5.

339 15 0
                                    

Rosaline
<<Cazzo Grace...è stupendo questo posto.>>
Davvero,so che forse non avrei dovuto dirlo a voce alta,ma sul serio ho quasi le lacrime agli occhi.
Questo posto è a dir poco fantastico.
Dopo aver finito di sistemare alla bene meglio le mie cose,scendo al piano di sotto (perdendomi almeno due o tre volte tra le stanze) per cercare Grace.
La trovo in salotto,con delle cuffie grandi quanto la sua testa,mentre balla come un animale selvatico.
La chiamo cercando di non scoppiare a riderle in faccia <<Grace?.>> Ho parlato invano dato che continua con la sua danza che potrebbe competere con un rito di accoppiamento dei pappagalli.
<<Grace?>> Ripeto con voce più alta.Nienta da fare. Riesco addirittura a sentire la musica a tutto volume nonostante abbia le cuffie.
<<Grace cazzo!>> Sta volta urlo sul serio.
E BOM!
Cuffie tolte dalle orecchie e lanciate sul pavimento come una furia in preda al completo panico.
Bocca spalancata per lo spavento,breve urlo di terrore e guance rosse per l'imbarazzo.
<<Merda Rose!Mi hai fatta cacare in mano. Da quanto sei qua?>>
<<Abbastanza da aver visto le tue sensuali movenze>> Rispondo sorridendo e cercando (di nuovo) di non riderle in faccia.
<<Vieni,prendiamo la mia auto>>
Ovviamente. Ha un'auto tutta sua.

Mentre mettevo via i vestiti ho avuto tempo di cambiarmi e mettermi qualcosa "di più estivo" come aveva detto Grace.
Così ora mi ritrovo con un paio di shorts di jeans neri e una maglietta a maniche corte degni ac-dc presa a 1 dollaro e 99 al negozio dell'usato.
L'esatto opposto di Grace che invece indossa un abito floreale che le fascia perfettamente il corpo.
Il viaggio dura davvero pochissimo,è incredibile come fossimo così vicini alla baia e non me ne fossi minimamente accorta.
Durante il viaggio Grace ha parlato di continuo ma se devo essere sincera la cosa non mi dispiace. Per quanto sembri una figlia di papà,dopo aver assistito al suo rito di accoppiamento e parlato con lei,non posso di certo dire che sia una snob con la puzza sotto il naso.
È l'esatto opposto mio,non solo per il modo di vestire ma anche per il nostro aspetto fisico.
Lei è perfetta,ha gli occhi chiari,i capelli biondi e lisci,un fisico da modella e un viso perfettamente in ordine.
Io in confronto suo assomiglio più a un elfo domestico,tipo Dobby di Harry Potter per essere più precisi.
Avrò anche un bel seno ma i capelli mossi scompigliati e i vestiti del negozio dell'usato non suscitano di certo lo stesso interesse che i ragazzi hanno per Grace.

<<Eccoci,parcheggiamo qui così possiamo prendere la strada pedonale per i tuoi amatissimi piedini>> Dice Grace slacciandosi la cintura e aprendo lo sportello dell'auto.
Avevo detto a Grace che una delle cose che odiavo di più era andare in spiaggia con le scarpe perchè mi sarei ritrovata con tutti quelli odiosi granellini di sabbia appiccicati al piede e dato che non avevo portato delle ciabatte,(ovviamente Grace ha avuto da ridire su questo punto perchè avrei potuto chiedere a lei e bla bla)mi ha promesso che almeno per questa volta avremmo potuto farci una passeggiata sulla stradina.

Davvero è uno spettacolo per gli occhi.
I colori del sole si amalgamano perfettamente, colorando di diverse tonalità di arancione,giallo e rossicccio il cielo.
La sabbia è di un beige chiarissimo e quell'oceano,di un blu così intenso con le sue piccole e spumeggianti onde, danno un senso di pace così incantevole.
Si ecco,pace. È così che mi sento ora. Credo di essere riuscita a raggiungere la pace dei sensi.
<<A Seattle non c'è questo vero?>> mi risponde lei dandomi una leggera gomitata sul braccio.
Ancora interdetta per la meraviglia a cui mi trovo davanti rispondo:<<Non fraintendermi Grace,amo la pioggia e amo Seattle,ma i miei occhi non sono abituati a tutto questo>>
Lei mi sorride,compiaciuta di essere riuscita a farmi piacere (almeno per oggi) questo posto.
<<Possiamo fare una passeggiata verso il bar della baia se ti va. Così magari ti decidi a parlare un po' di te>>
In effetti aveva ragione. Grace ha parlato per tutto il viaggio,raccontandomi le cose più basilari di sé e di Half Moon Bay.
Mentre lei mi chiedeva cose tipo: "Avevi animali da piccola?io sì. Si chiamava Oliver. È morto sei anni fa,una macchina l'ha investito."
Io mi limitavo a rispondere solo: "sì"  "no" (usavo anche frasi più complesse che nonn erano poi tanto complesse)
In dieci minuti ho scoperto che ama Chanel,da piccola aveva un cane di nome Oliver,è una cervellona a scuola e che è la figlia minore di Rob,sua sorella si chiama Trina ma a quanto pare non sono mai andate molto d'accordo. Mi ha raccontato di quando Trina le ha strappato i capelli da tutte le sue bambole e lei ne è ancora traumatizzata. Da quel che ho capito Trina si è trasferita con sua madre in Australia sei o sette anni fa,da allora la vede solo in eventi straordinari come natale,funerali e qualche matrimonio.
A dire il vero trovo che sia una storia molto triste...Ho una specie di super potere,mia mamma me lo dice sempre.  Riesco a capire quando una persona è buona semplicemente dagli occhi.E beh...gli occhi di Grace sembrano implorare disperatamente amore...
Forse è anche per questo che cerca di entrare nelle mie grazie.
Accetto l'idea di Grace anche se di parlare di me non ne avevo davvero voglia.
Così iniziamo a scendere verso il bar della baia stando rigorosamente sulla strada (perché se la sabbia mi entrasse nelle calze,mi metterei ad urlare e piangere come una bambina).
Mentre scendiamo continuo a guardare l'oceano mentre tre ragazzi se ne stanno appollaiati sulle loro tavole da surf.
Tolgo lo sguardo dall'oceano e Grace inizia a parlare e farmi qualche domanda tipo "che segno zodiacale sei" e "qual'è il tuo colore preferito?"
Rispondo "Toro" e "Lilla" azzardando a "e il tuo qual'è?" qualche volta.
Diciamo che il mio super potere qualche volta si è rotto...e ora fare amicizie è...complicato.
Il mio sguardo torna sui ragazzi quando vedo che due di loro escono dall'acqua lasciando il terzo.
Si mette a pancia in giù sulla tavola e inizia a remare per andare a largo. A un certo punto si ferma,si mette a cavalcioni della tavola,si guarda intorno con la stessa emozione che avevo avuto io appena ho visto il panorama.
Poi si sdraia e si lascia cullare dalle piccole onde qua e là.

𝙩𝙧𝙪𝙨𝙩 𝙢𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora