocca
"Mancanza di casa?"
Provò lei
"Anche"
Fu l'unica cosa che riuscii a dire.
Dopo diversi secondi
"Giuli, però, mi devi permettere di aiutarti. Non puoi rispondermi a monosillabi. Così sarà impossibile capirci"
Stavolta disse lei abbassando un pò i toni.
Avendo capito che forse non era il modo giusto di prendermi quello che aveva usato prima.
Presi un bel respiro e spiccicai qualche parola
"È un mix di cose che mi frullano nella testa da troppo tempo e che qui dentro sono aumentate ogni giorno di più"
Le confessai, senza andare però troppo nel personale
"Non ce la faccio più. Mi stanno distruggendo. Non trovo il modo di uscirne. Non riesco a fare altro che pensarci e il resto anche se non vorrei passa in secondo piano"
Continuai io stavolta sfogandomi completamente e lasciando uscire ogni lacrima che avevo.
Lei mi guardò dispiaciuta e aspettò che mi riprendessi un attimo
"Te la senti di parlarmene?"
Mi chiese lei cauta.
Era arrivato il momento.
Lo stavo per fare.
Adesso tutti avrebbero scoperto di me e di Samu dai daytime del pomeriggio.
Raccontarle tutto però era essenziale.
Non potevo rischiare di essere eliminata per questo.
Non volevo.
E non l'avrei accettato.
Annuii per poi prendere parola
"Diciamo che quando sono entrata qui dentro Maria ha subito fatto notare che conoscessi una persona"
Rimasi sul vago
"Samu, no?"
Arrivò subito lei al centro della questione, al che io annuii
"Lui ha detto che eravamo compagni di classe. In realtà, però, eravamo molto più di questo"
Le confessai, con ancora qualche lacrima sulle guance
"Stavate insieme?"
Azzardò Lorella, anche se si vedeva quanto avesse timore nel chiedermi una cosa del genere
"No, eravamo amici, da molti anni"
Le dissi io
"Eravate legati?"
Mi domandò
"Tantissimo. Era il mio migliore amico. Conoscevamo tutto l'uno dell'altro e ci raccontavamo cose che non dicevamo a nessun altro"
Dissi, con un pò di malinconia nella voce
"Lui era un pò la luce nelle mie giornate. Soprattutto nell'ultimo periodo, poi. Lui era l'unica cosa che riusciva a portare colore nella mia vita"
Continuai dopo aver preso un grande respiro per permettere anche a me, oltre che alla mia insegnate, di metabolizzare per bene le mie parole
"E poi cosa è successo? Ho visto ieri nel daytime qualche spezzone in cui discutevate, ma non ne ho capito il perché"
Ecco.
Dovevo aspettarmi anche quello.
Ma forse il punto era che non volevo aspettarmelo.
Quindi già erano state mandate in onda le nostre litigate.
L'unica cosa a cui riuscii a pensare era Leti.
Sapevo che guardava ogni giorno i daytime insieme ai miei genitori.
Loro sapevano tutto della situazione con Samuele.
O per meglio dire, quasi tutto.
L'episodio di quest'estate non lo sapevano ed era meglio così.
Leti, però, non lo sapeva bene.
Non c'è stato un momento in cui le ho detto che Samu, o come lo chiamava lei, "Zio Lele", non le avrebbe più preparato i teneroni al pranzo della domenica o che non si sarebbe più messo a guardare i cartoni con lei.
L'ha visto e basta.
E non so se è stato meglio così oppure no.
Non volevo che ci vedesse litigare.
Ma ormai il filmato era andato in onda ed io non potevo farci nulla.
Tornai a me.
Era arrivato il momento di dirle tutto.
Senza però mai andare nello specifico.
Erano pur sempre questioni personali e private di cui non parlavo quasi con nessuno.
Figuriamoci davanti alle telecamere che sicuramente stavano registrando tutto per la prossima puntata
"È successa... Una cosa che poi ha causato questa situazione che ci ha messi l'uno contro l'altro inevitabilmente. Entrambi abbiamo fatto i nostri errori. Ci siamo allontanati e a me è caduto il mondo addosso"
Dissi, interrompendomi a volte dalle lacrime.
Tirai su col naso e poi ripresi la parola davanti ad una Lorella che mi guardava dispiaciuta
"Sono passati mesi in cui non ci rivolvevamo la parola ed io ogni volta stavo peggio. E poi quest'estate è successa un'altra cosa che ha scombussolato ancora di più questa situazione"
Si vedeva che la bionda fosse davvero interessata a capire cosa avessi
"E adesso io non so come comportarmi. Adesso lo vedo tutti i giorni. E se all'inizio riuscivo a fare finta di niente ora sta diventando davvero impossibile. Io non reggo proprio più questa situazione. Abbiamo anche provato a chiarirci qualche volta in casetta, ma ogni volta è servita soltanto a mettere un altro muro tra di noi. Quello che vorrei fare io è rompere quel muro con tutte le mie forze, ma non ce la faccio. Non riesco a pensare ad altro e davvero penso che tra poco avrò un esaurimento perché non ce la faccio più"
Le confessai nel pieno delle mie lacrime
"Che vuol dire che ogni volta che avete provato a chiarirvi è servita soltanto a mettere un altro muro?"
Chiese lei subito dopo con tono completamente diverso da quando ero entrata in stanza
"Che per una cosa o per un'altra finiamo sempre per urlarci contro. E..."
Le dissi interrompendomi da sola
"Cosa?"
Mi chiese per andare avanti
"Mi distrugge sapere che l'unica volta in cui davvero c'era una grande possibilità che finalmente saremmo riusciti a chiarirci, ho mandato tutto a fanculo, scusa per la parola"
Dissi io nel pieno della sincerità
"Tranquilla, voglio sapere cosa ti frulla nella testa, dimmi tutto senza filtri"
Mi sorrise lei come per tranquillizzarmi.
Mi passai una mano sulle guance per levare qualche lacrima in eccesso e dare spazio ad altre
"Poi mi sento ancora più uno schifo perché so che le lezioni non stanno andando bene ed è anche per questo. Non è una cosa che riesco a controllare. È davvero più grande di me e io non so come gestirla"
Le dissi, poi, tornando all'argomento
"Ok. Adesso almeno capisco perché stai così. Ti ho voluto parlare proprio per questo. Avevo inteso che c'era qualcosa di vicino a te che ti tormentava"
Prese lei la parola, facendomi annuire, poi riprese il discorso
"In questo mese ho imparato a conoscerti un pò e sono contenta che tu sia riuscita a confidarti con me. So che non è semplice per te esternare tutto e poi da quello che vedo è una cosa che ti ha segnato e che ti continua a segnare ancora adesso"
Mi disse sorridendomi compassionevole mentre io provavo a frenare un pò le mie lacrime per quanto ne fosse possibile
"Però non posso vederti un giorno di più così. È proprio brutto vederti in questo modo. Sei entrata così solare e adesso stai perennemente giù"
Mi disse ed aveva completamente ragione.
Ero incazzata con me stessa per questa cosa
"Lo so"
Le dissi con la più totale consapevolezza
"Questa cosa la devi affrontare, lo sai, si?"
Annuii, non sapendo proprio come avrei dovuto fare
"Però perché oltre a pensare ai problemi, non pensi anche alle cose belle? Devi darti una spinta in qualche modo. Non possiamo andare avanti così. Anche se non è da tanto che succede, menomale, Giulia, che sei riuscita a dirmelo, così cerchiamo di lavorarci il prima possibile prima di ingigantire tutto e di farlo diventare davvero un serio problema"
Riferendosi al fatto che evidentemente se non avesse saputo nulla, non avrebbe esitato tanto tempo di più per sostituirmi
"Perché non pensi alla tua famiglia che so bene che ti sostiene ogni giorno. Alla tua sorellina, no?"
Disse lei, iniziando a farmi sorridere
"Al successo che sta avendo 'Dopotutto', ma proprio tu in generale fuori da qui"
Sorrisi ancora di più per quanto mi fu possibile
"Hai idea di quanta gente ci sia fuori che ti supporta? Hai visto i social? Parlano da soli"
La ringraziai mentalmente per quelle parole.
Perché davvero sentivo che mi stavano facendo bene
"Tu perché sei qui? Voglio sentirtelo dire"
Tornò lei un pò seria.
Ma stavolta col sorriso.
Voleva soltanto darmi la giusta carica.
E potevo dire con certezza che ci stava riuscendo
"Per far diventare la mia passione il mio lavoro. È il mio sogno"
Le dissi senza pensarci.
"Ecco. Allora dimostramelo. Aggrappati a questo. Poniti un obiettivo e raggiungilo. Tu ce la fai tranquillamente, qualsiasi cosa tu vuoi la puoi ottenere. Devi solo volerlo, soprattutto dopo che adesso che mi hai detto del tuo sogno ho visto di nuovo i tuoi occhi luccicare"
Le mie lacrime piano piano iniziavano a lasciare posto ad un grande senso di felicità.
Davvero mi stava facendo bene quella chiacchierata
"Ti devi riscattare. Devi riprenderti in mano la tua vita"
Ebbi un dejavu.
Quelle parole le avevo già sentite.
Me le disse proprio lui.
E fu forse quello che fece davvero risvegliare in me il desiderio di vedermi bene di nuovo.
Meritavo di trattarmi in quel modo?
Era arrivato davvero il momento di riprendermi la mia vita.
Tutto della mia vita.
E con tutto intendevo anche Samuele.
Il mio Samu

Spazio autrice
Ciao a tutti. Come state?
Dai che piano piano ce la stiamo facendo, forse
(Non farò spoiler ahahhahahah).
Se vi va, lasciate una stellina e un commento per dirmi cosa ne pensate e secondo voi cosa succederà adesso💓

Xoxo

G💕

just the way you are - Samu SegretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora