XXXIV - i wanna write you a song (with just a hint of pain)

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I WANNA WRITE YOU A SONG, ONE DIRECTION

"Harry, parlami" lo supplicò Niall. Il breve viaggio verso casa era stato in completo silenzio. Aveva appena aiutato il ragazzo più giovane a sedersi sul divano e Harry si era subito rannicchiato su se stesso, con gli occhi vuoti fissi sul pavimento di fronte a lui. Una delle sue mani era rimasta incollata alla coscia, intenta a tenere insieme il tessuto strappato come meglio poteva "Parlami, così posso aiutarti"

Distrattamente, Harry si sfiorò con la punta delle dita i tagli sul viso. Il suo tono era troppo disinvolto, quasi distaccato, come se il mondo intorno a lui non esistesse davvero.

"Mi ha tenuto la testa contro il mattone mentre lo faceva" disse infine con dolcezza "È stato freddo. E ruvido. Come se qualcuno stesse cercando di staccare ogni strato di pelle dal mio viso con la carta vetrata"

Niall strinse e srotolò i pugni, cercando, ma senza riuscirci, di trattenere la rabbia dal suo tono "Chi?" chiese, con voce bassa e seria.

Harry alzò lo sguardo per incontrare quello dell'amico. Voleva piangere, ma non ci riusciva. Si sentiva il petto stretto, come se fosse costantemente sul punto di scoppiare in singhiozzi, ma non ci riusciva. Si sentiva come un giocattolo a molla che qualcuno aveva avvolto troppo stretto; che qualcuno aveva avvolto finché non si era rotto e non poteva più giocare.

"Chi pensi che sia?" chiese amaramente.

Niall sbatté i pugni contro il tavolo con tanta forza che la luce appesa sopra di lui fece un forte tremolio "Quel fottuto bastardo. Giuro su Dio che lo ammazzo"

"Ni..."

Il ragazzo irlandese attraversò l'appartamento come un uragano, frugando nelle tasche di diversi cappotti e imprecando ogni volta quando le sue mani uscivano vuote "Dove sono le mie cazzo di chiavi? Vado subito lì e spero che non sia in casa, perché se lo è..."

"Niall!" La voce di Harry si alzò per la prima volta al di sopra di un sussurro e Niall si bloccò. Non appena ebbe l'attenzione dell'altro ragazzo, il tono di Harry tornò a una timida e tremante supplica "Ti prego, non andare. Ti prego. Non voglio stare da solo"

Sospirando, sconfitto, Niall attraversò la stanza per restare seduto sul divano. Harry indietreggiò immediatamente, mantenendo una buona dose di distanza tra loro, e il cuore dell'irlandese andò di nuovo in frantumi.

"Scusa" si scusò all'istante il ragazzo più giovane "Non volevo farlo"

"Non fa niente" lo rassicurò Niall. Studiando l'espressione ansiosa sul volto dell'amico, pensò a cosa avrebbe fatto Louis in questa situazione "Cosa vuoi fare? Dimmi solo come posso aiutarti adesso"

Harry esitò "Credo di voler fare solo una doccia. E poi cercare di dormire"

Appoggiandosi al braccio del divano, cercò di alzarsi, traballando pericolosamente sui piedi.

Niall si affrettò ad aiutarlo, offrendo il suo braccio perché il ragazzo si appoggiasse. Harry lo accettò con gratitudine, stringendo forte la mano dell'amico mentre iniziava a muoversi instabilmente verso la sua camera da letto.

Maledicendosi silenziosamente, Niall affermò l'ovvio, anche se guidò il ragazzo dai capelli ricci verso la camera degli ospiti "Harry, non dovresti fare la doccia. Dobbiamo..."

"No. Faccio la doccia" La voce di Harry rimase ferma.

"La polizia avrà bisogno delle prove, Haz" lo esortò Niall.

Back For You  ➳ l.s. | Italian TranslationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora