XXIX - home

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HOME, ONE DIRECTION

La porta della sua camera si aprì cigolando. Per quanto improbabile, Louis sapeva che Harry era entrato nella stanza senza nemmeno guardare. Forse furono i brividi che gli percorsero istantaneamente le braccia. Forse per le farfalle che improvvisamente comparvero nel suo stomaco. Forse era il martellare delle sue orecchie mentre il suo cuore si spostava in fondo alla gola. Non riusciva a spiegarlo. Lo sentiva e basta.

Sdraiato sulla schiena, Louis fissò il soffitto con sguardo vacuo. Aveva passato l'intera giornata a evitare le domande indiscrete di sua madre e delle sue sorelle, così quando finalmente aveva avuto l'opportunità di ritirarsi nella sua camera per la notte, era stato più che sollevato. Ma, a differenza della sera precedente, non riuscì ad addormentarsi. Si è rigirato per ore prima di rinunciare al tentativo, accontentandosi di stare sdraiato e di cercare di pensare ai suoi problemi sempre più grandi.

E ora, nel bel mezzo della notte, qualcuno entrò dolcemente dalla porta della sua camera da letto, chiudendola lentamente per evitare che scricchiolasse di nuovo. Qualcuno silenzioso. Qualcuno attento. Qualcuno di gentile.

Qualcuno che conosceva meglio del dorso della sua mano.

"Lou?" La voce di Harry era piccola e silenziosa, ma era musica per le orecchie di Louis "Mi dispiace. Ti amo"

Senza nemmeno guardare, Louis poté sentire il tremito nella voce di Harry. Di sicuro, quando si alzò a sedere e trovò il ragazzo dai capelli ricci in piedi proprio davanti alla porta della sua camera, vide le mani di harry tremare davanti a lui.

Per uscire dall'incredulità che Harry si trovasse davvero nella sua camera d'infanzia, scese dal letto e attraversò immediatamente la stanza. Afferrò le mani tremanti del ragazzo più giovane tra le sue, ferme. Harry lo fissò come un cervo alla luce del sole, aspettando con ansia la reazione di Louis al suo arrivo inaspettato.

"Non scusarti. Sono io che sono dispiaciuto. Ho completamente esagerato. E comunque non avrei dovuto urlarti contro in quel modo" si scusò Louis.

"Non c'è problema. Avevi una buona ragione per essere arrabbiato. Avrei dovuto dirti cosa è successo quella sera appena hai varcato la porta" Harry strinse forte le dita di Louis.

Louis scosse rapidamente la testa "No, ho esagerato. Ero solo sorpreso, ed ero geloso. Ci eravamo lasciati, quindi avevi tutto il diritto di fare quello che volevi. Soprattutto dopo le cose terribili che ho detto quando ti ho dato quel biglietto aereo" Dopo una pausa, Louis ha aggiunto "Non volevo dire niente di tutto ciò, comunque. Pensavo di farlo per proteggerti, ma in realtà stavo solo lasciando che le mie paure mi controllassero"

Harry esitò, studiando attentamente i seriosi occhi blu di Louis "Non volevo davvero andare a letto con lui, per tua informazione. Pensavo solo che ti avrebbe tolto dalla mia testa per un po'" confessò Harry "Appena sono tornato in me, ho interrotto tutto e gli ho detto che non potevo andare fino in fondo. È stato un vero gentiluomo, davvero"

"Beh, sono contento che non sia stato scortese al riguardo" Louis strofinò il dorso delle mani di Harry con i pollici, più per calmare le proprie preoccupazioni che quelle del ragazzo. Immaginare il riccio - gentile e fiducioso - nelle mani di un uomo sconosciuto gli metteva in allarme tutti i nervi "Molte persone avrebbero colto al volo l'opportunità di approfittarsi di te. Soprattutto quando eri così vulnerabile"

"Lo so" Harry si morse il labbro, con aria un po' imbarazzata "Mi sono comportato da stupido"

Louis si affrettò a riformulare la sua affermazione "Ehi, no, non è quello che intendevo. Voglio solo che tu stia attento, tesoro, anche se non ci sono. Soprattutto se non ci sono. È solo che... mi preoccupo per te"

Back For You  ➳ l.s. | Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora