Bene bene, il primo del Trono di Spade è finito.
Sotto con la recensione, unita a confronti!
Partiamo con lo stile. Dio, ho adorato i paragoni e le metafore, ognuna con una sua simbologia, come i rami dell'albero paragonati a dita scheletriche. Per i primi dieci capitoli me le appuntavo e scrivevo vicino il significato. Ci sono stati anche termini che mi sono appuntato e che mi hanno fatto dire "che scemo! Perché non ci ho pensato prima?"
Terry Brooks, di cui sto leggendo in contemporanea il Ciclo di Shannara, esce demolito dal confronto. Ha avuto qualche bel momento, ma l'ho trovato poco coinvolgente nei pezzi in cui la compagnia esplora un dungeon. E annoiare me in un contesto del genere equivale ad annoiare Re Robert alla fiera mondiale del VINOH.
Come trama, direi che non sia molto complessa alla fin fine, mi ha saputo tanto di telenovela, direi. Ci mancava solo un "Jon, Ned non è tuo padre! E' tuo zio!" ma la serie ha provveduto a colmare il vuoto.
Sui personaggi, mi pare che sia abbastanza semplice distinguere la maggior parte dei "buoni" dai "cattivi", benché non manchi qualche personaggio grigio, come el Mastino col suo elmo fregato ai Cavalieri dello Zodiaco.
Joffrey e Gregor sono oggettivamente dei malvagi puri, Ned è un palese legale buono (non me ne frega niente se obiettate. Ha la fissa dell'onore e delle leggi? Sì. E' buono? Sì. Ha delle remori quando il codice interiore e le leggi sono in conflitto? Sì. E allora lo è!) e Jon è un adorabile neutrale buono. Immagino che le ultime parole che gli ha detto lo zio Ben (da grandi poteri derivano grandi responsabilità) lo influenzeranno molto. E il modo in cui ha aiutato Sam? Dai, Jon è stato l'eroe che ogni vittima del bullismo avrebbe voluto avere, capace di risolvere tutto pacificamente (per pacificamente intendo "farti svegliare con le zanne di Spettro a un micron dalla tua gola"). Però ho notato, con mio stupore, che alla barriera il 90% dei soldati (teorica feccia) sono più ragionevoli della maggior parte delle persone con cui ho avuto a che fare...
Sono perplesso.
Pollice in su per Robert che dopo essere stato un ubriacone obeso riacquista la dignità in punto di morte in una commovente scena d'addio.
Apro parentesi su Neddy.
Verrebbe da pensare che lui fosse il protagonista del primo libro (lo so, il protagonista è la guerra per il trono, ma andiamo con ordine).
A guardare la serie o a leggere il libro lui è quasi sicuramente il personaggio principale, influenza tutti o quasi, nel bene o nel male.
Ma in realtà la sua morte non deve stupire: lui non è il protagonista apparente, è il mentore.
Prendiamo Brom di Eragon: le sue azioni quanto hanno influenzato i personaggi e gli eventi? Tantissimo. Lui è inquadrato come "mentore" semplicemente perché il pov è di Eragon, non suo. Se avessimo avuto più e più volte il suo punto di vista lo avremmo identificato come l'eroe della storia ed Eragon come il suo apprendista.
Lo stesso vale per Obi-Wan e figure simili.
In tutti i casi questi muoiono (anche se Obi si gioca il jolly del fantasma) ma i loro insegnamenti sopravvivono nei loro figli/allievi. Non sono eroi dimenticati (termine mio, eh!) che sono ricordati a parole ma non nei fatti, come troppo spesso accade, ma eroi che vivono nei loro eredi.
Sul suo scivolone finale... ammetto di aver preso tanto a capocciate il muro che mi hanno assunto per collaborare con una ditta di demolizioni, ma posso comprendere che un uomo distrutto, nella mente e nel corpo, abbia scelto la via più tranquilla, che evita conflitti. Il problema (o pregio, a seconda dei casi) delle persone buone è che non cercano la vendetta. Di solito.
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Recensioni libri, videogiochi e tanto altro
RandomUna mia raccolta di recensioni e riflessioni: parlerò di: Il trono di spade, The Last of Us, My Little Pony, RWBY, Sailor Moon e tanto altro. Immagine di copertina presa da pixabay