29.

217 13 5
                                    

Nicholas
20 minuti prima...

<<Ci vediamo nell'ora dopo Nick!>> mi urló Cole dall'altra parte del corridoio mentre entrava in classe.
Feci un cenno di saluto con la testa ed entrai nella mia aula di trigonometria.
Odiavo quella materia.
Non la capivo e di conseguenza mi faceva sentire uno stupido.
A cinque minuti dall'inizio della lezione mi stavo già spiattellando suo mio banco,lottando contro la voglia irrefrenabile di addormentarmi.
Ogni parola dell'insegnante erano come una ninna nanna per il mio cervello.
Mi raddrizzi cercando di stare sveglio ma i miei occhi proprio non volevano saperne di stare aperti.
Alzai la mano.
Gli occhi della prof si illuminarono ma no,la mia non era la domanda che si aspettava sicuramente.

<<Posso andare in bagno?>> esordí io con voce lamentosa.
La prof fece roteare gli occhi all'indietro ma alla fine mi diede un permesso.
Non che avesse scelta,se non lo avesse fatto avrei iniziato ad elencarle tutti i miei diritti costituzionali e che no,non poteva negarmi l'utilizzo dei bagni.

Uscí dalla classe e presi una boccata d'aria.
L'astio della discussione avuta qualche giorno fa con i nonni mi rendeva ancora la lingua amara.
Decido di andare in bagno perché dovevo pisciare sul serio.
Almeno non era una scusa.
Dopo aver liberato la mia vescica andai al lavabo e mi insaponai le mani.
In quel momento la tasca posteriore del mio jeans nero inizió a vibrare.
Presi della carta e mi asciugai le mani velocemente e presi il cellulare.

Numero sconosciuto.

Una strana sensazione d'ansia mi si insinua nella testa,ma decido comunque di rispondere alla chiamata.

<<Pronto?>> domando senza ricevere risposta.
<<Chi è?>> ripeto accigliandomi. Sento solo un lieve ronzio provenire dall'altro capo del telefono.
<<Se è uno scherzo non è divertente>>prosegui con tono brusco e infastidito.
A quel punto,dal telefono esce una voce. Impossibile non riconoscerla.
Una voce roca e cupa inizia a parlarmi: <<Non sei cambiato per niente Nicholas>>
Mi pietrifico.
No. Non può essere.
<<Sei rimasto senza parole?>> dice con tono beffardo e baritonale.
<<Non saluti più tuo padre ora?>>

Il cuore inizia a martellarmi sempre più forte nel petto.
Sembra che stia per scoppiare.
Il respiro...mi manca il respiro.
Mi sento soffocare.
La testa mi si sovraffolla di ricordi,Non riesco a respirare,io non riesco a respirare.
Sto impazzendo.
Chiudo la chiamata con le mani tremanti e con la vista offuscata dalle lacrime scrivo a Cole:

Nick: in bagno.
non

Cerco di perseguire il messaggio ma il tremolio è diventato incontrollabile. Faccio un respiro profondo meglio che riesco. Mi devo fare forza,ho bisogno di Cole,adesso.

Nick: Non respiro,ti prego veloce.

Metto il telefono di scatto a terra e mi aggrappo ai bordi del lavabo come per sorreggermi.
Sto per morire.
È la mia fine.
Niente ha più un senso,mi sembra di impazzire. Mi prendo la testa tra le mani mentre i singhiozzi incontrollati si impossessano del mio corpo.
Infilo le mani tra i miei capelli neri e stringo con tutta la forza che ho fino a farmi del male.
Non voglio farlo.
Ti prego Cole muoviti.
Ti prego.
Non voglio farlo ancora.
Alzo lo sguardo e mi guardo allo specchio davanti a me.
In quel momento,gli incubi tornano a farmi visita...

Nove anni prima...
Il bus della scuola mi ha appena lasciato davanti il vialetto di casa.
Lo so,non è bellissima,ma la mamma ha promesso che la prossima settimana pianteremo dei tulipani nel giardino sul retro per abbellirla un po'.
Papà non è d'accordo.
Ma papà non è d'accordo mai su niente. Mamma dice di ignorarlo ma non è sempre facile farlo.
A volte vorrei avere una famiglia come quella di Cole...sia chiaro,amo la mia mamma,ma a volte le cose qui a casa sono troppo difficili...
Infilo la chiave nella toppa ed entro in casa. Cole dice che è una figata avere le chiavi di casa a otto anni,è una grande responsabilità in effetti ora che ci penso.
Mamma Helena me ne ha data una copia dopo che sono rimasto fuori casa per quattro ore perché papà era troppo ubriaco per aprirmi la porta,ma questo Cole ancora non lo sa.

𝙩𝙧𝙪𝙨𝙩 𝙢𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora