Dopo aver fatto alcune ricerche ho sviluppato una teoria: le sailor starlights, o al limite gli sceneggiatori che le hanno realizzate, soffrivano del disturbo narcisistico, o di un disturbo simile.
Ovviamente non posso pretendere accuratezza al 100%, ma andiamo con ordine. In primo luogo, questo disturbo non indica l'essere narcisisti, ma la consapevolezza di non valere quanto si vorrebbe.
Ciò porta a due atteggiamenti principali: aggressivo e/o passivo aggressivo.
Yaten/star healer infatti è molto irritabile. Taiki/star maker fa il polemico perfino coi bambini. Questo atteggiamento indica uno scarso autocontrollo e la tendenza a tirare giù gli altri. Chi è sicuro di sé (sociopatici e affini a parte) non ne ha bisogno. Assieme a questo atteggiamento c'è la totale mancanza di empatia e un profondo disprezzo per il prossimo, considerato inferiore. Le starlights coincidono al 100%, visto come trattano tutti dall'alto al basso (perfino Usagi in parecchie occasioni, nonostante, in privato, abbiano ammesso la sua superiorità). Hanno anche il lato manipolatore, visto che Yaten spera che la guerra tra Galaxia e la Terra causi un diversivo.
Non vi basta? Alcuni narcisisti amano gli animali e trattano molto bene i propri. Yaten si affeziona prima di tutti a Luna, che è un gatto!
L'atteggiamento aggressivo/passivo-aggressivo è quindi una maschera che il narcisista crea al fine di nascondere la consapevolezza della sua pochezza. Aggiungiamoci che sono state terrorizzate da Galaxia (argomento che però viene appena accennato) e i pezzi del puzzle vanno a posto.
Si procede. I due sopra prendono seriamente (nei limiti della mediocre sceneggiatura) la ricerca della principessa. Yaten in particolare ha qualche momento di avvilimento. Oltre a mostrare che non sono sicuri come sembra, questa potrebbe essere una sorta di sindrome d'abbandono, altro sintomo: il narcisista vuole al suo fianco quella persona che gli dà sicurezza, e la mancanza di tal persona induce un senso di avvilimento. A volte si parla perfino di dipendenza affettiva. Un narcisista può anche idealizzare qualcuno (sia un personaggio immaginario che una persona vera).
Si arriva poi al punto fondamentale: l'esaltazione di sé stessi. Chi ha visto l'opera sa benissimo che le starlights se la tirano come se ce l'avessero solo loro. I personaggi a momenti, almeno nei primi tempi, baciavano la terra dove passavano. Il narcisismo spinge il soggetto a realizzare un sé grandioso. Di certo uno sceneggiatore potrà proiettare tal sfogo nei personaggi che si ritrova tra le mani.
Prendiamo Seiya: più potente di quasi tutti (perfino di Hotaru), cantante di successo (quando in realtà gli idol sono sfruttati), considerato bellissimo (vabbè, se Mamoru riesce a rimorchiare con quel vestiario...), bravo in tutto (non male per essere un alieno che frequenta la Terra da sei mesi scarsi). Qualche volta fallisce, ma se ci mette impegno recupera in una notte il programma di una settimana (e non è un'iperbole). Mettendoci l'impegno che a una persona normale darebbe la mediocrità, lui raggiunge l'eccellenza, alla faccia di Ami e pure di Rei che per comporre la sua canzone e accordarla ci ha messo mesi (ma non l'ha detto, allo scopo di tirarsela). Non ultimo: per il 99% della storia, è un irresponsabile, capace di fregarsene del suo mondo per la tipa conosciuta il mese scorso. Benché possa far sciogliere il cuore alle ragazzine (oh my gosh, rinnega tutto, it's true lovve, XD), a un occhio adulto questo è l'atteggiamento di una persona instabile, emotiva e impulsiva. Non vediamo neanche delle immense o terribili responsabilità da cui dovrebbe voler fuggire, a parte la paura di Galaxia, ma non ci sono approfondimenti.
Aggiungo un detto sentito alle medie, precisamente viene da Prince of Persia 1: "non prendere al tuo servizio un uomo che ha tradito il suo signore, perché potrebbe tradire anche te" (e questo è valido anche nei rapporti di coppia. Non va inteso come assoluto, ma il senso è chiaro).
A tal proposito, le inners vanno in modalità crocerossina, limitandosi a fare pipponi/prediche e cercando una conciliazione, mostrando una pazienza notevole.
L'ipotetico disturbo spiega anche atteggiamenti contradditori: Seiya critica il fatto che Mamoru non scriva a Usagi (quando Seiya si è lasciato alle spalle un genocidio e se ne sta fregando della sua amatissima principessa) mentre Yaten critica l'irresponsabilità di Minako (facendole discorsi maturi, oserei dire, ma dimenticandosi di aver fatto di peggio, ma lei non glielo fa notare).
Il narcisista infatti tende a guardare le pagliuzze negli occhi altrui, ma non fa nessuno sforzo per rimuovere la trave dal suo.
Va detto che ci sono stati possibili disaccordi tra gli sceneggiatori (ho notato che le starlights sono piacevoli quando il principale si fa dare il cambio, come se non si fossero messi d'accordo su come presentarle).
Contestualizziamo l'opera: Sailor Moon è del Giappone, paese famoso per la sua rigida educazione e per l'immenso impegno che bisogna mettere in tutto (ricordiamoci che nell'episodio in cui appare Viluy, terza stagione, gli studenti sono così presi dallo studio da sembrare degli zombie).
Seiya incarna una vera fantasia di potere: bramato dalle ragazze (quando normalmente i corteggiamenti sono timidi e incerti), capace di raggiungere l'eccellenza con moderato impegno (anziché sfinirsi per ottenere qualcosa), indifferente alle responsabilità (anziché annullarsi per il dovere). Per questo andrà incontro a qualche rimprovero, ma nulla di rilevante. Un vero stravolgimento della realtà nipponica.
Il suo unico fallimento è il non sconfiggere Galaxia (ma fa comunque la figura migliore dopo Usagi) e non sedurre quest'ultima.
Una voce vuole che Usagi fosse apprezzata dagli sceneggiatori di stars, probabilmente era la waifu del principale. Se non fosse stato per i paletti della trama, Seiya e Usagi sarebbero finiti assieme e l'autore avrebbe coronato le sue fantasie impossibili, almeno mentalmente.
Dato che gli sceneggiatori a quei tempi erano ancora giovani e inesperti (almeno in base a quanto ho letto) è probabile che fossero estremamente insicuri e incerti, magari oberati dalla responsabilità di risollevare un famoso anime dopo una mediocre quarta stagione. Tal responsabilità, unità alla consapevolezza di essere comunque stati scelti, li ha spinti a realizzare delle fantasie di potere, si sono sforzati di rendere "grandi" dei personaggi con metodi banali (a livello ficcinaro, oserei dire), dimenticandosi però di renderli profondi e interessanti, perché per poterlo fare avrebbero prima dovuto ammettere e affrontare le loro paure (pratica che nel Giappone sarebbe sconsigliata, meglio la negazione!)
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AléatoireUna mia raccolta di recensioni e riflessioni: parlerò di: Il trono di spade, The Last of Us, My Little Pony, RWBY, Sailor Moon e tanto altro. Immagine di copertina presa da pixabay