Guerra dei mondi: Analisi libro

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La guerra dei mondi: commento a caldo e confronti

Finito di ascoltare l'audiolibro, mi sono chiesto: perché tentare di aggiustare qualcosa che non è rotto?

Il libro, risalente al 1898, seppur presenti degli errori imputabili all'epoca, risulta infinitamente più coerente del film con Tom Cruise, film che, a livello di trama, esce demolito anche rispetto alla controparte del 1953.

Andiamo con ordine: per prima cosa il libro provvede a spiegare le motivazioni dei marziani, ci viene detto che i pianeti deteriorano gradualmente, e il loro, molto più antico del nostro, è prossimo alla fine. Questa condizione drammatica ha "indurito i cuori" dei marziani, presentandoli quindi non solo come spietati invasori, ma anche come un popolo disperato che cerca di sopravvivere. Inoltre il narratore precisa che noi, avendo a nostra volta sterminato sia animali che nostri simili, non avremmo il diritto di giudicarli severamente, d'altronde stanno facendo ciò che noi abbiamo sempre fatto, e loro erano anche con le spalle al muro.

I marziani, dicevo, si sparano verso la Terra per mezzo di un enorme cannone, viaggiando all'interno di giganteschi proiettili: è la loro prima volta su un pianeta esterno e si lascia intuire che i secoli passati a prepararsi all'invasione fossero rivolti a costruire dei mezzi per raggiungere la Terra in fretta. Nel film con Cruise gli alieni hanno detto "bene, abbiamo raggiunto questo pianeta, ora seppelliremo le nostre macchine, le proteggeremo con campi di forza in modo che la pressione non le distrugga, calcoleremo i moti convettivi del mantello e tra due milioni di anni daremo il via a un'invasione!" Ragionamento idiota assai: bastava colonizzarlo o almeno non aspettare che gli umani potessero opporre una minima resistenza!

Gli alieni del libro sono diversi da quelli del film: in questo si lascia intendere che i loro tripodi siano una loro versione robotica (come Mazinga lo è per gli umani), nel libro ci sono spiegazioni pseudo-scientifiche (sono delle specie di piovre in cui si sono evoluti cervello e "mani", mentre tutto il resto si è semplificato per investire meglio gli sforzi), sono intralciati dalla gravità e ansimano per la diversa atmosfera, in un punto i loro mezzi vanno in crisi (quando una nave li carica) e agiscono in ritardo, come a indicare che, sebbene non provino le emozioni umane, non sono mostri infernali. Si capisce anche come si nutrono (una sorta di vampirismo), ci sono punti in cui evitano di devastare il territorio, le scene di guerra sono descritti dal punto di vista tattico e l'autore usa continui paragoni tra uomo e animali, come a dire "sì, i marziani sono terribili, ma noi non siamo migliori".

Tutti questi elementi danno profondità al libro e spingono il lettore a pensare, a farsi autocritica, non c'è una distinzione netta tra i buoni e i cattivi.

Nel libro ci sono anche le lodi a Dio negli ultimi capitoli, con lui che ha messo i batteri sulla Terra, ma questo è uno spunto, non lascia intendere che noi siamo qualcosa di speciale, commenti come "gli esseri umani non nascono e non muoiono invano" sono collegati alla selezione naturale per mezzo della quale abbiamo sviluppato la resistenza agli agenti patogeni. Per non parlare del fatto che nel corso del racconto c'erano stati accenni ai batteri e al fatto che su Marte non ci fossero. Questo spiega il grave errore dei marziani mandati in avanscoperta. Perché, se nel libro, erano poco più che un drappello mandato in esplorazione, nel film si sono trasferiti in massa per poi rendersi conto che in milioni di anni si erano dimenticati di controllare che l'ambiente fosse adatto a loro.

Nel film del 1953 c'è a sua volta l'invocazione a Dio, ma era contestualizzato, dato che una dei protagonisti era una casa e chiesa nipote di un pastore. Nel film con Tom Cruise Dio emerge da un buco di trama senza anticipi. Sarebbe come se verso la fine del film, in un contesto che era apparso "realistico" dal nulla fossero usciti fuori gli Avengers, così a caso.

Nel libro ci sono anche accenni sul futuro dell'umanità, che pare destinata a venir catturata, ingrassata e usata come fonte di cibo (sono del bestiame, in un mondo infame, che reprime il cacciatore...), suggerendo che il nuovo bestiame finirà per venerare i propri padroni in un rifiuto della libertà in favore della pancia piena.

Il libro provvede anche a spiegare che ne sarà del futuro: i marziani tentano di colonizzare Venere, e forse ci proveranno ancora con la Terra, ma la storia di questa è cambiata. Gli umani hanno compreso di non essere i padroni di tutto (concetto più volte sottolineato), la tragedia sfiorata favorisce una profonda fratellanza e dà impulsi alla ricerca. La minaccia dei marziani è costante, ma i terrestri lavoreranno insieme, uniti dal bisogno comune, per diventare più forti, coesi ed essere pronti. Quest'idea viene sviluppata in "la guerra dei mondi - goliath", grazioso film in stile anime in cui i terrestri hanno integrato la loro tecnologia con quella marziana, costruendo delle armi steampunk.

Per dare la stoccata finale al ridicolo film, lì il figlio del protagonista che dovrebbe incarnare il patriottismo americano risulta essere solo un deficiente, un patetico guerrafondaio che sopravvive all'equivalente di una bomba atomica per ragioni di trama. Penoso che, in un'invasione che ha devastato il 90% del mondo, una grandissima città sia stata lasciata in pace.

A livello di profondità, la mia gerarchia è:

libro

film del 1953

film anime (che però è il migliore dal punto di vista dall'azione)

film con Tom Cruise

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