«Dove accidenti siamo?» chiese Martine alzando la testa. Denise la vide osservare il tetto. «È altissimo qui. Almeno dieci o venti metri» affermò guardandosi intorno. «Sembra un luogo abbandonato.»
«Hai detto bene, sembra. Questo posto è immenso, e non so dove andare per trovare Nicole» le confessò passandosi una mano tra le ciocche.
«Aspetta, stai giù» le bisbigliò Martine tirandola per la giacca.
«Che succede? Che hai visto?» le chiese a voce bassa guardandosi attorno.
«Ho visto qualcuno incappucciato in fondo alla sala. Però non sta venendo qui. Forse dovremmo seguirlo» propose roteando gli occhi.
Denise annuì. Si alzò facendo attenzione a non sporgersi troppo. Alzò lo sguardo e lo vide, di spalle oltre i commensali. Era ancora lì, stava camminando a testa bassa verso l'uscita.
«Va bene, proviamo» suggerì arricciando le labbra.
«Che c'è?» Le tirò ancora la manica. «Non sei convinta?»
«Non ho i miei poteri, Martine. Se ci beccano siamo morte» rispose spostandosi a quattro zampe al tavolo più avanti.
«Grazie per la fiducia» rispose Martine scuotendo la testa. «Lo vedi ancora?»
«Si sta muovendo verso l'esterno. Fuori quella sala c'è una specie di loggia che porta in cima o in fondo alla torre. Seguiamolo, avanti» le intimò facendole segno di muoversi. Le due sgattaiolarono tra i commensali senza fare alcun rumore. Quando l'incappucciato uscì si spostarono dietro la porta. Denise la scostò con le mani per scoprire dove fosse andato.
«Vedi qualcosa?»
«Sta salendo. Non so perché, ma non mi sorprende affatto.» Ritirò il capo e guardò la compagna: «Viraha deve essere alla punta della torre e sono sicura che li troveremo anche Nicole».
Martine sfilò il cellulare dalla tasca e controllò l'orario. «Sono passate quasi quattro ore, muoviamoci.»
Denise annuì e poi la prese per mano. La figura incappucciata sembrava non essersi accorta della loro presenza e si muoveva senza indugi.
L'incappucciato salì l'ultima rampa di scale sparendo dietro una porta di massiccio legno di noce. Entrambe erano nascoste nell'ombra, sotto l'arcata dell'ultimo pianerottolo.
«Siamo arrivati, vero?» bisbigliò Martine.
Denise annuì. «Credo di sì. Sei sicura di volerti materializzare?» le chiese controllando il pianerottolo.
Una seconda porta più piccola si ergeva alla sua sinistra chiusa con un lucchetto nero. Si soffermò mentre ascoltava Martine che le spiegava di non aver mai provato a riapparire in un posto che non aveva mai visto prima.
«Potrei provarci... ma mi stai ascoltando?»
«Non lo so... cioè, sì, sento una presenza» rispose, uscendo allo scoperto e spostandosi verso il centro. Sentì i passi di Martine seguirla.
Si avvicinò al lucchetto nero, l'osservò mentre un rivolo di sudore le colava sulla fronte, stava per sfiorarlo quando una melodia attirò la sua attenzione. Martine l'afferrò per le mani e la tirò spostandosi sotto al muro. Le due si fecero sottili come un quadro nella speranza di non essere viste. Non potevano vedere in quella direzione, ma capirono che il portone massiccio era stato aperto. Un bagliore giallo illuminò le scale e la figura incappucciata scese i gradini portando un corpo tra le braccia.
Una donna.
Nicole.
Martine tirò la manica della compagna.
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Empowerment, Blank Slate Saga
FantasiaIl mondo così come lo conosciamo, è frutto dello sviluppo della razza umana. L'universo della Saga, racconta di un mondo apparentemente identico, ma allo stesso tempo, dodici dimensioni alternative, frutto di una grande opera realizzata a protezione...