36 ore alla Nomina
Ronny e Hope erano chiuse in bagno nel bel mezzo di una discussione.
«Non riesci a renderti conto di alcune variabili oggettive che spiegano in maniera cristallina che le cose non tornano» obiettò Hope con fermezza.
«E quali sarebbero queste varianti? A volte mi sembri una bambina viziata! Come è possibile che ti intestardisci tanto? Rischiava di uccidere quella ragazza!»
«Smettila di alzare la voce, Ronny! Dovremmo essere di là a parlare con Alison e scoprire se nella sua storia ci sono altri dettagli che possano aiutarci a comprendere che hai torto, eppure continui a trattenermi qui dentro.»
«Certo, Hope Sharper, tu sei la migliore al mondo, sei la più brava e hai sempre ragione!»
«Adesso mi prendi anche in giro?» La guardò inorridita incrociando le braccia.
«Voglio sapere quali sono queste variabili del cavolo che ti continuano a sussurrare alla parte sbagliata del cervello che quella tipa è un Angelo!»
Amy fece irruzione nel bagno. «Ragazze, scusate... ma che succede?» chiese, la mano destra ai fianchi e l'altra che chiudeva la porta dietro di sé.
«Scusaci, Amy, arriviamo subito. Ma lei come sta?»
«Si è calmata, Hope, ma voi la state agitando. Volete condividere con noi quello che...»
«No» la interruppe Ronny. «Qui abbiamo finito» concluse, superandola per raggiungere Alison.
«Amy, mi dispiace. Ronny è fatta così, è un po' aggressiva e poi taglia sempre la corda appena ne ha l'occasione.»
«Esci da questo bagno, per favore. Forse è il caso che parli tu con lei... dice cose strane e io non sono molto pratica» confessò Amy con una smorfia.
Alison era seduta sul letto, i vestiti e i capelli ancora una volta sporchi di sangue. Mugugnava frasi incomprensibili, sottovoce.
«Ero libera... dovei essere libera...»
Hope osservò ancora per un secondo gli occhi infuriati di Ronny, poi si sedette accanto all'ultima conoscenza. Amy uscì dal bagno e scosse la testa guardando Ronny, che chiuse a chiave la porta del motel. «Niente?» le chiese.
«Non ci sono altri vestiti. Sei sicura che questa fosse la sua camera?»
«Sì» rispose Ronny, alzando le sopracciglia. «Ho controllato, si chiama Alison Wile, la stanza è prenotata solo per una settimana... coincide con la nomina.»
«Ascoltami, non possiamo aiutarti se non ci racconti qualcosa di te» le spiegò Hope.
Alison scosse la testa.
«Non era meglio se restavamo nella zona viola dell'Orlo?» chiese Amy alle altre.
«Secondo me sì. Magari Denise sbucava fuori e potevamo acciuffarla» ipotizzò Ronny.
«No» replicò Hope, rivolta a Ronny. «L'abbiamo cercata ovunque, si è volatilizzata e non era sicuro per Alison restare lì.»
«Forse si è solo nascosta...»
«Ancora con questa storia? Smettila di insistere» l'ammonì prima di rivolgersi alla malcapitata. «Dovresti fare una doccia e indossare vestiti puliti.»
«Non ho altri vestiti» sussurrò Alison alzando il capo.
«Ok, te li procureremo noi, non preoccuparti.» Hope le poggiò una mano sulla spalla ma lei la scostò.
«Non toccarmi» l'aggredì alzandosi. «Chi siete voi?»
«Alison, non ti faremo del male. Puoi fidarti» rispose Hope.
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Empowerment, Blank Slate Saga
FantasíaIl mondo così come lo conosciamo, è frutto dello sviluppo della razza umana. L'universo della Saga, racconta di un mondo apparentemente identico, ma allo stesso tempo, dodici dimensioni alternative, frutto di una grande opera realizzata a protezione...