58 ore alla Nomina
Poco dopo Amy e Ronny erano arrivate all'indirizzo concordato e mentre parlavano videro arrivare Hope con uno zaino di pelle marrone, sporco e consumato.
«Ronny, cosa ci fa lei qui?» domandò Hope aggrottando la fronte.
«Sorpresa!» esclamò Amy con un sorriso imbarazzato.
L'altra non rispose, ma l'occhiataccia a Ronny fu palese a entrambe.
«Ecco...» disse l'amica, seria. «Amy è venuta da me all'ospedale e mi ha praticamente confessato di essere una di noi. Lei ha l'Energia mistica.»
«Invisibilità» confermò la diretta interessata, stringendosi nelle spalle. Hope la guardava ancora scettica.
«Sembra che Amy sia stata aggredita dallo stesso tipo che ha aggredito te.»
«Davvero?» Hope si mostrò improvvisamente interessata.
«In più sua nonna è una sacerdotessa e può darci una mano, motivo per cui ti ho fatta venire qui» spiegò Ronny facendole l'occhiolino. «Scusami ma... che diavoleria è?» le chiese sgranando gli occhi posando lo sguardo sullo zaino.
«L'unico zaino che sono disposta a perdere nella lotta contro gli Omega» esordì con una smorfia. «Amy, scusa la franchezza, ma come hai fatto a sapere di noi?»
Lei si strinse nelle spalle. «Mia nonna mi ha parlato di Ronny e del suo rapimento. Ho fatto due più due.»
«Ma certo» asserì Hope, prima di voltarsi verso la sua amica. «Spero per te che quella ferita non si riapra.» Ronny la guardò accigliata
«Tranquilla, Hope» intervenne Amy. «La ferita è quasi rimarginata del tutto, altro motivo per cui mi ero insospettita.»
«Eri decisa a partire senza di me, vero?» protestò Ronny guardando la sua amica di sottecchi.
«Certo. Ero pronta per andare a recuperare Denise. Sono venuta solo perché hai detto che eri uscita e dovevi farmi vedere una cosa. In effetti sua nonna potrebbe aiutarci» ammise poi.
«Scelta decisamente meno impulsiva e più saggia.» Ronny scosse la chioma, fiera di se stessa.
Amy arricciò le labbra. «Avanti, entriamo. Mia nonna ci aspetta.» E si incamminò su per gli scalini che portavano al porticato dell'appartamento.
«Quindi ancora una volta siamo nella stessa classe, a quanto pare» commentò Hope.
«Già, chi l'avrebbe mai detto, eh?» le sorrise inserendo la chiave nella fessura.
Una volta entrate nell'umile casa Foster, Amy fece accomodare le ragazze in salotto. Ronny si fiondò sul divano vicino al cesto della biancheria, Hope si sedette al suo fianco. Una pila di libri si ergeva sulla seduta accanto a lei.
«Nonna, avresti almeno potuto piegare la biancheria pulita» protestò, raccogliendo la cesta senza far crollare la piramide di vestiti. «Ragazze, posso offrirvi un caffè?»
«Non ce ne sarà bisogno» bofonchiò la nonna, uscendo dalla cucina con un grande vassoio in alluminio che reggeva delle tazze di tè. «Ho già pensato io a tutto.»
«Non proprio a tutto» rispose la ragazza, con tono serio, prima di accomodarsi sulla poltrona.
«Ecco, prendete, ci sono anche i biscotti.» Poggiò il vassoio sul tavolino di fronte al divano. «Avanti, tesoro, lasciami la mia seduta» sollecitò la nipote che si alzò subito lasciandole il posto.
«È un onore averti qui Ronny... Somigli tanto a tua madre, lo sai?» le sorrise mentre Amy si accingeva ad afferrare tè e biscotti.
«La ringrazio, signora Peerless» arrossì lei abbassando lo sguardo. «Vorrei poterla ricordare...»
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Empowerment, Blank Slate Saga
FantasyIl mondo così come lo conosciamo, è frutto dello sviluppo della razza umana. L'universo della Saga, racconta di un mondo apparentemente identico, ma allo stesso tempo, dodici dimensioni alternative, frutto di una grande opera realizzata a protezione...