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Nicholas
Sono scappato via dalla caffetteria appena ho potuto. Cole le ha prestato la sua felpa e non riesco ancora a capacitarmi del perché questa cosa mi dia tanto fastidio.
Quindi meglio andarsene.

Occhio non vede,cuore non duole.

Sono tornato a casa e ho ripassato biologia dato che tra meno di una settimana dovrò fare il test attitudinale per passare al corso avanzato.
Ho fatto una doccia fredda e sono andato a letto.
Non ho dormito molto,gli incubi sembrano essere diventati sempre più costanti. Ogni volta che chiudo gli occhi,rivivo qualche scena terrificante della mia infanzia.
Ho ripreso a correre la mattina presto prima della scuola per cercare di combattere l'insonnia.

Mi addormento alle due o tre di notte e mi sveglio alle cinque.
Sono stanco. Faccio fatica a stare al passo con gli allenamenti a scuola e a gestire i bambini a lavoro.

Mi sveglio sudato e con la tachicardia.
Ho sognato di nuovo lui.
Di nuovo mio padre che mi prende per i capelli dal mio armadio e inizia a picchiarmi.

No. Non posso pensarci ora.

Fingo che vada tutto bene,che passerà,e solo così riesco ad andare avanti.
Metto i piedi nudi sul pavimento freddo e sfilo dal pacchetto una sigaretta.
Mi alzo.
Non posso andare in bagno a ripulirmi dal mio stesso sudore.
Vorrebbe dire vedersi allo specchio e so che in quel caso,darei di matto.

Infilo la prima tuta che mi capita a tiro e prendo il cellulare e un paio di cuffie.
Scendo al piano di sotto,attento a non  fare rumore e svegliati i nonni.
Metto le scarpe da ginnastica ed esco di casa.

Metto la mia playlist e corro.
Corro veloce,come non ho mai fatto in vita mia.
Corro finché non inizio a sentire il cuore in gola,il fiato corto e le gambe troppo stanche per continuare.

Riprendo fiato poggiando le mani sulle ginocchia.

Cerco di regolarizzare il respiro con lunghe boccate d'ossigeno,inspirando con il naso e buttando fuori con la bocca.

Le goccioline di sudore mi bagnano la fronte,sento la maglietta aderire al mio corpo e appena riesco a respirare un po',torno a correre.

Riesco ancora a sentire la sua voce,il suo tocco dolce su di me,il profumo della torta di mele appena sfornata la domenica mattina,i suoi abbracci,eppure mi sembra tutto così lontano. Come se il suo ricordo si fosse trasformato solo in un eco lontano.
Ricordo meglio ciò che vorrei che non fosse mai accaduto.
Ricordo alla perfezione il suono degli schiaffi,il dolore di un pugno allo stomaco...

8 anni prima...nell'armadio.

"La mamma è al sicuro".
"La mamma è al sicuro."
"La mamma è al sicuro."

Continuo a ripetermelo nella testa e come se fosse una sorta di riflesso incondizionato,stringo sempre più forte Mr. Kissed.

<<Dove sei?>> la sua voce è terrificante,mi fa venire i brividi.
Ho paura quando fa così,sembra davvero cattivo.
Non gli rispondo.
<<Nicholas?!>>
Dall'armadio con le persiane vedo dei movimenti.
Mi avvicino un po',non troppo perché ho paura che mi veda.
Papá sta cercando sotto il letto,tra i vicini ammucchiati...

"Cerca me."
"Vuole fare come l'ultima volta."

Senza rendermene conto,quel pensiero mi fa toccare il braccio dove ho ancora un livido di qualche giorno fa.

<<So che sei qui,non puoi essere sparito.>>continua a mormorare.
Quando mi avvicino alle persiane,il suo corpo è davanti.

"no,no,ti prego no."

𝙩𝙧𝙪𝙨𝙩 𝙢𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora