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Unordinary

Arrivato a buon punto di Unordinary, posso indicare con precisione due dei temi portanti:

1) l'importanza dei libri. Nel contesto, Unordinary è un libro, la cui lettura ha spinto molti giovani a combattere contro la discriminazione e i mali della società. Il protagonista stesso del racconto, anche se mai mostrato bene, è probabilmente ispirato a Superman, e riesce perfettamente nel suo intento, facendo ciò che ogni super eroe dovrebbe fare veramente: non spingere a dire "il mio personaggio immaginario preferito è più figo del tuo, gnègnè", oppure "non ti piace? Buuuuh, sei un hater, buuuuh!" ma incoraggiare a combattere, nei vari modi a tua disposizione (già il tenere un atteggiamento onesto ed essere gentile con gli altri è eroismo. Non puoi essere l'eroe della società, ma puoi essere quello di una singola persona);

2) la discriminazione e le risposte. In Unordinary il livello di sicurezza delle scuole è dieci scalini al di sotto di quella di Hazard Hall, con gli studenti che si pestano a sangue nei corridoi e fanno avanti e indietro dall'infermeria (da quel che ho capito è pure legale, perché la gerarchia è dettata dalla lotta). Questi problemi sono visibili un po' ovunque. Capitano però dei "livelli alti" che, stanchi di queste violenze, divengano vigilanti e passino a una forma di autotutela. Questa è una risposta a una società che chiude gli occhi di fronte ai soprusi. Quante volte, anche nella realtà, vediamo vittime che, sapendo di essere sole, imbracciano le armi per potersi difendere? Ho letto di donne vittime di stalking che hanno investito i loro persecutori, studenti disperati che hanno sparato ai loro bulli, e così via. Il dilemma è chiaro: o me (vittima innocente) o loro (delinquente che vive per fare del male). In Unordinary nessuno uccide i criminali (si consegnano alla giustizia, ma anche così non è detto che siano condannati) ma il messaggio è estremamente realistico.