PHOTOGRAPH, ED SHEERAN
"Aspetta, Haz, quello è. . . ?"
Harry alzò lo sguardo dal panino che stava preparando. Seguendo lo sguardo del suo amico Niall, si voltò verso la porta, il cui campanello suonava ancora allegramente sopra le voci che riempivano l'affollata tavola calda. Sulla porta c'era l'ultima persona che Harry si aspettava di vedere.
"Louis" respirò Harry. Il cuore gli cadde a terra, pensava di star per vomitare. Gli occhi blu di Louis scrutarono la stanza e quando finalmente trovarono quelli verdi di Harry, quest'ultimo capì che stava veramente per vomitare.
"Harry, respira" La voce di Niall sembrò riecheggiare intorno a lui. Sentì la mano dell'amico stringergli leggermente il braccio, ma il suo tocco sembrava lontano, appena un soffio sulla sua pelle.
Mentre il ragazzo più grande iniziava a farsi strada tra i tavoli verso il bancone, Harry scosse freneticamente la testa "Ni, non posso. Devo... no, non posso" Si voltò rapidamente e si gettò di peso contro la porta che conduceva alla cucina, spingendola e sbattendola dietro di sé. Il chiacchiericcio travolgente della tavola calda si disperse e Harry sprofondò sul pavimento, seppellendo il viso nelle ginocchia.
Erano passati quattro anni. Quattro lunghi anni. Perché si sentiva ancora così? Perché il dolore era ancora forte come il giorno in cui Louis se n'era andato?
Attraverso il martellamento nella sua testa, sentì la voce di Niall, ovattata attraverso la porta "Louis, devi andartene. Harry è molto arrabbiato"
"Ti prego, Niall. Ho bisogno di vederlo. Ho bisogno di parlargli"
"Sono passati quattro anni, Louis. Perché sei qui? Perché ora?"
Harry non si preoccupò della loro conversazione, soprattutto quando sentì il tono di Niall farsi più aggressivo. Era grato di avere un amico che lo difendeva e lo proteggeva quando ne aveva bisogno, ma non poteva sopportare di ascoltare i due ragazzi che discutevano in questo momento. Anche se si trattava di lui.
Soprattutto se si trattava di lui.
Harry rabbrividì, i ricordi degli ultimi quattro anni e oltre gli tornarono alla mente. Le emozioni contrastanti di pura felicità e di totale devastazione lo fecero sentire ancora più nauseato. I polpastrelli delle sue dita si conficcarono con forza nelle ginocchia, un confortante richiamo sensoriale che gli ricordava che si trovava nel presente in quel momento, non nel passato.
Dopo la partenza di Louis, Harry si era sentito così a pezzi. Così vuoto dentro. Louis gli aveva dato così tanta luce e poi, all'improvviso, Harry si era ritrovato immerso nel buio più completo.
Pensava di aver finalmente voltato pagina, ma il solo fatto di rivedere quegli occhi blu gli riportò tutto alla mente.
Sorprendentemente, non si sentiva arrabbiato. Harry aveva sempre pensato che se Louis fosse rientrato nella sua vita, gli avrebbe staccato la testa senza esitazione. Aveva ripercorso la discussione immaginaria nella sua testa più e più volte, tracciando mentalmente il milione di parole che avrebbe dovuto dire se ne avesse avuto l'occasione.
Ora, quell'occasione era finalmente arrivata e, invece di sentirsi arrabbiato, Harry si sentiva terrorizzato.
Era imbarazzato. Era bastato che Louis entrasse nella tavola calda per farlo crollare completamente. Non si sarebbe sorpreso se Louis se ne fosse già andato a quest'ora; dopo tutto, avrebbe avuto davvero un motivo per parlare con un relitto nervoso che riusciva a malapena a guardarlo? Dopo quattro anni, era inimmaginabilmente imbarazzante che Louis gli facesse ancora questo effetto.
Anche attraverso la porta, la voce di Niall si alzò improvvisamente al punto che Harry non riuscì più a ignorarla. I due ragazzi erano dall'altra parte e stavano discutendo animatamente, mentre Harry si nascondeva dietro una porta oscillante e il suo migliore amico.
Il pensiero che Louis lo considerasse un debole riportò Harry alla realtà. Poteva farcela. Doveva farlo.
Non era più lo stesso ragazzino timido che era stato quando Louis se n'era andato, anche se era bastato rivedere una volta il ragazzo dagli occhi azzurri per far riaffiorare in lui quel ragazzino. Era forte e da questo momento in poi si rifiutava di lasciare che Louis vedesse l'effetto che aveva su di lui.
Harry si alzò dal pavimento della cucina, usando il muro dietro di sé come sostegno. Si sentiva ancora un po' stordito, così prese un respiro profondo, lasciando che l'ossigeno gli riempisse completamente i polmoni prima di espirare.
Poi si sistemò i capelli, si tolse la camicia e tornò nella rumorosa sala da pranzo.
Non appena Harry varcò la porta della cucina, Louis si bloccò a metà frase. Il ragazzo era bello come Louis lo ricordava, se non di più. I capelli erano più lunghi, scostati dal viso con una bandana rossa. Louis non desiderava altro che passare di nuovo le dita tra quei riccioli sciolti.
Harry non riusciva a guardare Louis, non ancora. Tenne gli occhi bassi mentre faceva qualche passo verso gli altri due ragazzi. Louis aveva superato il bancone - probabilmente un'idea di Niall, per quanto il ragazzo l'avrebbe odiata, in modo da non disturbare i clienti più del necessario - ma era rimasto a pochi passi da dove Niall era ancora in piedi vicino alla cassa.
Harry si avvicinò immediatamente a Niall, sentendo il bisogno di stare vicino al suo amico, mantenendo una buona distanza tra lui e Louis.
Incapace di staccare gli occhi da Harry, Louis aprì la bocca per parlare. La discussione con Niall era già stata dimenticata da tempo, nonostante il pesante peso dello sguardo protettivo dell'irlandese che ancora gli incendiava il viso. Quando le parole si rifiutarono di uscire, ingoiò il groppo in gola e ci riprovò.
"Harry, io..."
"Aspetta" chiese Harry a bassa voce. Per la prima volta, alzò lo sguardo per fissare gli occhi di Louis.
Louis si zittì immediatamente, più che altro sorpreso dall'interruzione di Harry. Il sedicenne che aveva conosciuto anni prima era timido e riservato, sempre lento a parlare perché ordinava i suoi pensieri prima di esprimerli.
Questo Harry era decisamente diverso; ma per altri versi, Louis poteva già vedere che era lo stesso.
"Se vuoi parlare, possiamo parlare" continuò Harry. Niall aprì la bocca per protestare, ma Harry lo zittì facilmente con una rapida occhiata nella sua direzione "Ma non ora. Io e Niall chiudiamo tra due ore. Se sei disposto ad aspettare così tanto, allora aspetta"
Louis annuì immediatamente, mantenendo il contatto visivo con l'adorabile ragazzo in piedi di fronte a lui "Posso aspettare" disse sinceramente. Sperava che Harry potesse capire che questa volta era sincero.
Ricordo che la storia non è mia, ma di @amazaynly-in-deniall.
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Back For You ➳ l.s. | Italian Translation
FanfictionQuando finalmente louis torna a casa, harry non lo stava più aspettando. Negli ultimi quattro anni, le vite di entrambi sono completamente cambiate, ma forse i sentimenti sono ancora gli stessi. Oppure dove Harry è uno studente universitario ansioso...