Thor, Tales of Asgard

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Cari utenti, dopo aver visto il film, vi voglio parlare di Thor - Tales of Asgard. Ovviamente ci saranno



SPOILER


In copertina ho messo il personaggio migliore dell'opera.

Per prima cosa, vi racconto un po' il film di animazione, che considero un prodotto, dal punto di vista della trama, parecchi scalini al di sopra dei film di Thor in live action.

Thor è un principe arrogante, che ha scelto di trasformare i suoi allenamenti in spettacoli pubblici. Di conseguenza i campioni non possono sconfiggerlo, e quando lo scopre (non prima di essere stato privatamente umiliato da Sif) ci resta malissimo. Deciderà quindi di partire per una prova di virilità, alla ricerca della spada di Surtur, in compagnia dei tre guerrieri (suoi comprimari) e Loki.

Passiamo al fratellino. Il rapporto tra i due è ben esplorato, Loki fa da voce della ragione, ma non è chiuso oppure disprezzato. Pare un ragazzo un po' introverso, che preferisce dedicarsi agli studi che alla lotta. Gentile e paziente verso il maggiore, lo vediamo flirtare con l'Incantatrice e in un'occasione arriva perfino a vantarsi dei suoi poteri (con tanto di posa scenica) per poi ritrattare e definirsi un dilettante quando Thor lo invita nell'impresa. Il viaggio di Thor è incoraggiato dal gentile e saggio Algrim, elfo oscuro al servizio. 

Dopo una serie di eventi la compagnia trova la spada, ma, mentre fuggono dal regno dei giganti di ghiaccio in cui era stata perduta (cosa che ho trovato ironica, dato che la spada si adatta al portatore, ma quando la trovano era lunga tipo dieci metri) e fuggono. Sono però scorti dalle sentinelle e si verifica uno scontro sul punto (Thor grida "vogliamo passare!" mentre rotea la spada infuocata, in un possibile omaggio al duello tra Gandalf e il Balrog) e nella lotta rompe il ponte, uccidendo due sentinelle. L'immagine del gigante che precipita urlando spaventato e allungando una mano in cerca d'aiuto è d'impatto e accompagnata da musica drammatica. Si sente il dolore di entrambe le parti.

La fuga prosegue (vi salto molti elementi, in cui appare Sif assieme ad altre valchirie, non proprio amichevoli) e il gruppo entra in contatto con Algrim e i soldati inviati a cercarli. L'oscuro, a quel punto, si fa consegnare la spada, uccide i guerrieri e per poco non ammazza Thor e gli altri (a cui comunque non dà la caccia e ordina loro di non farsi vedere, sennò moriranno).

Narra anche le sue motivazioni: gli oscuri e i giganti del ghiaccio erano in guerra (motivo non spiegato) e Odino rifiutò di aiutare i primi. Come motivazione è che non aveva abbastanza forze per aiutarli. Non deve neanche aver tentato tante trattative. Gli oscuri a quel punto richiamarono Surtur, che invase il regno del gelo. Odino però qui intervenne, perché il demone non si sarebbe mai fermato. Sconfittolo, si ritirò, e le creature del gelo, sapendo che gli oscuri erano pronti a tutti, li sterminarono. Solo Algrim si salvò e divenne consigliere di Odino.


E sapete che vi dico? Da molti punti di vista ha ragione!

Se Surtur era inarrestabile ma Odino lo ha fermato, allora Odino poteva sconfiggere i giganti di ghiaccio. Oppure, se era ostile a quelle creature, poteva far sì che Surtur ne uccidesse alcune e poi intervenire, o ancor meglio comunicare col loro re, accettare di uccidere Surtur e in cambio i giganti avrebbero risparmiato gli oscuri.
Qui no. Algrim non illustra così tante alternative, ma la sua logica è solida, quella di Odino traballante.

Ebbene sì: l'antagonista ha ragione. La sua colpa inizia quando uccide degli innocenti anziché vendicarsi sul solo Odino.

Tornando alla storia, i giganti, furiosi per la morte dei loro compagni, si ammassano davanti ad Asgard, chiedendo la riconsegna della spada. Nel frattempo Algrim affronta Odino munito della lama rovente, e ha la meglio.
L'arrivo di Thor, che impugna l'arma del padre, ribalta lo scontro. Algrim viene sconfitto e disarmato, con Thor che rifiuta di ucciderlo. E' Loki, al grido "MOSTROOOOO!" che brucia vivo l'elfo. Subito dopo il fratello minore ha un crollo psicologico. Thor però deve agire in fretta: prenda la spada, si fa largo tra i soldati (che hanno iniziato a combattere) e dona al re dei giganti la spada. Questi accetta, e, pur potendo sfruttarne il potere, decide di ritirarsi, riconoscendo la saggezza che Thor ha acquisito nel voler salvare più vite possibili. La personalità saggia del re si vede da molti punti di vista, unita a una certa gentilezza, come quando, mentre suo figlio è furente, il padre lo sposta piano, non con un colpo brusco.

La guerra è evitata, sebbene ci siano stati morti da entrambe le parti. Thor però è diventato un saggio principe e si riconcilia col padre.
Quanto a Loki, nei giorni successivi lo vediamo chiuso e riservato. Ragionando, pensa che anche lui avrebbe agito come Algrim. Questo è un evento che lo segna definitivamente, che lo porta a conoscere i suoi lati più oscuri.

Il film (se siete iscritti ad amazon lo trovate compreso, visto che danno una raccolta di film da guardare in tv come "regalo") vanta una buona trama, un villain coi controcazzi ed è interessante vedere i personaggi sotto una diversa luce. Loki in particolare non è il subdolo stratega, ma un ragazzo simpatico e sensibile, che verrà sconvolto dagli eventi.
E Algrim... dio, è un mito. E' letteralmente quel villain che ti fa esclamare "cavolo, ha ragione!"

Un'opera che nessun amante della Marvel e dei film mitologici può perdere!


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