"Power resides where men believe it resides. It's a trick. A shadow on the wall. And a very small man can cast a very large shadow."
Confesso di aver, in passato, sottovalutato questa citazione: è in buona parte corretto che il potere risiede dove si pensa che sia.
Il senso del discorso, semplificato, è "sei forte quanto gli altri credono che tu lo sia".
Ma...
La variabile è "tu credi che il potere sia lì, ma il potere è in realtà in altri".
Esempi vari:
- se io credo che la benedizione del septon mi proteggerà dal fuoco di drago, il drago m'incenerirà comunque; se tutto il mondo crede che la benedizione proteggerà, il drago se ne fregherà e continuerà a incenerire, e non perché il suo parere conta di più (in effetti in tal contesto il drago è l'unico con un'opinione informata e verificabile); applicandola alle persone, basta che un singolo cavaliere del drago non ci creda o che tal cavaliere perda il controllo del drago;
- se tutti credono, per assurdo, che in Joffrey risieda il potere di tenere uniti i sette regni, ma il lavoro lo fa Tywin, se Joffrey si monta la testa e lo fa uccidere, i sette regni crollano.
Applicandolo al contesto, il mercenario potrebbe decidere di uccidere il re, ma questi è il re Robert appena incoronato e gli fracassa il cranio con una martellata. Qui non si tratta di "percepire il potere", si tratta di percepire la realtà dei fatti.
Applichiamo questo discorso ai giorni nostri, col covid: se tutto il mondo avesse detto che il potere di fermare il covid NON risiede in medici, ricercatori, infermieri e gente del genere (collegati, direttamente o meno, alla sanità) ma invece avesse creduto che il potere risiede in un chip di Elon Musk, il covid avrebbe continuato a falciare. Perché in questo contesto Musk NON ha nessun potere e il vero potere ce l'ha il covid. Il potere di fermarlo era nella sanità, ma questa (seguendo il discorso di Varys) ne è stata privata.
Ugualmente devo porre la domanda: io posso pensare che il potere risieda da qualche parte, ma si può rubare? Dopo quello che è successo alla morte di Robert, pare di sì.
Forse non posso diventare re dopo aver ucciso il re o sacerdote dopo aver ucciso il sacerdote. Ma suppongo che il mercante abbia con sé molti soldi, quindi posso ucciderlo, derubarlo e poi decidere se colpire il re o il sacerdote, il tutto pur credendo che il potere risieda nel denaro.
Oppure il mercenario può ucciderli tutti e tre e derubarli perché ritiene che il potere sia nei soldi e non ci sono testimoni (altrimenti il re avrebbe delle guardie).
Se il mercante non ha soldi e mi propone un pagamento in ritardo, qui entra in gioco un'altra variabile: la fiducia. Io posso essere sicuro al 100% che il potere risieda nel mercante, ma devo anche fidarmi di lui. Come faccio a sapere che mi darà i soldi? (il problema dei creditori insolventi è una piaga sociale). Come faccio a sapere che non mi darà la colpa?
La mancanza di fiducia può evolvere in risentimento. Questo si collega a molte casate nobiliari: il topino resta paralizzato di fronte al gatto, ma lo stress a cui porta la paura può portare a reazioni violente e prive di controllo. Conta solo il colpire a propria volta, non vincere. In tal contesto, il mercenario potrebbe essere stato vittima di chi detiene il potere e vede l'occasione di vendetta.
Uno può anche essere quello che ha il potere maggiore, ma può ritrovarsi brutte sorprese. Non a caso spiegano a Joffrey che il re non può fare tutto quello che vuole. Il popolo può crederti più forte, ma può insorgere nella speranza di arrecarti un minimo danno. Se vince anche solo una battaglia, l'illusione crolla, si svela il trucco del potere e si passa anche qui al vero potere.
Quanto a "Il potere è un trucco", anche qui si estende fino a un certo punto:
- se io sono convinto che le mie mura mi proteggeranno dalle tue catapulte, e viceversa, i fatti dimostreranno la realtà; tu puoi perfino convincermi che niente possa scalfirle, e allora le aggirerò, tipo coi draghi (aggiramento del potere senza infrangerlo);
- se quasi tutti credono che il sacerdote sia invulnerabile, ma io non sono d'accordo, lo posso uccidere avvelenandolo; posso perfino finire con ucciderlo perché, per dimostrare la sua invulnerabilità, lui organizza cerimonie (è il caso di fanatici religiosi che, non conoscendo il passaggio in cui Gesù si rifiuta di gettarsi nel vuoto, dicendo "Non tentare il tuo Dio", si fanno mordere da serpenti velenosi.)
Quindi esistono il potere astratto (l'ombra di cui si parla) e quello concreto e verificabile.
Inoltre essere considerato forte implica che chiunque voglia sfidarti si preparerà bene, e, come Varys sa meglio di me, venir sottovalutati è un grande vantaggio.Ironia della sorte, la vaga risposta di Tyrion ("dipende dal mercenario") racchiude tutte le variabili:
- dipende da come è preparato il mercenario rispetto ai tre seduti al bar; (effettive forze in gioco)
- dipende dalla persone in cui il potere risiede per il mercenario; (frase di Varys)
- dipende da quanta fiducia/rispetto ha il mercenario in loro; (relazionarsi col potere)
- dipende da come il mercenario interpreta il passaggio del potere (trasferimento della residenza del potere)
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RandomUna mia raccolta di recensioni e riflessioni: parlerò di: Il trono di spade, The Last of Us, My Little Pony, RWBY, Sailor Moon e tanto altro. Immagine di copertina presa da pixabay