XXXVII - haunted

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HAUNTED, TAYLOR SWIFT

"Dio, Ni, non so proprio cosa fare" Con i gomiti appoggiati sul bancone, Louis si coprì il viso con le mani, gemendo di frustrazione "Mi sento così impotente. Non sono abituato a sentirmi così, come se non avessi il controllo"

Erano passati tre giorni. Louis aveva a malapena lasciato Harry da quando era rientrato, assistendo il ragazzo più giovane con occhio d'aquila. Harry si comportava con fastidio, ma l'unico momento in cui sembrava davvero rilassarsi era quando Louis lo lasciava accoccolare sulle sue ginocchia sul divano mentre guardavano a un film. Faceva la faccia dura, alzando gli occhi al cielo quando Louis si rifiutava di lasciarlo in pace. Lavorava diligentemente ai suoi compiti scolastici in ritardo, rimanendo sveglio fino a tardi per finire tutti i suoi compiti.

Harry voleva essere forte, e lo era. Ma ogni notte, al buio delle coperte, aveva pianto fino ad addormentarsi tra le braccia di Louis.

Con Louis lì, però, Harry sembrava stare molto meglio. Solo Niall aveva visto il suo stato di fragilità durante quel giorno di solitudine, prima che Louis accorresse con la sua perfetta sintonia con i bisogni di Harry. Nonostante le proteste del ragazzo più giovane, Niall aveva insistito per coprire tutti i suoi turni di lavoro; anche se i proprietari gli avrebbero sicuramente concesso tutte le ferie di cui aveva bisogno se avesse spiegato la situazione, Harry si era rifiutato di dire qualcosa. Niall si era accorto che era imbarazzato, anche se non ne aveva motivo, quindi si era accollato il lavoro extra senza lamentarsi. Era il minimo che potesse fare per il suo migliore amico.

C'era voluto un bel po' di convincimento da parte di Harry per far uscire Louis e Niall dalla porta "Andate al bar. Bevete qualcosa" li aveva esortati, spingendo letteralmente Louis con due mani sulla schiena del ragazzo più grande "Vi prometto che sarò qui quando tornerete. E se succede qualcosa, siete entrambi a una telefonata di distanza"

E con Louis che ancora protestava in modo irremovibile, Harry aveva sbattuto la porta d'ingresso e l'aveva chiusa a chiave, lasciandoli al freddo senza possibilità di scelta.

Solo che la loro serata, almeno fino a quel momento, era decisamente l'opposto di quello che Harry aveva probabilmente voluto. Invece di bere e ridere insieme, stavano bevendo e curando i loro cuori spezzati per quello che era successo.

"Lo so, amico. Lo so" mormorò Niall in accordo "L'ultima volta che mi sono sentito così impotente è stato quando Harry mi ha chiamato dopo la rottura con Nick. Ma quello non era niente in confronto a questo"

"Ho sempre saputo come aiutarlo, sai? Sono sempre stato così sicuro di me quando si trattava di farlo sentire meglio, di tenerlo calmo. Ora mi sembra che basti una mossa sbagliata per far crollare tutto il castello di carte" Louis bevve un sorso del suo drink nel tentativo di smaltire il crescente nodo alla gola.

"Stai andando bene, Lou. Sul serio, smettila di darti la zappa sui piedi. Lui sta molto meglio ad averti vicino, qualunque cosa tu faccia o dica. Starà bene"

Louis scosse la testa con amarezza "Non voglio che stia 'bene'. Voglio che sia felice, e ho paura di non poterlo più rendere felice. Non dopo..."

"Aspetta, Louis" lo interruppe improvvisamente Niall. I suoi occhi si fissarono su una persona, seguendola mentre si muoveva tra la folla "Quello è...?"

Louis si guardò alle spalle, scrutando la folla per capire cosa avesse fatto innervosire Niall. Poi scorse un volto fin troppo familiare e i suoi occhi si restrinsero. Il suo umore autoironico si trasformò immediatamente in una furia pulsante e incontrollabile.

Back For You  ➳ l.s. | Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora