25.

213 14 0
                                    


Nicholas
<<Ti ho già detto che va tutto bene nonno,smettila di stressarmi!>>urlo mentre gli sbatto la porta di camera mia in faccia lasciandolo in corridoio.
<<Nicholas,dobbiamo parlarne. Da quando sei tornato da Redwood continui a essere scontroso>>
Lo lascio parlare a vanvera mentre infilo nello zaino i libri e gli appunti per la giornata.
<<Nicholas!>>urla quando gli sfilo da sotto il naso e scendo al piano di sotto correndo per le scale.
Faccio per prendere le chiavi dell'auto ma non le trovo nel solito cestinetto all'ingresso.
Mi guardo intorno,controllo le tasche del giubbotto,guardo sotto la credenza, ma delle chiavi non c'è traccia.
<<Cerchi queste?>>mi dice mia nonna mentre mi sventola le chiavi davanti alla faccia,ma mentre allungo le mani per afferrarle ma lei se le nasconde nella tasca del suo grembiule.
<<Nonna,sono di fretta.>> le dico cercando di mantenere l'autocontrollo.
<<Non le riavrai finché non ci dirai cosa ti succede.>> ribatte mio nonno dietro di me dopo aver fatto le scale.
<<Mi prendete in giro?>> dico con una risata nervosa.
<<No,Nicholas. Devi dirci cos'è successo. Adesso.>>
<<Cos'è un interrogatorio?Che cazzo ve ne frega?>>allungo la mano ne apro il palmo <<dammi le chiavi nonna.>>
Lei scuote il capo.
Non posso perdere il controllo davanti a loro. Non se lo meritano. Ma certe volte tutti gli esercizi di respirazione,i pensieri positivi e ricordi con Cole e forse ora anche con la nanetta,non bastano.
<<Chiamo Cole.>> esordisco incazzato mentre apro la porta e me ne vado con lo zaino in spalla.
Cerco nella rubrica il numero di Cole e lo chiamo mentre inizio a camminare in direzione di casa sua e mi accendo una sigaretta.
Sono nervoso.
Mi sembra di impazzire.
Cosa si aspettavano?che gli dicessi che mio padre,l'uomo che odio,vuole vedermi dopo quasi otto anni?.
<<Pronto?>>mi risponde Cole ancora assonnato.
<<Mi vieni a prendere?>>
<<Buongiorno anche a te.Cos'e successo?>>
<<Ho litigato con i nonni. Allora vieni?>> chiedo imperterrito.
<<Pensavo di andare a prendere Grace oggi però posso prendere prima te poi lei.>>
<<Dio Cole!Vado a piedi piuttosto!>>
<<Nick...>>
<<Ti aspetto qua fuori casa tua,muovi il culo>>
Cammino sul marciapiede fino ad arrivare davanti casa di Cole e lo aspetto davanti al garage,mentre aspetto vedo il papá di Cole uscire di casa.
<<Ciao Nick!>>mi viene in contro appoggiando la sua valigetta a terra per abbracciare calorosamente.
<<Ciao Adam>>
Nonostante la rabbia,quell'abbraccio mi scioglie il cuore di ghiaccio.
<<Allora?Come va la scuola?>>
<<Tutto bene grazie>>
Adam è come un padre,ha sostituito il mio in modo impeccabile e anche se so che non potrò mai chiamarlo "papá",per me sarà sempre tale.
Il padre di Cole ha circa quarant'anni,i capelli ormai brizzolati e gli occhi azzurri come il figlio.
Lavora come consulente immobiliare in un'agenzia in cittá ma nonostante questo riesce sempre a trovare tempo per Cole e la moglie Hanna,la donna più dolce che ho mai conosciuto.
Lei è davvero una donna splendida.
Adam riprende la valigetta e apre l'auto:<<Aspetti Cole?>>mi chiede mentre infila la valigetta.
<<Si,mi da un passaggio a scuola>>
<<Auto fuori uso?>> mi chiede accigliato.
<<Emh...no. Ho litigato con i nonni.>>rispondo sincero mentre guardo a terra per evitare il suo sguardo.
<<non ti preoccupare,passerá anche questa.>>dice dolce mentre entra in auto e mette in moto mentre tira giù il finestrino: <<Ad Hanna farebbe piacere se passassi qualche volta per cena,sente la mancanza del suo...com'è che era?>>
<<Orsacchiotto...il suo orsacchiotto.>> dico sorridendo ricordando i bei momenti insieme con la famiglia di Cole.
<<Bene. Vado a lavoro. Quando vuoi Nick,sei sempre il benvenuto.>>
Lo saluto agitando la mano leggermente mentre esce dal vialetto di casa.
Dopo due secondi mi ritrovo Cole di fianco e insieme imbocchiamo la strada per casa di Grace.

<<Perché la vai a prendere?>> chiedo mentre guardo fuori dal finestrino non curante.
<<Nick,non incominciare.>>dice sbuffando Cole mentre alza il volume della radio per evitare di parlare.
Lo guardo di sottecchi in cagnesco finché irritato,appoggio la testa al finestrino e mi metto comodo a guardare i colori dell'alba tra le palme,gli occhi mi si fanno sempre più pesanti e involontariamente finisco per addormentarmi.

<<Nick...>>sento sussurrare una voce femminile.
<<Ei Nick...>>sento ancora mentre sento delle carezze sul viso.
<<Nicholas!>>
Apro gli occhi di botto e mi ritrovo davanti un'apparizione celeste:Rose.
È seduta sui sedili posteriori mentre si allunga per coccolarmi per risvegliarmi.
<<Svegliati siamo arrivati.>> mormora guardandomi negli occhi.
<<Che bel risveglio Nanetta. Dovremmo farlo più spesso sai?>>Dico con la bocca ancora impastata e sbadigliando.
Oggi Rose è bellissima. Ha una salopette di jeans e due trecce boxer che le donano da morire.
Sembra una bimba.
Lei sbuffa e scende dell'auto mentre io,prendo la mia roba e la seguo.
La raggiungo e le prendo per un braccio per fermarla.
<<Dai scusa,non volevo.>> le dico sincero mentre i suoi occhi mi oltrepassano il corpo <<Andiamo a letteratura forza.>>
Svogliata e senza più speranze,Rose mi segue.

𝙩𝙧𝙪𝙨𝙩 𝙢𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora