15.

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Rosaline
Lo trovai ancora sulla spiaggia,seduto su dei divanetti di un bar ormai chiuso.
Era di spalle,con i gomiti appoggiati alle ginocchia e i capelli neri corvino che gli ricadevano in avanti.
Sarebbe stato sbagliato andare da lui?non lo sapevo,ma i miei piedi si mossero da soli guidati non dalla testa,ma dal cuore.
<<Grazie...per prima>> Nick alzò di scatto la testa e si voltò dietro di sé dove mi ero appostata.

Dopo che Nicholas aveva fronteggiato Lou,tutti i presenti mostrarono il loro disappunto nei confronti di lei.
Continuavo a fissare il fuoco del falò per cercare di sfuggire da tutto il casino che avevo in testa.
Sentì Grace e Fiona prendere le mie difese ma quando Meghan venne nella mia direzione tornai alla realtà.
Mi sfiorò il braccio e mi guardò con occhi pieni di compassione.
Mentre ero assorta nei miei pensieri la maggior parte dei presenti,eccetto Stella,aveva detto a Lou di aver esagerato e che aveva rovinato la serata a tutti quanti.
Lei presa dalla rabbia è tornata a casa con Stella uscendo di scena con un:"non ci si può neanche divertire con voi".
Per cercare di sfuggire al mio passato avevo iniziato a camminare sulla spiaggia per una decina di minuti,finché senza volerlo,trovai Nick.

Nicholas non mi rispose,eppure ero sicura che mi avesse sentito.
<<Pensavo fossi tornato a casa anche tu>>
<<Perché chi altro c'è tornato?>>mi replicò lui guardandomi mentre mi avvicinavo verso il divanetto davanti a lui.
<<Lou...l'ape regina si è sentita attaccata ed è scappata suppongo>>affermai mentre mi sedevo sul divanetto.
<<Che stai facendo?>> era accigliato. Il suo viso sembrava più duro come se si sentisse irrequieto e arrabbiato.
Non risposi non capendo il punto della domanda,così continuò: <<Perché sei qui?>>
<<Volevo camminare un po' da sola ma poi ti ho visto e ho pensato>>non mi lasciò terminare la frase che mi disse con tono irritato e con una punta di aggressività :<<Hai pensato male. Vattene>>
Questa serata si stava trasformando in un vero inferno.
Non avrei mai dovuto accettare a una cosa così stupida.
Non partecipo mai alle feste,anche se questa non poteva essere definita tale,per un motivo.
Non avevo amiche,ne cercavo di farmene delle nuove per una ragione ben precisa:qualcuno si faceva sempre male. E quel qualcuno ero sempre io.Loro vincevano e io perdevo,sempre. Davvero pensavo che cambiata città sarebbe tutto magicamente sparito?Che stupida che sono stata.
Lou mi aveva umiliata davanti a tutti,per non parlare del meraviglioso Nicholas Harrington che fino a venti minuti fa sembrava gentile e che ora invece mi trattava con durezza.
Ho la testa in subbuglio.
Per tutta la serata ho cercato nel miglior modo possibile di mantenere la calma,non mostrarmi debole.
Ma cazzo questo è davvero troppo.
<<Stai scherzando vero?>>
<<Io non scherzo mai Nanetta>>mi afferma lui sorridendo languidamente e con voce roca.
Mi devo tenere salda al bracciolo del divano o rischio di svenire.
<<Nan-nanetta?>>gli domando farfugliando e cercando di ricompormi.
<<Non è un buon momento,vattene ti ho detto>>ribadisce il concetto ma io non mi muovo di un millimetro da quel divano.
Vado per supposizioni,voglio scoprire perché è così...diverso <<È per quello che ha detto Lou sull'estate scorsa?tu e lei>> mi sento le guance rosse per l'imbarazzo nel fare una domanda così personale a una persona che non conosco <<state insieme?>>.
Per tutta risposta lui si mette a ridere <<Dio,no!>>
Appena smettere di ridere,Nicholas torna con i gomiti sulle ginocchia mentre guarda la sabbia.
Passa qualche secondo senza emettere una parola,vedo i bicipiti che si contraggono,la sua postura irrigidirsi per poi fare dei rumorosi respiri profondi. La situazione quasi mi preoccupa.
Mi sporgo in avanti inclinando la testa di lato e ritrovandomi il suo viso a una decina di centimetri dal mio.
<<Nick va-va tutto bene?>> chiedo con un tono di voce il più gentile e pacato possibile,mentre la testa di Nicholas,dapprima china verso la sabbia,si alza di poco.
I suoi occhi verdi mi stanno osservando e studiando come se fossi un'animale da laboratorio.
Qualcosa in lui è cambiato ne sono certa,non è necessario conoscerlo a fondo per capirlo.
I suoi occhi sono pieni d'ira.
<<Nanetta...>>mi dice a denti stretti <<sei troppo vicina. Devi allontanarti. Adesso. >>
Sona combattuta. La voce di Nick è talmente sensuale che riesce a risvegliare ogni fibra del mio corpo,facendomi accellerare il battito.
Dall'altra parte,sento rabbia,paura,disprezzo...non conosco abbastanza bene Nicholas da sapere se sia un ragazzo violento,quindi,mi allontano da lui tornando con la schiena appoggiata allo schienale.
<<Scusa,mi dispiace>> rispondo mortificata senza distogliere gli occhi neanche per un secondo da lui.
Lo guardo,lo osservo,cerco di studiare,di capire quale sia il problema...ma non lo conosco abbastanza da trarne una soluzione.
Forse è questo il problema...non lo conosco abbastanza...
Arrivo a una soluzione,almeno penso.
<<Se ti dico una cosa mia,della mia vita,tu me ne dici una della tua?>> la domanda è stata posta e ci sono due possibili risposte,la prima:vengo aggredita perchè non sono capace di tenere la bocca chiusa e ascoltare il suo consiglio,cioè andarmene;oppure,opzione numero due:accetta,cosa molto improbabile,di parlare con me.
<<Del tipo?>> mi incalza alzando leggermente la testa mentre fa un sorrisetto.
Sto sudando,è già un traguardo che non mi abbia urlato addosso o riso in faccia.
<<Tipo...>>mi guardo intorno in cerca di qualcosa da dire <<io odio la sabbia>>
Tra tutte le cose che potevo dire,la sabbia. Sul serio Rose?
Per un momento penso che abbia funzionato, che anche se banale abbia convinto Nicholas a parlarmi di lui,ma mi sbagliavo.
<<È una cosa stupida. Senti davvero,sono incazzato.Voglio solo che te ne vai!>>
Mi sento un'idiota.
Non posso davvero aver pensato che un giochino del genere avrebbe funzionato.
La verità è che volevo in qualche modo distrarlo da qualsiasi cosa avesse nella testa. Quello che è successo con Jesse e Bonnie ancora mi tormenta. Alcune notti tornano gli incubi.Basta una parola detta da qualcuno che ripiombo nel caos,nella paura.
Per quello poco prima con Lou mi aveva estraniata dal mondo. Era un metodo di difesa del mio inconscio che cercava di proteggermi dal dolore.
Non so come,né perché,ma sentivo che lui stava soffrendo e qualunque ne sia il motivo,non volevo che soffrisse quanto me. Sarebbe stato ingiusto non cercare di aiutarlo.

Tornai dai ragazzi con passo svelto per cercare di mettere più distanza possibile tra me e Nicholas.
<<Ehi,sei tornata>> mi disse Grace mentre stava abbracciata a Cole.
Volevo tornarmene a casa,era l'unica cosa che volevo,ma non avevo un'auto.
Io e Grace eravamo arrivate con la sua auto e per un momento pensai anche di prenderla in prestito,Cole non si sarebbe di certo rifiutato di accompagnarla a casa,ma non mi sembrò giusto.
Mi misi sulla coperta mentre il falò davanti a noi ci riscaldava.
Mi avvicinai a Grace e le sussurrai <<Possiamo andare a casa?ti prego>> lei mi guardò con fare interrogativo e scosse la testa in segno di disappunto.
<<Ti prego Grace...>>ribadii io esausta.
Alzò gli occhi al cielo e disse alzandosi svogliatamente che andavamo a casa.
<<Di già?sono solo le dieci e mezza!>> controbattè Cole.
Grace si avvicinò e le posò le mani in viso con fare premuroso <<Ci vediamo domani a scuola>>e proprio davanti a tutti...Grace posò un lieve bacio sulle labbra a Cole.

<<Mi dispiace per quello che ha detto Lou>>eravamo ormai in auto e ci allontanavamo dalla baia.
<<Non è colpa tua Grace,non devi scusarti per conto suo>>le replicai io mentre accendevo la radio dell'auto di Grace.
Non volevo più sentire la voce di nessuno,nemmeno un sussurro.
Era stata una serata lunga e volevo solo andare a riposarmi. Domani ci sarebbe  stata scuola e per colpa di questa serata non ero riuscita a portarmi avanti con i compiti per la settimana successiva.
Ma perchè ho accettato di partecipare?
Appena varco la porta della mia camera mi butto sul letto a pancia in su e fisso il soffitto,i mille pensieri si stanno sempre di più facendo strada nella mia mente e ogni secondo passato a fissare quel soffitto,mi ricorda Jesse e Bonnie e tutto quello che mi hanno fatto.
Passerà mai questa sensazione di colpa? mentre penso a questo sento in mio cellulare vibrare nella tasca del jeans.
Lo estraggo e vedo un messaggio di Meghan:

Meghan:sono Meghan,mi ha dato il tuo numero Grace...so che forse non ne sai niente,ma mentre camminavi hai visto Nick?
Pensavamo se ne fosse andato ma Cole lo sta chiamando e non risponde.

Questo ragazzo mi perseguita sul serio

Rose:Ciao Meg, emh sì l'ho visto. Era in un bar ormai chiuso ma non ho idea di come si chiami,aveva dei divanetti fuori e dei tendali per il sole,non so se può esservi d'aiuto.

Meghan non rispose più al messaggio e sinceramente meglio così.Avevo provato a essere amica di qualcuno e guarda come sono andate le cose. Lou mi ha umiliata e da Nicholas ho ricevuto soltanto collera.
Mi addormento dopo qualche secondo senza neanche rendermene conto.

𝙩𝙧𝙪𝙨𝙩 𝙢𝙚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora